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Numero voci: 430.

Cristalli Italo


  • tenore
  • 08/10/1879
  • Piacenza
  • 16/01/1932
  • Castel San Giovanni
Italo Cristalli
Italo Cristalli - tenore (foto Legato Ferrarini)
Fratello di Carlo, figlio d'un fornaio, iniziò a cantare nelle chiese; nel nov. 1894 fu ammesso al Liceo musicale, dove studiò con Tito Piroli, e a 18 anni entrò nel coro del Teatro Municipale, sostenendo anche parti di comprimario. Nel 1898, scritturato da una compagnia di opere comiche, lasciò la scuola. Si esibì la prima volta a Piacenza al Teatro Municipale come Parpignol nella Bohhme. Fece il militare per 2 anni come grancassa in banda e, congedato nel 1902, ricevette dal conte Ranuzio Anguissola Scotti i mezzi per studiare a Firenze con Corrado Pavesi Negri. Nel giu 1903 tornò sulle scene nei piccoli teatri della Toscana, per arrivare presto al Teatro Quirino di Roma. Mentre si perfezionava con il tenore Signorini, lavorò a S. Remo (1904), al Teatro Coccia di Novara, al Verdi di Pisa e al Biondo di Palermo (1905), per incontrare grande successo alla Pergola di Firenze. Nel set. fu a Bergamo per la prima volta nel Lohengrin, opera che diventò il suo cavallo di battaglia, un mese dopo fu al Teatro Tosi di Ferrara, poi a Pisa. Fatta la stagione al Teatro d'Estate di Pietroburgo, nell'autunno fu al Teatro Biondo di Palermo e al Petruzzelli di Bari, cui seguì una tournée in Argentina (Teatro Politeama di Buenos Aires, poi Teatro Colon di Rosario, ago. 1906), Montevideo. Al ritorno lo attendeva Il crepuscolo degli dei al Costanzi di Roma, per riprendere il Lohengrin a Reggio Emilia subito dopo. Nell'autunno 1907 fu al Teatro Regio di Parma nella stagione diretta da Cleofonte Campanini, cui seguirono il Comunale di Bologna (nov. 1907) e Alessandria d'Egitto. Nel giu. 1908 fu al Teatro Municipal di Santiago del Cile, poi al Teatro Alhambra di Valparaiso (Tosca, Lucia di Lammermoor, La Gioconda, Manon lescaut, Lohengrin). Nel 1910 fu a Firenze al Teatro Politeama nel Lohengrin. I successi si susseguirono a Roma, in Argentina (Buenos Aires, Teatro Coliseo, mag. 1911, in Lohengrin, La bohhme, Iris, Mefistofele), in Cile (set. 1911 a Santiago anche nell'Iris diretta da Mascagni, poi Valparaiso), in Brasile (S. Paolo, Teatro Politeama, 1911, in Cavalleria, La Gioconda, Iris), per passare al ritorno al Teatro Real di Madrid e al S. Carlo di Napoli. La città natale gli tributò un trionfo nella stagione di carnevale 1911-12. Mascagni lo volle nella Isabeau (Folco) alla Fenice di Venezia, cui seguì una stagione al Coliseo di Buenos Aires. Nella stagione 1912-13 fu al Teatro Massimo di Palermo ancora in Isabeau assieme alla Gioconda e, dopo il Teatro Regio di Torino, inaugurò la stagione verdiana del 1913 a Parma con Oberto conte di S.Bonifacio. Venne poi il Metropolitan di New York, dove eseguì 3 opere con Toscanini, alternandosi con Enrico Caruso e Giovanni Martinelli. Nel 1915 interpretò il Lohengrin al Reinach di Parma, e vi ritornò nel 1916 nel Don Pasquale. In quest'anno cantò nuovamente al Teatro Verdi di Pisa in Madama Butterfly. Nel dic. 1918, h scritto dal Filipazzi, avrebbe cantato con Cleofonte Campanini l'Oberto in Spagna: h certamente una svista, in quanto Campanini era in quel tempo general director al Teatro Auditorium di Chicago. Fu ancora all'Opera di Roma, al Coccia di Novara, al Massimo di Palermo, alla Pergola di Firenze, e doveva cantare alla Scala: fu però piy sollecito il Colon di Buenos Aires a offrirgli un contratto vantaggioso. Nel 1919 lo incontriamo ad Asti in un concerto con Giulia Tess. Il tramonto giunse troppo presto: con teatri sempre minori (Castel San Giovanni, 1922; Politeama Piacentino 1925, 1926; Monticelli d'Ongina, 1927) e con concerti in località sempre piy sperdute. Un amico, Giovanni Corvi, lo accompagnava e provvedeva alle sue necessità finanziarie. Pur avendo guadagnato somme elevatissime, non aveva piy nulla e viveva separato dalla moglie e i 2 figli. Morì presso la famiglia di quell'amico ancora in verde età. La salma fu traslata a Piacenza a spese della Municipalità, con grande concorso di folla. Non sappiamo se incise dei dischi: il 7 apr. 1910 fu presentato al presidente del Recording Department della National Phonograph Company di Berlino.


BIBLIOGRAFIA: Bonci; Cigada; Dillon/Coliseo; Fernandi/Non solo; Leoni; Giulio Filipazzi. Italo Cristalli, il cantore del Lohengrin. Pc: Grafiche Lama, 1980; Rosario, v. II; G.N. Vetro. Le voci del Ducato, in G.Pr, 4 lug. 1982.

ultimo aggiornamento: 15/12/2005
©2011 Gaspare Nello Vetro autore del Dizionario della musica e dei musicisti del Ducato di Parma e Piacenza