Figlio di Lodovico, dal 1826 al compimento del diciottesimo anno, data in cui cessavano dall'incarico, fu paggio della duchessa Maria Luigia, agli ordini del marchese Liberati, buon musicista, sotto la cui direzione prese lezioni di musica: risulta infatti che venne invitato a prendere parte alle accademie musicali che si tenevano a corte. Membro dell'Anzianato, poi sindaco di Collecchio, dove la famiglia possedeva una villa, fu l'organista della chiesa del paese, nella quale curò anche la cappella musicale. La G.Pr riporta che il 30 ago. 1840, in occasione dell'onomastico di Maria Luigia, in quella chiesa diresse l'orchestra dell'Accademia Filarmonica di Parma in due sue composizioni: un Te Deum e un Tantum ergo. Il I gen. 1851 commissionò alla fabbrica Serassi di Bergamo la fornitura di un organo nuovo "di 8 piedi e 56 tasti dal do al sol per un prezzo di lire nuove 3705 per l'oratorio della B.V. di Loreto in Collecchio a sostituire un piccolo organo venduto per lire 90 a S. Martino Sinzano" Alla sua morte suonò il Bajone del Duomo di Parma. Nell'archivio della famiglia vi sono le composizioni ms: L'arciero, melodramma in 4 atti; Messa concertata a 3 v con orch, op. 5 (1835); Domine concertato a 3 v con orch. (1837); Tantum ergo a t solo (1837); Magnificat concertato a 3 v, op. 11(1837); Laudate pueri a 3 v (1839); Litanie della Beata Vergine a 2 t e bs con orch; Credo concertato a 3 v, op. 17 (1842); Kyrie e Gloria a 3 v, op. 21 (1844); Tantum ergo a 3 v in fa, op. 24 (1846); L'incontro, lirica su poesia di Stecchetti, op. 31; Messa a 3 v a piena orch (30 giu. 1881). Nell'A.S.C.Pr (Lascito Sanvitale) si trova la partitura ms della Messa funebre a 4 v e piena orchestra.