Dizionario


A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z
stampa
Numero voci: 284.

Parma, I trombetti e i piffari


Le prime notizie di gruppi di strumenti a fiato che suonavano assieme risalgono al 1175, al carroccio di Parma, chiamato 'Crepacuore', che era custodito dentro al battistero. Quando usciva, su di esso stavano 8 trombetti. Sempre a proposito dei trombetti, nella cronaca di fra Salimbene (sequenza 3069) si legge che nel 1287, per accogliere il ritorno dei frati a Parma, alcuni cittadini "uscirono per andar loro incontro con le trombe e gli stendardi". Sul cadere del XV secolo il Comune di Parma stipendiava 8 suonatori (4 trombettieri e 4 piffari) utilizzati per i bandi e le solennità. Nel 1526 gli Anziani ordinarono che per il necessario decoro della città i piffari fossero elevati a 5. Godevano di 2 stipendi: 1 dal Comune e 1 dalla camera apostolica. Una delibera del 30 ott. 1527 personalizzò gli stipendi del Comune a seconda dei meriti, cioè uno stipendio maggiore a 2 dei trombetti, detti 'foresi', in quanto dovevano portare i bandi fuori dalle mura. Il 30 apr. 1529 venne deliberato uno stipendio eccezionale di 8 lire imperiali per il quinto piffaro che, nominato da poco, era stato riconosciuto il migliore di tutti. In occasione della festa dell'Assunzione il Comune era uso donare un vestito nuovo ai corrieri, ai piffari e ai trombetti. Questo complesso di strumentisti costituiva il nucleo di quella che assai impropriamente possiamo definire la banda municipale di strumenti a fiato delegati ad accompagnare le cerimonie e a dare concerti dalla "ringhiera" del palazzo comunale o in piazza in occasione di alcune festività o celebrazioni solenni. Essendo a carico della camera apostolica, esplicavano la loro attività anche in chiesa assieme al suono dell'organo. Nei secoli XVI e XVII, incontriamo altri trombetti al servizio della corte farnesiana. Da una lettera di Vincenzo Parabosco del 28 gen. 1546 da Brescia sappiamo che il duca era interessato ad assumere 6 "valenti virtuosi" di strumento a fiato di quella città, il cui primo era Jo Pietro Rizefo. Erano elencati gli strumenti a fiato in uso e che erano usati dal quel complesso in varie combinazioni: trombe, tromboni, pifari, cornemuse, flauti, pifari ala alemanna [flauti traversi?]; oltre a questi, erano esperti anche nelle "viole da brazo" e nel canto. Nella descrizione delle feste del 1690 per le nozze di Odoardo Farnese, effettuata da Giuseppe Notari, troviamo 4 trombetti far parte del corteo che andò a prendere la sposa in Baviera e, a scorta al duca Ranuccio II, ben 18 a cavallo durante i festeggiamenti che seguirono a Parma.
BIBLIOGRAFIA: Alessandro Vessella. La banda. Mi: Istituto Editoriale Nazionale, 1935, pp. 89-90; Vetro/Banda.
ultimo aggiornamento: 08/07/2014
©2011 Gaspare Nello Vetro autore del Dizionario della musica e dei musicisti del Ducato di Parma e Piacenza