- librettista
- 30/11/1849
- Fornovo Taro
- 06/12/1920
- Torino
Insegnante nelle scuole secondarie di Parma e nel Convitto Maria Luigia, da autodidatta apprese una quarantina di lingue e diventò esperto orientalista, giungendo ad essere nominato docente di sanscrito e di lingua e letteratura persiana all'Università di Torino. Scrisse il libretto dell'operina buffa in 2 atti
Il barbiere e l'avaro, posto in musica da Lodovico Spiga per i convittori del Collegio Maria Luigia (Pr: Ferrari, 1876).
Amico di Verdi, si dice che questi avesse pensato di musicare il suo dramma lirico
Biseno (Ancona 1884, indi To: Loescher, 1894).Tra i suoi scritti, per quanto di questa ricerca, ricordiamo:
Ricordi verdiani inediti (To: Roux, 1901);
Le danze delle sacerdotesse nell'Aida ("Per l'arte", 1901);
Per il primo centenario della nascita di Giuseppe Verdi: memorie, aneddoti, considerazioni (To: Lattes, 1913).
BIBLIOGRAFIA: Ferruccio Botti. Giuseppe Verdi e I.P., in G.Pr, 22 gen. 1951; Una lettera di Verdi, in Pr.A, XI(1961), pp. 156-157.
©2011 Gaspare Nello Vetro autore del Dizionario della musica e dei musicisti del Ducato di Parma e Piacenza