Dinastia ereditaria di dipendenti del Teatro Ducale. Carlo, il 21 set. 1774 fu nominato custode del Regio Teatro di Parma con la stessa paga del predecessore. Morì nel giu. 1785. Il 4 lug. venne accordata la sopravvivenza al figlio Giuseppe (A.S.Pr, Decreti e Rescritti) che rimase in servizio fino al decreto 21 gen. 1826, con il quale gli venne concessa la pensione. Domenico, figlio di Giuseppe, macchinista teatrale in servizio dal 7 dic. 1808 al 20 nov. 1825 era retribuito dall'impresario, non dal Tesoro Ducale, mentre il suo predecessore, Pietro Fontana, percepiva uno stipendio annuale di 1080 lire (A.S.Pr, Comune: Spettacoli, b. 4109). Nel lug. 1816 presentò domanda per essere tenuto presente nel progetto di riordinamento del Teatro. Nel 1819 vinse la gara per effettuare i lavori ai nuovi scenari del palcoscenico: la sua offerta fu giudicata idonea senza la formalità dell'asta, data l'urgenza. Il collaudo venne effettuato il dic. stesso. Con il pensionamento di Giuseppe, dal 23 gen. 1826 venne nominato custode del Teatro con la paga di 400 lire nuove all'anno e confermato a queste mansioni anche nel nuovo Teatro (Decreto 27 mag. 1829). Nell'A.S.Pr si conservano i registri con i suoi rapporti. Morì a Parma il 19 feb. 1830 e venne concesso alla vedova una pensione di 200 lire, fino a quando al figlio Luigi, che allora aveva 19 anni, non avrebbe preso il posto di custode al compimento della maggiore età. Luigi , figlio di Domenico, nel 1834 chiese di essere assunto definitivamente per il diritto di sopravvivenza, cosa che avvenne con decreto 3 apr. 1836. Nel 1850 fu nominato anche "macchinista del Corpo dei Pompieri" del teatro. Nell'A.S.C.Pr vi è una richiesta del 1855 della presidenza della Società Filarmonica di Verona, in cui si chiedono informazioni su di lui, avendo concorso al posto di macchinista del Teatro Filarmonico. Il 10 feb. vennero accolte le sue dimissioni e gli fu concessa una gratifica. Fino a quella data si conservano i registri con i suoi rapporti serali.