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Negroni Evaristo


  • organista
  • 1852
  • Carzeto di Soragna
"Iniziai la mia carriera di organista nel Natale 1870 e precisamente alle Roncole. Per diversi anni, cioè fino a quando non fu aperta la tramvia Soragna-Busseto, dopo aver lavorato l'intera settimana da sarto, partivo la domenica per tempo e a piedi facevo il seguente itinerario: Carzeto, Soragna, Roncole, per l'andata; Madonna dei Prati, Samboseto, Carzeto per il ritorno; in complesso più di venti chilometri di strada fangosa d'inverno e polverosa d'estate. La retribuzione era di due lire e cinquanta per ogni servizio. Non molta in verità nemmeno per quei tempi. Ma in compenso c'era l'onore di suonare sulla tastiera dove Verdi aveva fatto i primi accordi e poi la speranza e il timore di incontrare il Maestro. Difatti Verdi assisteva spesso alle funzioni, e una volta anzi entrò con Boito e altri illustri personaggi. Fu nel giugno 1895. Suonai come al solito riduzioni di opere verdiane. Quando discesi e mi presentai per salutare il Maestro, questi, battendomi bonariamente una mano sulla spalla mi disse "bravo giovanotto!". Impossibile descrivere la mia confusione. Non potei proferire una parola. Ero compensato a usura di tutti i disagi sofferti. Incontrai il Maestro ancora qualche volta a S. Agata dove fui organista per un quinquennio, ma non scambiai con lui che poche parole di convenevoli. Nel 1917 fui accettato nella casa di riposo dei musicisti. Ma quasi subito tutti i locali furono trasformati in ospedale militare. Rientrai perciò in famiglia con una pensione di 200 lire mensili. Nel 1924 la casa si riaprì; ma io, per ragioni familiari, non vi feci ritorno e perdetti anche la pensione... ". Nel 1949 era ancora in vita. Così Furlotti in Riflessi e profili.
©2011 Gaspare Nello Vetro autore del Dizionario della musica e dei musicisti del Ducato di Parma e Piacenza