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Numero voci: 284.

Parma, Gli organi delle chiese di Parma


Oltre a quelli delle chiese maggiori, gli altri organi di cui abbiamo notizia sono:
Annunciata: Vi era uno strumento del 1697 forse di Pietro Francesco Rangoni, sostituito da un Serassi del 1805 (n. 323 del catalogo del 1816). Ritoccato dagli stessi Serassi nel 1861 (n. 671) fu collaudato il 7 set. 1862; fu pesantemente manomesso dal restauratore Pietro Gazza nel 1933. Nel 1991, con un restauro 'storico' operato dalla ditta Tamburini h stato recuperato il materiale antico esistente, tranne l'antico somiere, bruciato dai frati nel 1991. Attualmente h utilizzato solo per le solennità o per concerti: per l'uso ordinario si utilizza uno strumento elettrico moderno.
Immacolata Concezione (oratorio annesso al Convitto Maria Luigia): organo di autore ignoto del XVIII sec, restaurato nel 1919.
Ognissanti: l'organo che Bernardo Poncini sacerdos Parmae fecit anno Domini 1747 die 20 Juli, era stato costruito per l'oratorio di S. Agostino e venne qui trasportato nel 1812 dall'organaro Antonio Galli, essendo stato soppresso l'ordine delle canonichesse. Nel 1861 fu riaccordato da Giovanni Frattini e restaurato da Pedrini di Crema nel 1982.
Oratorio dei Crociferi: In questo oratorio grande cura era dedicata all'aspetto musicale delle liturgie. Nel 1657 fu dotato di un organo proveniente dalla chiesa di S. Michele in Canale (oggi S. Lucia) e pagato 1300 lire. Era collocato nella cantoria in cornu epistolae. Nel 1766 fu riparato da Francesco Poncini; l'accordatore di cembali di corte, Felice Armellini, effettuò i suoi interventi nel 1769, 1772 e 1779 e nel 1781 Antonio Poncini Negri. Con la soppressione del 1810 se ne perdono le tracce.
Oratorio dei Rossi: nel 1696 vi fu montato un organo positivo a 8 registri di Francesco Lanzi, pagato 3300 lire. Nel 1788 fu sostituito da uno di Giuseppe Serassi (n. 321 del catalogo del 1816), restaurato dallo stesso nel 1795. Nel 1924 fu smantellato e nel 1928 sostituito da uno di Pietro Gazza, collaudato da Luigi Ferrari Trecate. Negli anni 70 di questo secolo h stato elettrificato.
Beata Vergine del Carmine. Il Sanseverini (Diario parmigiano, frammenti, A.S.Pr, ms 79) scrisse che in questa chiesa vi era un organo del 1714 del carmelitano laico Giuseppe Dotti. Nel 1810, soppressa la chiesa, lo strumento venne trasportato nella chiesa della Steccata, dove fu smembrato dai Serassi.
S. Alessandro: organo di Antonio Sangalli di Bergamo del 1856, inaugurato con un concerto di padre Davide da Bergamo.
S. Andrea: organo Poncini del XVIII sec. Ha subito rimaneggiamenti alla fine del XIX sec.
S. Antonio Abate. Nella cronaca dello Sgavetti, alla data del 23 giu. 1766, si legge di un organo nuovo "messo in S. Antonio Abate". La chiesa era stata progettata da Ferdinando Galli Bibiena nel 1712 e fu terminata nel 1766, anno nel quale fu posto l'organo, probabilmente Poncini o Poncini Negri. Nel 1904 fu rifatto in molte parti dai fratelli Aletti di Monza, mentre un intervento fu operato nel 1943 dalla ditta Bossi Balbiani di Milano.
S. Bartolomeo: organo Serassi del 1788, restaurato da Giuseppe e Ferdinando Serassi nel 1824 e ancora nel 1851; fu ampliato dal Gazza nel 1903.
S. Carlo. Nel mag. 1824 Giuseppe e Ferdinando Serassi 'riattarono' l'organo.
S. Cristina: organo di Antonio Poncini Negri inaugurato il 29 mag. 1764. Lo Sgavetti, annotò: "La novità di questo giorno h che in S. Cristina anno provato per la S. Benedicione il nuovo Organo assai buono, del Sig. Poncini". Fu restaurato da Stefano e Giovanni Cavalletti nel 1824, 1831 e 1844, da Aurelio Frattini nel 1861, da Giuseppe Frattini nel 1870, da Pietro Gazza nel 1902. Restaurato ancora nel 1939, fu danneggiato nel bombardamento del 25 apr. 1944 e restaurato filologicamente da Tamburini nel 1983.
S. Cristoforo: in quest'oratorio vi era un organo del 1787 di Giuseppe Serassi (n. 322). Restaurato da Serassi nel 1824 e da Bonardi nel 1860, fu pesantemente modificato da Pietro Gazza nel 1934. Adesso di proprietà dell'Istituto del Buon Pastore, h stato smontato nel 1991: ancora completo in ogni sua parte, h conservato in una cantina.
S. Croce: nel 1641 fu inaugurato uno strumento di Michel Angelo Rangoni, sostituito da uno di Nicola Cavalletti. Questo strumento era stato realizzato nel 1787 per l'attigua chiesa di S. Maria in borgo Taschieri (il disegno si trova in A.S.Pr, Mappe e disegni, v. 05, n. 37). Distrutta questa nel 1939 lo strumento fu montato in S. Croce, sostituendo l'organo Rangoni, che fu venduto per 1000 lire. Restaurato da Gaetano Cavalli alla fine del secolo scorso, fu poi rimaneggiato per il trasporto a S. Croce. Nel 1981 h stato portato nell'oratorio di S. Ilario per far posto a uno elettrico.
S. Francesco del Prato. Nella cappella di S. Elisabetta, la settima a sinistra dall'ingresso, vi era un organo del reggiano Ambrogio Dall'Arpa del 1507, pagato 40 ducati d'oro.
S. Giuseppe: 13 mar. 1889 Alfredo Ravazzoni inaugurò un organo Cavalli, restaurato nel 1950.
S. Ilario (oratorio): nel 1981 vi h stato trasportato l'organo di Nicola Cavalletti che si trovava nella chiesa di S. Croce.
S. Lodovico: quando Maria Luigia fece restaurare la chiesa dal Bettòli, vi acquistò un organo "dei famosi Serassi di Bergamo".
S. Lucia: Già S. Michele in Canale, nel 1657 cedette per 1300 lire il suo organo all'oratorio dei Crociferi. Vi h un organo Poncini del XVIII sec, restaurato nel 1841 da Giovanni e Raimondo Cavalletti.
S. Maria delle Grazie (oratorio dell'arciconfraternita delle Grazie in Capo di Ponte): organo di Domenico Poncini probabilmente del 1715, che lo restaurò nel 1721. Vi lavorarono poi Michelangelo Sacchi nel 1726, Bernardo Poncini nel 1732, Antonio Galli nel 1808 e nel 1813, Giuseppe Frattini nel 1869. Giovanni Cavalletti lo ebbe in manutenzione dal 1821 al 1860. Oggi h inutilizzabile.
S. Maria del Quartiere. Secondo Alessandro Sanseverini (ms parm 433), nel 1712 Domenico Poncini "facendo organo" nella chiesa del Quartiere, mentre nel Diario di Parma di Domenico Mori, alla data del 22 lug. 1810 si legge: "L'organo dei padri del Quartiere è stato pordato nel oratorio della Pace in borgo delle Collone". Fu sostituito da un organo di Giovanni Cavalletti commissionato nel 1858 (fu l'ultima sua opera,in quanto morì appena terminato, nel giugno 1860), restaurato nel 1860, 1863 e 1866 da Giuseppe Frattini, e da Gino Bocchi nel 1924.
S. Maria del Rosario: organo Gazza che era stato montato anteriormente in diverse chiese della città e della diocesi. Restaurato dalla ditta Michelotto di Albignasego, h stato inaugurato nell'ott. 1997.
S. Michele dall'Arco: organo di Bernardo Poncini del 1736, con aggiunte di Angelo Cavalli nel 1882 e restaurato intorno al 1960 da Bartolomeo Formentelli.
S. Pietro d'Alcantara: organo di Antonio Poncini Negri costruito tra il 1760 e il 1762 sostituito nel 1829 da uno di Carlo Bossi da Bergamo, restaurato nel 1886 da Bortolo Pansera da Roma e nel 1920 da Pietro Gazza. La Frescobalda vi ha aggiunto un secondo corpo verso il 1960.
S. Pietro Martire: convento domenicano che esisteva vicino alla Pilotta e che fu distrutto nel 1813. Vi era un organo, di cui si h perduta traccia, costruito nel 1438 da Jacopo Dell'Alpe da Reggio Emilia.
S. Quintino: organo di Gaetano Cavalli del 1894.
S. Rocco: organo di Bernardo Poncini del 1754. Il disegno originale del 1752 della cassa e del prospetto (A.S.Pr) presenta delle differenze dalla realizzazione definitiva. Ai primi del secolo ha subito rimaneggiamenti ad opera di Pietro Gazza.
S. Sepolcro: si hanno le prime notizie indirette dell'esistenza dell'organo in questa chiesa dei canonici Lateranensi nel 1494, in quanto come organista vi era D. Stephano, seguito dal 1496 al 1501 da D. Giorgio. Si passa poi al 1581, quando fino al 1583 vi fu "ottaviani organista", cioè Ottavio Boroni, mentre il 9 mag. 1583 fu retribuito per 4 mesi di servizio Flaminio Nocetti "nostro horganista". La prima notizia storica che testimonia la presenza di questo strumento risale al 1550, quando nel libro delle entrate e delle spese si parla di «spesa fatta ne l'organo». La cassa e lo strumento furono costruiti a Cremona e portati a Parma via Colorno. Nel 1656 ne fu costruito uno da Girolamo Tortona da Soragna, ma nel 1660 per la processione generale se ne dovette affittare un altro. Esiste un progetto per uno nuovo a due tastiere di Giulio Cesare Burzio (A.S.Pr, Raccolta storica, mazzo 8, n. 14), ma probabilmente non fu costruito. Nella Cronaca dello Sgavetti alla data del 29 nov. 1758 si legge: "A' S. Sepolcro anno fato sentire per la San Benedicione il suo famoso nuovo Organo". Su questo intervenne Giuseppe Serassi nel 1789 con l'aggiunta di vari registri, ma conservando più di 400 canne del vecchio. Serassi intervenne anche l'anno seguente con degli ampliamenti. Essendo fuori uso, nel 1927 fu rimaneggiato da Pietro Gazza trasformandolo da trasmissione meccanica in pneumatica, ma conservando il vecchio materiale. Il concerto di inaugurazione fu effettuato da Luigi Ferrari Trecate. Recentemente è stato restaurato da Daniele Maria Giani e inaugurato con un concerto di Gustav Leonhardt il 6 marzo 2006.
S. Teresa in Gesù Bambino (oratorio dei Rossi): organo Serassi del 1798, elettrificato nel 1982 da Alessandro Corno di Bernate.
S. Tomaso: nel 1769 Antonio Poncini Negri vi costruì un organo, sul quale intervenne nel 1845 un Cavalletti. Fu sostituito da uno della Frescobalda intorno al 1960.
S. Trinità: si conservano la tastiera, la pedaliera e le canne di un organo del XIX sec, forse Cavalli.
S. Uldarico: vi h un piccolo organo del 1793 attribuito ad Antonio Poncini Negri, proveniente da Sorbolo. Interventi di Giovanni Cavalletti nel 1822 e 1838, di Antonio Sangalli nel 1869 e di Vittorio Ponchia nel 1949. Attualmente non h funzionante.
S. Vitale: Il Gozzi nella sua Cronaca (ms parm 423) scrisse il 9 ago. 1753: "Fu terminato il nuovo organo della chiesa di S. Vitale dopo due anni di travalio". Nel 1838 Serassi vi montò, al posto di uno strumento esistente dalla metà del XVIII secolo, un nuovo organo (n. 534). Al collaudo Giuseppe Alinovi scrisse che "era riuscito con molta perfezion di lavoro". Ebbero grande successo i concerti tenuti per l'inaugurazione da padre Davide da Bergamo. Per l'occasione fu pubblicato un opuscolo con 2 sonetti e un epigramma (All'impareggiabile P.M. Davide da Bergamo allor che nella chiesa di San Vitale di Parma dava prove meravigliose del suo valore toccando l'organo recentemente costrutto dai non meno celebri signori Serassi concittadini di lui. Pr: Donati, 1838). Dopo un intervento dei Serassi del 1861, di un anonimo del 1872 e di Cavalli del 1890 (collaudato da Ernesto Orioli di Piacenza), fu manomesso pesantemente nel restauro del 1912 di Pietro Gazza. La Frescobalda lo ha ampliato nel 1986.
BIBLIOGRAFIA: Francesco Baroni. Organi ..., in "Malacoda", 1992, VII, p. 42; Giuseppe Martini. Organi storici nelle chiese di Parma, in G.Pr, 20 gen; 24 mar; 5 mag; 26 mag; 7 lug; 25 ago; 6 ott; 29 dic. 1997; 23 feb; 20 apr; 26 mag; 28 set, 19 ott, 30 nov. 1998; 15 nov. 1999; 3 lug. 2000; 21 feb. 2001. Francesco baroni ha curato le ricerche storiche in L'organo di S. Sepolcro in Parma, a cura di Sara Dieci. Parma: Accademia Organistica di Parma, 2006.
ultimo aggiornamento: 10/09/2018
©2011 Gaspare Nello Vetro autore del Dizionario della musica e dei musicisti del Ducato di Parma e Piacenza