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Numero voci: 430.

Cavallero Pasquale


  • flautista
  • 1760
  • Parma
  • 17/10/1832
  • Parma
Allievo del parmigiano Lorenzo Ferrari, fu un ottimo strumentista, del quale il Gervasoni scrisse che eseguiva i migliori concerti che richiedevano virtuosismo. Fu apprezzato docente, e tra gli allievi annoverò Giacomo Coppi e Francesco Raguzzi. Nel secondo semestre del 1789 suonò nelle accademie dirette da Angelo Morigi (A.S.Pr, Computisteria borbonica, Fili correnti, b. 939). Dai programmi delle accademie del Collegio dei Nobili risulta docente di flauto traversiere tra il 1792 e il 1796 (libretti in A.S.C.Pr, Collegio dei Nobili, b. 2). Nel 1792 lavorò a Bologna al Teatro Marsigli Rossi, al Teatro Zagnoni e nel Nuovo Pubblico Teatro, mentre nel registro tenuto dal maestro della Cappella Palatina di Lucca, Antonio Puccini, risulta tra gli strumentisti invitati per la festa di S. Croce del 1793: venne pagato con 60 lire, e in nota si legge sia "bravis. che fece concerto a Palazzo". Vi ritornò nel 1795, retribuito con 40 lire, e in quest'occasione eseguì un "All.o di Concerto". Nella stagione di Fiera del 1796 fu a Senigallia al Teatro de' Cinque Nobili Signori Condomini. Nella stagione di Fiera 1804 fu il I flauto dell'orchestra che inaugurò il Nuovo Teatro di Piacenza. Nel 1807 era il I flauto dell'orchestra di Parma e, secondo un progetto, avrebbe dovuto essere retribuito dalla Municipalità con 550 lire all'anno (A.S.Pr, Spettacoli e Teatri, 1807-1812, b. 7). Non risulta che detto progetto ebbe seguito. Il 16 nov. 1815 in un'istanza alla Divisione di Polizia, scrisse che era flautista del Teatro di Parma da 32 anni: si era messo in società per dare un corso di operette in musica con l'impresario Francesco Rambaldi, che poi non aveva voluto pagargli il soldo di 3 lire per serata: dopo l'intervento delle autorità, la questione si risolse favorevolmente per lui (A.S.Pr, Comune: Spettacoli, b. 4108). Il 10 lug. 1816 fu nominato I flauto nella ricostituita Orchestra di Corte di Parma. (A.S.Pr, Decreti e Rescritti). Da un documento del 15 dic. 1823 risulta che per una malattia agli occhi era assente dall'orchestra da un anno. Alla richiesta del gran ciambellano se intendeva continuare, rispose affermativamente, chiedendo però di passare a secondo flauto. Con decreto 28 dic. 1824 fu collocato in ritiro con una pensione di 805 lire nuove all'anno (A.S.Pr, Segreteria di Gabinetto, b. 309, fasc. 1823-1824).


BIBLIOGRAFIA: Dacci; Gervasoni; Librettistica bolognese; Sartori; Stocchi.

©2011 Gaspare Nello Vetro autore del Dizionario della musica e dei musicisti del Ducato di Parma e Piacenza