Di buona famiglia, sacerdote, il I set. 1701 venne retribuito con 100 lire in occasione dello spettacolo d'opera nel nuovo Teatrino della Rocca di Soragna. Nel set. dell'anno seguente la retribuzione fu invece di 200 lire, come pure nel 1703 come II violino per l'esecuzione dell'opera Il Domicio. Nell'esecuzione del Neroncino, l'anno dopo fu annoverato con la medesima paga, ma come I violino e nel 1705 per Il Giustino. Nell'ago. 1720 non risulta tra i suonatori dell'orchestra bensì tra gli invitati per assistere all'esecuzione dell'opera nel Teatrino dei Meli Lupi.
Oltre che violinista, fu anche poeta e scrisse i versi delle sue cantate. Delle sue composizioni si conoscono: Concerti a cinque consacrati a [ ... ] Giorgio Barni vescovo di Piacenza, opera prima. (In Modena: Fortunato Rosati, 1701; II edizione Amsterdam: Estienne Roger); Cantate a voce sola, opera seconda. (In Bologna. La dedica alla contessa Elena Caterina Bernieri Riva è datata Parma, 10 apr. 1704).