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Numero voci: 430.

Cattelani Ferruccio


  • violinista
  • 28/03/1867
  • Parma
  • 16/04/1932
  • Milano
Ferruccio Cattelani
Ferruccio Cattelani - violinista (foto Legato Ferrarini)
Entrò nella Regia Scuola di musica di Parma come convittore dove studiò violino con Lodovico Mantovani, diplomandosi il 24 lug. 1885 con la lode distinta, e composizione con Dacci. Dopo il servizio d'obbligo al Teatro Regio, si imbarcò per il Sud America nella compagnia che laureò Toscanini direttore d'orchestra. Finita la stagione, dette un applaudito concerto al Beethoven Club di Rio de Janeiro, accompagnato al pianoforte da Toscanini, concerto che ripeté il 23 ago. 1886. Dopo aver lavorato nelle orchestre italiane, nel 1894 ritornò in Brasile, Uruguay, Cile, e nel 1897 in Argentina nell'orchestra del Teatro Colon, paese che divenne la sua seconda patria. In quegli anni, in cui sinonimo di musica era l'opera lirica italiana, e non neniva eseguita altra forma, fu pioniere dell'affermazione e della diffusione della musica da camera e sinfonica, dando vita a tutta una serie di iniziative. Il 27 ott. 1897 il quartetto che prendeva il suo nome (Cattelani ed Ercole Galvani vl, Giuseppe Bonfiglioli vla, Luigi Forino, cello) dette il primo concerto, e in un trentennio fece conoscere, oltre a tutti i quartetti di Beethoven, mai eseguiti in Argentina (in 6 concerti nel 1901) più di 250 composizioni in un centinaio di concerti. Nel 1904 si presentò anche con al pianoforte Camille Saint Saëns. Nel 1916 il quartetto fece una lunga tournée, che toccò anche varie città italiane. Quando nel 1900 fu fondata la prima grande orchestra stabile argentina, l'Asociation del Profesorado Orquestal Bonaerense, fu acclamato direttore, carica che resse fino al 1927. Fu anche per diversi anni a capo dell'orchestra del Teatro Colon e dal 1919 al 1926 diresse la Società Italiana dei Concerti. Con L'Asociation del Profesorado diresse 77 concerti, in cui eseguì circa 300 composizioni, quasi tutte in prima per l'Argentina: le Sinfonie di Beethoven, la Messa di requiem di Verdi, i Concerti grossi di Corelli e di Vivaldi, la Rappresentazione di Anima e di Corpo di Emilio De' Cavalieri, l'Orfeo di Monteverdi, l'Euridice del Peri, la Messa di papa Marcello del Palestrina, La serva padrona e lo Stabat Mater di Pergolesi, e ancora Frescobaldi, Marcello, padre Martini: quasi sempre autori italiani. Dopo 40 anni trascorsi in Argentina, dove concluse la carriera come direttore dell'Istituto S. Cecilia, nel 1927 ritornò in Italia, stabilendosi a Milano. Fu attivo anche come compositore: Atahualpa, opera seria in 4 atti su libretto di C. Scotti (Buenos Aires, Teatro S. Martin, 1900), inni (in onore di Garibaldi); in occasione del centenario della Repubblica Argentina, per t, coro, orch e banda (diretto al Teatro Colon), composizioni orchestrali (Romanza, per piccola orch), musica da camera (Andante, per cl, cello e pf), composizioni per pf (Secondo concerto brillante in la), per vl e pf (La milonga; El gato; El perichon; Ricordo d'un caro paese; Concerto brillante in sol; Romanza senza parole; danze popolari 'criolle'). Fu apprezzato didatta del suo strumento e pubblicò Sei studi per il meccanismo del violino e Scale e arpeggi per tutti i toni editi a Milano da Fantuzzi, anche lui ex allievo del Carmine.


BIBLIOGRAFIA: Dacci; Ferruccio Cattelani: pioniere italiano, in G.Pr, 25 set. 1932; G.N. Vetro. I nostri fasti musicali, in G.Pr, 12 ott. 1981; Vetro/Toscanini.

ultimo aggiornamento: 04/05/2005
©2011 Gaspare Nello Vetro autore del Dizionario della musica e dei musicisti del Ducato di Parma e Piacenza