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Numero voci: 430.

Cristoforetti Paolo


  • flautista
  • 02/03/1857
  • Busseto
  • 03/11/1936
  • Colorno
Paolo Cristoforetti
Paolo Cristoforetti - flautista (foto Legato Ferrarini)
Entrò nel 1872 alla Regia Scuola di musica di Parma, studiando flauto e contrabbasso, diplomadosi nel 1875 con il massimo dei voti. Appena uscito dalla scuola, suonò come contrabbassista (Genova, 1875), per dedicarsi presto solo al flauto, strumento col quale divenne un virtuoso ricercato dalle primarie orchestre quando vi era la necessità di un solista d'eccezione. Nella primavera 1876 suonò al Teatro Regio di Parma con Franco Faccio nella Messa da requiem e con l'orchestra si recò poi a Venezia al Teatro Malibran per un'Aida storica con la Stolz, la Waldmann e Masini. Fu in Russia, varie volte a Parigi (al Teatro Italiano accompagnò Marcella Sembrick e al Trocadero si esibì in un concerto per flauto solo), in Sud America a Buenos Aires (Teatro Colon e Politeama Argentino), Montevideo, Rio de Janeiro, Santiago del Chile, Valparaiso; fu in una tournée in Nord America con Adelina Patti, suonò per i soprani Luisa Tetrazzini e Maria Barrientos, fu con Toscanini a Bologna, a Torino e alla stagione verdiana di Busseto del 1913, con Martucci a Bologna, con Mugnone al Massimo di Palermo in una stagione memorabile, con Wagner suonò a Venezia nel concerto del 1882 al Liceo Benedetto Marcello. Suoi cavalli di battaglia furono Lucia, Lakmé, Carmen e il Barbiere. Nel 1927, a 70 anni, nella Lucia al Teatro Regio di Parma, forse l'ultima esibizione solistica pubblica, conseguì un grande successo personale. Nel 1924 aveva suonato nella stagione estiva dei concerti delle Terme di Salsomaggiore. Enzo Barilli scrisse di non aver mai udito, per la potenza, la bellezza del suono, l'espressività, l'intonazione e lo stile, nessuno suonare il preludio del III atto della Carmen come lui. Godette dell'amicizia di Verdi, che lo ebbe ospite a S. Agata durante la strumentazione dell'Otello per provare certi tremuli acuti e note basse. Il Gasperini scrive che "d'accordo con Verdi, ideò una doppia chiave del do diesis basso che fu poi adottata dai costruttori dello strumento". Verdi lo appoggiò per i concorsi a cattedra a Pesaro (lettera a Pedrotti) e a Parma (lettera a Bottesini). Nel 1889, con la nomina in ruolo a professore del Conservatorio di musica di Parma, Verdi gli scrisse: "Ecco il decreto in piena regola della vostra nomina. Fatevi onore e fatemi onore ". Nel 1929 fu posto in pensione per limiti di età. Furono suoi allievi: Abelardo Albisi, Angelo Bocelli, Giuseppe Casalini, Angelo Corradi, Renato Giovannelli, Rodolfo Gozzi, Ferdinando Rossi, Giovanni Tonazzo, Giacomo Zanazzo e il grande ottavino di Toscanini della tournée americana del 1921 Oreste Di Sevo.


BIBLIOGRAFIA: Alcari; Dacci; Gasparini; B. Molossi; Soresina; P.C. in G.Pr, 5 mar. 1927 e 4 nov. 1936; Enzo Barilli. L'uomo del flauto, in G.Pr, 31 mag. 1976; Salsomaggiore.

ultimo aggiornamento: 16/11/2005
©2011 Gaspare Nello Vetro autore del Dizionario della musica e dei musicisti del Ducato di Parma e Piacenza