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Parma, Le Orchestre dopo la fine del Ducato


Annesso il Ducato al Regno d'Italia, l'orchestra fu soppressa, seguendo la sorte di tutte quelle delle corti preunitarie. Il decreto 30 nov. 1862 stabilì che fosse riunita alla Regia Scuola di musica, fino a quando venisse a cessare per morte o pensionamento dei suoi componenti. Molti professori, non avendo un avvenire, preferirono emigrare. Nel 1874 Giovanni Rossi lasciò la direzione della Regia Scuola di musica e dell'orchestra (ormai una larva di quello che era stata), avendo accettato il posto al Teatro Carlo Felice di Genova. Con decreto 17 giu. 1875 "l'Orchestra già Ducale di Parma" venne soppressa e per le stagioni del Teatro Regio, adesso di proprietà comunale, gli appaltatori avrebbero provveduto di volta in volta con formazioni raccogliticce. Nel set. 1884 una rinascita della durata di pochi giorni si ebbe quando il tenore Italo Campanini riunì un'orchestra composta da 120 professori, quasi tutti nativi della città, per mandare un complesso di Parma all'Esposizione Nazionale, e competere con le formazioni semistabili di Torino, Milano, Bologna e Roma. Si dettero 5 concerti diretti da Cleofonte Campanini. Negli anni furono tentate delle orchestre in forma cooperativa, ma si dimostrarono dei brevi conati: un esempio si ebbe nell'autunno 1914 con la Cooperativa Orchestrale-Corale, che riuscì ad allestire solo la stagione di autunno al Teatro Regio (Otello e Manon) e quella successiva di carnevale al Teatro Reinach. Nel secondo dopoguerra (feb. 1946) Fulvio Vernizzi tentò di fondare un'orchestra sinfonica parmense che, anche se con esito positivo, riuscì soltanto a dare 3 concerti. Analoga sorte ebbe un effimero tentativo di Renzo Martini. Perché Parma ospitasse di nuovo un'orchestra stabile, bisognerà attendere il 1975 con la fondazione di quella dell'Emilia Romagna.
BIBLIOGRAFIA: Dacci; Ferrarini; OER; Pelicelli; Stocchi (1845, p. 17); Vetro/Reinach; Vetro/Toscanini.
ultimo aggiornamento: 08/07/2014
©2011 Gaspare Nello Vetro autore del Dizionario della musica e dei musicisti del Ducato di Parma e Piacenza