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Numero voci: 430.

Cabassi Renzo


  • chitarrista
  • 31/05/1908
  • Parma
  • 13/03/1988
  • Parma
Renzo Cabassi
Renzo Cabassi - chitarrista
Imparò i primi elementi della musica con il padre mandolinista, e studiò poi da autodidatta, ricevendo consigli dai maestri Aldo Ferrari e Luigi Mozzani di Faenza. Nel 1928 esordì in pubblico a Parma al circolo Sparta, dando poi concerti a Trieste, Milano, La Spezia, Bologna, Salsomaggiore, e altre città. Fece anche delle tournées sulla Costa Azzurra, raccogliendo successo di pubblico e di critica. Il violinista Vasa Prihoda, al termine di un concerto, lo invitò a eseguire assieme l'incisione delle Sonate di Paganini per vl e chitarra. Luigi Ferrari Trecate scrisse per lui uno Studio per chitarra sola. Nel 1941 diradò le presenze in pubblico per dedicarsi all'insegnamento: tra gli alunni Elena Padovani, Livio Floris, Ettore Cenci, Enrico Tagliavini. Nel 1961 insegnò chitarra classica al Liceo musicale di Reggio Emilia, negli anni scolastici dal 1961-62 al 1963-64 al Conservatorio di Pesaro, poi fino all'ott. 1978 al Conservatorio di Parma, quando fu collocato in pensione per limiti di età. Nel 1936 pubblicò una Tarantella sulla rivista Il Plettro. Collaborò con articoli tecnici alla rivista La chitarra (nel lug. 1940 scrisse Alcune considerazioni sulla forma della chitarra, analizzando le differenze tra la forma italiana e quella spagnola), ed h citato nei dizionari chitarristici italiani, americani e russi. Il miglior ritratto umano e artistico h quello che traspare dalla preghiera che un'allieva, premortagli in giovane età, Eleonora Arrigo di La Spezia, scrisse per lui: "Caro Gesy, ti prego di proteggere tanto il mio maestro, di dargli tanta serenità, tanta salute e tutto ciò che desidera di piy: tanto affetto sincero. Con me h sempre piy di una persona cara e mi accompagna per mano con infinita tenerezza e grande abilità verso le mete piy lontane che la mia chitarra può raggiungere. Quando la sento suonare h come se si aprissero tutti gli orizzonti sulle antiche e forti pareti, come se intorno apparissero alberi, laghi monti innevati contro cieli blu, e leggere folate di vento primaverile portassero i profumi dei boschi bagnati di rugiada d'argento. Quando mi insegna e mi corregge, mostra tutto l'impegno piy volitivo per farmi riuscire, con l'affetto della rondine che vuol far volare il suo piccolo verso i paradisi tiepidi. Quando ho pianto scoraggiata, sulla sua spalla forte, per le difficoltà dell'aspro cammino, ho trovato sempre il suo conforto paterno, come l'ombra della quercia per lo stanco viandante. Qualsiasi cosa potrò fare per lui, lo farò con tutta l'anima e sarà ogni volta un piccolo grazie per la sua grande opera. Ma io non posso molto sul suo avvenire, caro Gesy, e allora lo raccomando a te che mi hai sempre voluto bene. Accogli la preghiera della tua piccola fedele per il mio grande maestro".


BIBLIOGRAFIA: Dizionario dei chitarristi e liutai italiani. Bologna: Edizioni La Chitarra, 1937; R.C. in G.Pr, 29 nov. 1954; 26 ott. 1964; 15 mar. 1989; Necrologio, 16 mar. 1988.

ultimo aggiornamento: 24/02/2006
©2011 Gaspare Nello Vetro autore del Dizionario della musica e dei musicisti del Ducato di Parma e Piacenza