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Numero voci: 345.

Milanta Evil Merodac


  • compositore
  • Parma
  • 25/10/1712
  • Cento
Secondo il Pelicelli nacque a Parma mentre, da una lettera inviata dal nipote Francesco Antonio Milanti a padre Giovanni Battista Martini, sarebbe invece nato ad Asola il 6 gen. 1651. Ricerche effettuate ad Asola nell'Archivio Parrocchiale (Libro dei nati), fanno nascere in quella cittadina non lui, bensì 3 suoi fratelli: Pietro Sallustio (1647), Giovanni (1655) e Carlo (1658), anch'essi musicisti. Studiò musica con il padre e ricevette presto un incarico a Finale Emilia, dove fu organista nella chiesa del Rosario. Il 6 ott. 1683, su raccomandazione del cardinale Acciaioli, legato di Ferrara, il Consiglio Comunale di Cento, con lettera dell'11 set. 1683, lo nominò maestro di cappella della collegiata di S. Biagio (Cento, Archivio Antico Comunale). Nel 1688 fu aggregato all'Accademia Filarmonica di Bologna come cantore e nel 1690 come compositore, previa presentazione di un Introitus. Fu socio dell'Accademia degli Unisoni di Perugia e dal 1684 dell'Accademia del Sole di Cento. Fatto sacerdote il 7 set. 1691, il Bagni scrive che "non volle mai ammaestrar donne se non con il fine di farle monache alle quali per tal fine prestò ogni agiuto anche del proprio denaro avendone collocata una in Santa Catterina di Faenza per Maestra di Musica l'altra per organista in Santa Catterina di Cento". Questa cronaca aggiunge che "ancorché invitato ai primi posti e nella Metropolitana di Bologna et altrove, era così amante della terra di Cento e della sua quiete e solitudine che generosamente ricusò qualunque più vantaggiosa offerta, havendo destinato qui vivere e morire"; sono descritte inoltre le fastose cerimonie che gli furono dedicate dopo la morte e che fu "sepolto in S. Biagio avanti la porticella che ascende la scaletta del Organo, così avendo egli prima di morire ordinato". Il Pelicelli lo definì "ingegno bizzarro e contrappuntista di gran valore" e, a detta del Bagni, fu "amato ugualmente e riverito per la sua bontà e virtù da primi Porporati del Sacro Collegio e Principi d'altezza". Compose: L'Arianna in Bisanzio, dramma di Gaetano Visdomini, di cui si conservano (Mo: Biblioteca Estense) 17 ariette con b.c. (Cento, Teatro Sampieri, carnevale 1688 con l'intervento di Caterina Belli romana, Virginia Stefanini fiorentina e degli Accademici del Sole. Si dettero parecchie repliche e nel 1988 si ebbe una ripresa a Cento, Teatro Don Zucchini); La vittoria della fede, oratorio di S. Cecilia vergine e martire, da rappresentarsi nella Collegiata di Cento, 1695. "Tradusse in musica il prologo che nel 1696 si recitò a Sassuolo nell'occasione in cui si diede l'Opera, per divertire la Corte Estense che qui villegiava"; La morte di San Gaetano, "oratorio sacro da cantarsi nella chiesa di S. Pietro di Cento fra l'ottava di detto santo", 1702; Santa Cecilia all'organo, "accademia teatrale per musica da rappresentare dagli Accademici Unisoni di Perugia nell'Oratorio dei PP di San Filippo Neri" (1701 e Bo, 1704); Tommaso Moro, tragedia ad uso di oratorio (Bo, 1704); Per la festa di Santa Cecilia vergine e martire, 3 canoni (1705); Il trionfo dell'amor santo, canzonetta a 2 voci per una monacazione a Cento, su libretto di Florio Maria Evangelista Novio (1706); Le divote espressioni di Santa Cecilia vergine e martire "la cui festa viene annualmente solennizzata dalli musici dell'insigne Collegiata di S. Biagio di Cento, espresse in tre oblichi a 4 voci" (1711); Loth, oratorio in 2 parti e a 6 voci con strumenti (ms a Mo, Biblioteca Estense). Compose poi: Canoni a più voci. Si tratta di lettere inviate al principe di Toscana e ad altre personalità, in cui sono poste in musica persino le date; Canone infinito, quale si può cantare a 2, 3 e 4 voci al dritto e al contrario in 30 modi con differente armonia ed altri canoni diversi (Bo, Civico Museo Bibliografico Musicale, ms). Nella Biblioteca Estense di Modena si trova un volume con 45 composizioni vocali dedicate a Francesco II di Modena e un Trattenimento da camera a due, vl e cello con il b.c. con il cembalo. Fu autore di altre brevi composizioni per feste di santi e per vestizioni; per le feste dell'Accademia Filarmonica di Bo, scrisse i mottetti: Beatus (1691, 1698); Domine (1693, 1695, 1699); Confitebor (1694); Introitus (1690, 1696, 1701); Laudate pueri (1696, 1711); Mottetto dell'elevazione (1703, 1709); Hymnus (1703, 1705); Dixit (1705); Laudate Dominum (1707).


BIBLIOGRAFIA: Cento (pp. 187-193); Pelicelli; Sartori; Gaetano Gaspari. Miscellanea musicale. Bo, Civico Museo Bibliografico Musicale, ms 12, tomo I, p. 259; Bagni. Notizie di Cento ed altro dal 1710 al 1715. Cento, Antico Archivio Comunale, ms, III, 173; Sartori; Librettistica bolognese.
©2011 Gaspare Nello Vetro autore del Dizionario della musica e dei musicisti del Ducato di Parma e Piacenza