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Parma, Le Orchestre della prima metà del XIX secolo


In epoca napoleonica, l'orchestra del Teatro Nazionale passò alle dipendenze della Municipalità, e il direttore (dal 1802 al 1815) fu Antonio Berthomieux, che era succeduto ad Alessandro Rolla, attratto dalle ricche offerte di Milano, capitale del vicereame. Da un documento del 27 feb. 1807 risulta che il Comune avrebbe dovuto retribuire 8 strumentisti (3 vl, 1 cbs, 1 ob, 1 fl, 1 fag, 1 corno da caccia), tutte I parti, con l'obbligo di suonare gratis nelle opere. Erano tenuti a dare lezione gratis di strumento per una durata di 4 anni a 4 giovani poveri e predisposti indicati dal sindaco. "La Scuola di musica strumentale così stabilita avrà un regolamento particolare". Gli altri membri dell'orchestra sarebbero stati a carico dell'impresario (A.S.Pr, Spettacoli e Teatri, 1807-1812, b. 7). Da una lettera del 2 dic. 1807 dell'impresario Francesco Rambaldi, risulta che il Comune non aveva fatto ancora nulla nella direzione su indicata. Il riordino della Ducale Orchestra fu uno dei problemi affrontati dai nuovi governanti, ancor prima che Maria Luigia entrasse nel Ducato (18 apr. 1816). Il 6 apr. 1816, il direttore degli spettacoli di corte, conte di Mont Louis, presentò un piano di riorganizzazione "per la Musica di Corte e Cappella", per la quale prevedeva un costo di 32.000 lire: "Questa somma ben amministrata potrebbe produrre alla fine dell'anno alcune economie, sia per formare un Capitale di Musica, sia per mandare qualche tempo alcuni giovani di molta abilità a perfezionarsi sotto a' più valenti Maestri". Indicava poi gli indirizzi che sarebbero stati seguiti: "L'esperienza avendo dimostrato che la certezza d'un avanzamento regolare e d'anzianità è quasi sempre motivo di trascuraggine nello studio in professione musicale, resta stabilito quanto segue: la distribuzione dei posti d'onore sarà fatta fra i soprannumerarj dell'Orchestra, dietro concorso [ ... ]. Ogni anno si daranno almeno sei accademie (di giorno), nelle quali si eseguiranno alcune sinfonie d' Haydn, di Mozart, o d'altri con tutta l'Orchestra di Corte (professori in proprietà e soprannumerarj) ove tanto gli uni che gli altri dovranno suonare concerti, quartetti obbligati, od altri pezzi di musica onde possa spiccare l'abilità, e si possano conoscere i rispettivi progressi". Il ricavato dalla vendita dei biglietti sarebbe stato a favore dei soprannumerari. Il concorso per soprannumerario nella rinnovata Ducale Orchestra, riservato ai cittadini del Ducato fu bandito nel luglio 1816: i posti per i "proprietari" erano invece ad invito, e questi potevano essere anche 'stranieri'. Fu anche deciso che i professori dell'orchestra, non essendo da considerarsi funzionari pubblici, non erano tenuti a prestare giuramento (A.S.Pr, Governo Provvisorio e Reggenza, 1816, b. 8). Con l'arrivo di Maria Luigia, la vita musicale, dopo la stagnazione del periodo in cui Parma non era stata più una capitale, ricevette notevole impulso, in quanto la sovrana, educata a Vienna e vissuta a Parigi, considerava le arti una componente del suo modo di vivere. A corte si istituì l'uso delle accademie, a volte anche con frequenza settimanale, nelle quali si esibivano anche i nobili: visti i programmi (nella B.Cons.Pr si conserva un registro delle accademie di corte), la duchessa doveva essere una buona cembalista e abile cantante (aveva avuto per maestri Leopold Kozeluch, Ferdinando Paër e Francesca Riccardi). Con decreto 10 lug. 1816 fu fissato in 25.000 lire il limite di spesa per gli spettacoli da darsi al Teatro Ducale, come pure fu stabilito l'organico dell'orchestra e i relativi compensi. Ferdinando Simonis fu nominato maestro di cappella, Ferdinando Melchiorri I violino e direttore dell'orchestra. Oltre al servizio di camera e di cappella, per leprestazioni in teatro era previsto che ai professori in proprietà spettasse una gratifica, mentre il pagamento per i soprannumerari era a carico dell'impresario (Regolamenti, 28 mag. 1817 e 17 dic. 1824). Nei capitolati per le stagioni di carnevale si legge: "Stante la graziosa sovrana concessione, l'appaltatore si valerà dell'Orchestra di Corte, corrispondendo a quei professori il cui stipendio annuo è di lire 600 o più, una gratificazione di lire 1200 la quale sarà loro distribuita con quella giusta proporzione e corrispondendo pure per ciascuna sera di spettacolo agli altri professori che hanno lo stipendio minore la somma di lire 34,90 che sarà ad essi distribuita. Sarà pure obbligato di ritenere quei suonatori che sono necessarij a completare pienamente l'orchestra medesima e che fanno parte di essa col titolo di aspiranti od aggregati". Pagamenti particolari competevano al I e al II violino, alla I viola, al I violoncello. (Capitolato per il 1846-48). Lo stesso principio era valido per le compagnie comiche, per i veglioni, per le accademie, mentre paga minore era prevista per la stagione di primavera. Con decreto 17 dic. 1824 il titolo di soprannumerario era stato sostituito con quello di aspirante. Il 17 nov. 1835 Paganini presentò il progetto di ristrutturazione dell'orchestra, che prevedeva il direttore "centro dell'unità musicale", e suggeriva un'articolazione più ampia dell'organico sia in senso numerico che qualitativo. L'inconveniente era che prevedeva una maggiore spesa di 12.650 lire, un terzo in più del bilancio. Il 21 nov. Paganini fu nominato direttore delle esecuzioni strumentali e con decreto 25 dic. 1835 membro della commissione amministrativa del Teatro Ducale. Il progetto non andò in porto, ma alcuni elementi del progetto vennero recepiti: il 30 mar. 1836 fu bandito il concorso per il posto di direttore dell'orchestra (vinto da Nicola De Giovanni) e si dettero alcune sessioni di esame per la nomina di alcuni alunni della Ducale Scuola di musica quali aggiunti-praticanti. LƎ mag. 1852 Carlo III di Borbone emanò un decreto che fissava un nuovo organico della Reale Orchestra e ulteriori aumenti si ebbero con quelli del 20 ott. 1953 e 18 dic. 1856. Nel 1852 Giovanni Rossi era stato nominato al posto del defunto Giuseppe Barbacini direttore della musica vocale e organista della Regia Cappella, mentre Giulio Cesare Ferrarini era subentrato al De Giovanni (morto il 14 mar. 1856) quale direttore della musica e I violino. In questi anni del Ducato di Maria Luigia e dei Borbone, l'orchestra di Parma aveva acquisito meritatamente la fama di essere, con quella della Scala di Milano, la migliore in Italia.
ultimo aggiornamento: 08/07/2014
©2011 Gaspare Nello Vetro autore del Dizionario della musica e dei musicisti del Ducato di Parma e Piacenza