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Numero voci: 430.

Colla Giuseppe


  • compositore
  • 04/08/1731
  • Parma
  • 16/03/1806
  • Parma
Giuseppe Colla
Giuseppe Colla - compositore (riproduzione Legato Ferrarini)
Fratello di Francesco, secondo alcuni sarebbe nato nel 1739. Dopo essere stato avviato allo studio della musica probabilmente in patria, si perfezionò a Bologna con padre Martini. Nel 1857 dette la prova d'esame che gli fece conseguire l'ammissione all'Accademia Filarmonica di Bologna, componendo l'antifona a 4 voci Pro lege Dei (autografo nell'archivio dell'Accademia). In una lettera probabilmente del 1758 scrisse al suo maestro che aveva composto un concerto per fagotto "pieno di spirito [che] era stato ben accolto". Nel 1760 si trovava in Germania: nel libretto del dramma per musica Cajo Fabrizio " da rappresentarsi alla corte elettorale palatina" si legge che la musica era "nuova composizione di Niccolò Jommelli. Le arie segnate con *sono state nuovamente composte dal sig. Giuseppe Colla". Il Manferrari attribuisce invece l'opera interamente al Colla. Tornato in Italia, il 31 dic. 1762 presentò al Teatro Ducale di Milano Adriano in Siria. Maestro di musica di S.A,R, dal I mag. 1766, fino al 10 nov. 1776 percepì l'annuo soldo di £ 4.000. A seguito del R. Decreto 11 nov. "h stato graziato del soldo di £ 6.000 inerente all'ultimo nuovo piano generale" (A.S.Pr, Ruolo de' Provigionati in Parma dal I aprile 1766 a tutto l'anno 1805, A, f 66). Con rescritto 3 mar. 1785 fu nominato maestro di Cappella della Real Casa con il soldo annuo di £ 6.000 e maestro di musica del principe ereditario (A.S.Pr, Ruolo generale della Real Casa fino al 1785). Con decreto 27 feb. 1793 il suo soldo fu aumentato di £ 2.000 (A.S.Pr, Ruolo de' Provigionati con impiego dal 1780 al 1805, f. 233). Al servizio della corte compose nel 1769 per le nozze ducali a Colorno le cantate Aci e galatea ed Eco e Narciso (A.S.Pr, Teatri, 1769, b. 934a), nell'estate 1773 le musiche della pastorale Uranio ed Erasitea eseguita per la nascita del Real Figlio primogenito Lodovico. Fu retribuito con £ 3440, cioh 80 zecchini (A.S.Pr, Computisteria borbonica, Fili correnti, b. 935a). Indicato tra i "professori parmigiani dell'orchestra", nell'ago. 1773 fu il maestro di cappella degli spettacoli teatrali della Cantata e dell'Arcadia rappresentati nelle allegrezze per la nascita del delfino (A.S.Pr, Computisteria borbonica, Fili correnti, b. 935a), mentre nel 1789, su libretto di Antonio Cerati, "per il faustissimo giorno natalizio di Ferdinando I", venne eseguita nei privati appartamenti di Lodovico di Borbone quella a 4 voci I geni amici. Dai programmi delle accademia date dal 1769 al 1796 al Collegio dei Nobili, risulta docente di cembalo del prestigioso istituto (libretti in A.S.C.Pr, Collegio dei Nobili, b. 2). Dalla contabilità del Collegio (A.S.Pr) risulta che "per la commedia del carnevale 1792, rappresentata sei volte", gli vennero pagate £ 270 per la composizione del "Concertone a piy strumenti obbligati eseguito dai SS.ri Cavalieri", mentre altre £ 118 per la copiatura e il raddoppio delle parti strumentali. Il successivo 11 ago. ricevette £ 262 per comporre un "Prologo con recitativo obbligato ed aria" della tragedia Carone tebano, oltre a un concertone (libretto in A.S.C.Pr, Collegio dei Nobili, b. 2). Il 16 ago. gli fu fatta una regalia in cioccolato del valore di 120 lire per vari pezzi composti per il ballo del teatro d'onore. Nel 1780 sposò la cantante Lucrezia Agujari, sua convivente da anni, e con la quale viaggiò in Italia, Francia e Inghilterra. Anche se la grande virtuosa aveva portato al successo le sue opere, dal 1776 aveva cessato di comporre in questo genere. Morta la moglie nel 1783, continuò nell'attività di docente e di compositore di musica sacra e strumentale, cui dal 1790 aggiunse quella di concertatore al Teatro Ducale. Se Fanny Burney lo descrisse uomo di bell'aspetto e gentile, il Frugoni lo ricordò commensale in allegre tavolate. Due ritratti sono conservati nella Biblioteca del Conservatorio di musica di Parma. Opere: Cajo Fabrizio, dramma per musica di Mattia Verazj (solo alcune arie. Mannheim, Teatro di Corte, 1760); Adriano in Siria, dramma per musica di Pietro Metastasio (Mi, Regio Ducal Teatro, 1763); Tigrane, dramma per musica di Francesco Silvani (Pr, Teatro Ducale, 1767); Enea in Cartagine, dramma per musica di Giuseppe Maria Orengo (To, Teatro Regio, 1769); Licida e Mopso, pastorale tratta dalla prima Egloga di Virgilio (Colorno, Teatro Reale, 1769); Vologeso, dramma per musica di Apostolo Zeno (Ve, Teatro di S. Benedetto, 1770); L'eroe cinese, dramma per musica di P. Metastasio (Ge, Teatro di S. Agostino, 1771); Andromeda, dramma per musica di Vittorio Amedeo Cigna Santi (To, Teatro Regio, 1771, ripresa a Fi, Teatro della Pergola, 1778); Didone abbandonata, dramma per musica di P. Metastasio (To, Teatro Regio, 1773); Uranio ed Erasitea, favola pastorale di Jacopo Sanvitale (Pr, Teatro Ducale, 1773); Il Tolomeo, dramma per musica di Luigi Salvoni (Mi, Regio Ducal Teatro, 1774); Sicotencal, dramma per musica di Cesare Olivieri (Pavia, Teatro Nuovo, 1776).


BIBLIOGRAFIA: DBI; Manferrari; Pelicelli; Sartori; Schmidl/Suppl.; G.N. Vetro. Lucrezia Agujari, la 'Bastardella'. Pr: Edizioni Zara, 1993.

ultimo aggiornamento: 04/05/2005
©2011 Gaspare Nello Vetro autore del Dizionario della musica e dei musicisti del Ducato di Parma e Piacenza