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Numero voci: 345.

Marazzoli Marco


  • compositore
  • 1602 circa
  • Parma
  • 26/01/1662
  • Roma
Detto Marco Dell'Arpa, le sue origini furono oggetto di indicazioni svariate: mentre l'Allacci lo disse veneziano, il Celani lo fece nascere il 23 mag. 1637. Sacerdote e tenore del coro della cattedrale di Parma, era investito di un beneficio ebdomadario, come appare dalla elezione di Giulio Benali allo stesso beneficio il 27 feb. 1637 per resignationem dicti D.D. Marci Marazzoli (Pr, Archivio Curia Vescovile). Il suo legame con il cardinale Antonio Barberini, mecenate delle arti, ebbe inizio nel 1631, quando lo accompagnò con una delegazione pontificia a Urbino. Tornato a Parma, vi rimase fino al 1637, mentre il 23 mag. lo si trova a Roma, città dove si stabilì, entrando come tenore soprannumerario nella Cappella Papale e dove fu nominato anche aiutante di camera della famiglia Barberini, diventando nel 1639, loro virtuoso di arpa. Furono i Barberini a incoraggiarlo alla composizione: videro così la luce l'opera comica Chi soffre speri, come pure gli oratori latini per il SS Crocefisso in Roma. Nel lug. 1640, in occasione di un soggiorno a Ferrara, che si protrasse fino al feb. 1641, compose la prima opera seria, L'Armida. Vi ritornò a nov. nel viaggio da Roma a Venezia assieme ad una compagnia di cantanti. Dal gen. 1642 rimase a Venezia quasi un anno e per il Teatro dei SS. Giovanni e Paolo revisionò Eco e Narciso del Vitali e compose la 'festa teatrale' Gli amori di Giasone e d'Issifile. L'essere ospitato in quel teatro, che nello stesso anno rappresentò L'incoronazione di Poppea di Monteverdi, dà la misura del prestigio che lo circondava. Nel mar. 1642 era ancora a Ferrara per l'arrivo del generale papale Taddeo Barberini e, per l'occasione, fece rappresentare Le pretensioni del Tebro e del Po. Di nuovo a Roma, entrò in contatto con la colonia francese e la sua nuova opera, Il capriccio, fu probabilmente rappresentata nel feb. 1643 all'ambasciata di Francia a Roma. Alla fine dell'anno, chiesta una nuova licenza, accettò l'invito del cardinale Mazzarino di presentare lo spettacolo a Parigi, per cui adeguò Il capriccio al gusto francese della comédie-ballet. Per il diletto della regina compose poi delle cantate: in quest'occasione gli fu concessa una pensione che percepì fino alla morte. Partito da Parigi il 10 apr. 1645, a Roma rientrò alla Cappella Papale, prestando servizio anche alla Vallicelliana, al SS. Crocefisso e a S. Maria Maggiore (dove riceveva un beneficio). Dal 1645 al 1653, anni nei quali i Barberini furono esiliati in Francia, si dedicò alla composizione della musica sacra e di cantate. Rientrati i suoi protettori, e riaperto il Teatro Barberini alle Quattro Fontane, presentò l'opera comica Dal male il bene, composta assieme ad Antonio Maria Abbadini. Stabilitasi a Roma la regina Cristina di Svezia, nel 1656 le dedicò la composizione teatrale La vita humana, dopo che 2 anni prima aveva rivisto per lei Le armi e gli amori, ricevendone il titolo di suo "virtuoso di camera". Negli ultimi anni fu vicino ad Alessandro VII e scrisse per lui e la sua famiglia diverse cantate per voci, archi e continuo. Il 25 gen. 1662, si legge nel Celani, "dopo cantato il matutino sopragiunse uno spaventevole accidente al sig. Marco Marazzoli, dove subito fu dato avviso alla Camera di N.S. dove comparvero in Cappella alcuni Bussolanti con una sedia e fattolo portare in floreria li fu dato un bottone di foco". Morì il giorno seguente e, quantunque avesse fatto testamento, la Rev. Camera s'impadronì di tutto, e di qui liti con gli eredi ed i cantori legatari "di cinque luoghi di monte". Alla fine i cantori riuscirono ad entrare in possesso del loro legato e l'anniversario fu regolarmente celebrato tutti gli anni. Il Marazzoli è da ricordare specialmente come autore delle prime opere comiche e per il suo ruolo nello sviluppo del recitativo secco e dell'assieme finale. Chi soffre speri (in collaborazione con Virgilio Mazzocchi), commedia in 3 atti e 1 prologo su testi del cardinale Rospigliosi, poi Clemente IX (Roma, Teatro di palazzo Barberini, 23 feb. 1637). E' di certa attribuzione al Marazzoli l'intermedio al II atto, La fiera di Farfa, che fu ampliato di 3 intermedi e presentato con il titolo Il falcone (ibidem, 3 feb. 1639); L'amore trionfante dello sdegno ovvero L'Armida, su poesia di Ascanio Pio di Savoia (Ferrara, Teatro della Sala Grande, feb. 1641); Gli amori di Giasone e d'Issifile, festa teatrale in 3 atti e 1 prologo di Persiani (Venezia, Teatro dei SS. Giovanni e Paolo, gen. 1642); Le pretensioni del Tebro e del Po, poesia di A.P. di Savoia (Ferrara, Corte Ducale, 4 mar. 1642); Il capriccio ovvero Il giudizio della ragione fra la Beltà e l'Affetto (Roma, Ambasciata di Francia, 1643. Revisionata: Parigi, feb. 1645); Dal male il bene (con Antonio Maria Abbatini: di sicuro il II atto), commedia in 3 atti del cardinale Rospigliosi (Roma, Teatro di palazzo Barberini, 1654); La vita humana overo Il trionfo della pietà, commedia in 2 atti del cardinale Rospigliosi (Roma, Teatro di palazzo Barberini, 31 gen. 1656); L'Arianna, commedia in musica (elencata nel testamento, smarrita). Fu anche un versatile compositore di musica vocale e si conoscono: 6 oratori in lingua latina (probabilmente eseguiti nell'oratorio del SS. Crocefisso in Roma); 6 oratori in lingua italiana (eseguiti nella chiesa Nuova in Roma e/o nell'oratorio di S. Filippo Neri di Bologna); oratori dialogati in lingua italiana; altre musiche sacre. Compose inoltre 379 cantate le più svariate negli organici, nello stile, forma e tessitura: per s, c, t, bs, 2 s, s-c, s-t, c-t, s-bs, 2 bs e b.c.; a 3, 4, 5, 6 v. e b.c.


BIBLIOGRAFIA: ES; Grove; Pelicelli; Enrico Celani. I cantori della Cappella Pontificia nei sec. XVI-XVIII, in "Rivista Musicale Italiana", VII(1907), p. 785; Piero Capponi. Marco Marazzoli e l'oratorio Cristo e i Farisei, in "Chigiana", X(1953); S. Reiner. Collaboration in Chi soffre speri, in "The Music Review", XXII(1961); M. Grace. Marco Marazzoli and the developement of the Latin Oratorio. Dissertazione, Yale University, 1974; G.N. Vetro. I nostri fasti musicali, in G.Pr, 11 dic. 1978; Galliano Ciliberti. Antonio Maria Abbatini e la musica del suo tempo. Perugia: Quaderni della Regione dell'Umbria, 1986, pp. 263-330; Wolfgang Witzenmann. Cantatas by Marco Marazzoli. New York & London: Garland, 1986.

©2011 Gaspare Nello Vetro autore del Dizionario della musica e dei musicisti del Ducato di Parma e Piacenza