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Numero voci: 284.

Parma, La Reale Scuola De'' Cantanti


Fu probabilmente la prima scuola di musica che ricevette con una disposizione governativa il crisma dell'ufficialità. Prese l'avvio da una lettera di Pio Quazza al duca del 10 nov. 1768: "In continuazione di quanto si è proggettato giorni sono sopra il formare un numero de Cantanti tanto per le occorrenze de Cori ne' Spettacoli Teatrali, che per l'utilità del proprio paese, che di questi scarseggia a segno di restarne in breve totalmente privo, ardisco voler porre sotto gli occhi di Vostra Ecc. a puntino tutto ciò che richiederebbe il stabilimento della proposta scuola. [...] Il Sig. Maestro Poncini, in caso venisse dall'Ecc. Vsa prescelto a detto oggetto, si darebbe l'onore di farsi risponsevole per tutto il buon esito con la miglior scielta possibile di sedeci a venti Persone fra Uomini e Donne con la respettiva variazione delle voci; solo che desidererebbe esser lui solo incaricato di tale Partita, non perché le fosse discaro, che il Sig. Ginocchio avesse separatamente ad averne una parte; ma perché essendo per lo più dissimile l'uno dall'altro il metodo d'insegnare, pare che una sola Scuola sarebbe più a proposito, massimamente che all'occasione de' Cori per uno spettacolo, devono poi ridursi ad essere regolata dà uno solo. [...] Oltre a ciò si duplicherebbero le paghe [...] e poi sia detto senza veruna parzialità, il Sig. Maestro Poncini è senza dubbio [...] assai più Maestro. Sarebbe indispensabile avere un sito convenevole, dove vi fosse una tavola grande, cembalo, alcune careghe, ed altri piccoli comodi necessarij; Fuoco in Inverno, ed un Uomo inserviente, come alla Scuola di Ballo" (A.S.Pr, Casa e Corte Borbonica. Scritture diverse su teatro, b. 8, fasc. 14). Istituita il I dic. 1768 dalla Reale Direzione Generale degli Spettacoli, venne affidata al maestro di cappella Francesco Poncini che, per una paga di "due mille lire annue" avrebbe dovuto formare "un numero di 16 soggetti in cui frà uomini, e donne, tutti di buon aspetto, scegliendo le migliori voci, ed osservando che le donne sieno voce di Soprano, e Contralto e gli uomini di Tenore, e Basso". Questi avrebbero dovuto cantare nel coro e "in altre picciole Parti accessorie [ ... ] e perciò saranno gratificati di 8 zechini ed altri trè zechini da impiegarsi in Parucchiere, Scarpe, e Calze di seta per uso semplicemente del Teatro". Sui guadagni dei primi 3 anni in teatro o nelle chiese gli allievi avevano l'obbligo di versare la quinta parte del guadagno al maestro (A.S.Pr, Primo Governo Borbonico, Decreti e Rescritti). La prima sede fu "in un quartiere preso per il stabilimento di una scuola di canto situato in Borgo delle Colonne" per i mesi di dic. 1768, gen. e feb. 1769. Indi si trasferì in alcuni locali nel convento dei carmelitani calzati, quello stesso edificio che attualmente è la sede del Conservatorio di musica. Già nel giu. 1769, in occasione delle nozze di Don Ferdinando, gli allievi cantarono nel coro, procurando un'economia all'amministrazione di 400 zecchini. Nel nov. 1772 fu steso un "Piano del Progetto sopra gli Accademici del Teatro Reale": formare, cioè un complesso stabile in cui "il Corpo de' Cantanti, e Ballerini può tutto estraersi dalle due Scuole, e dal Paese, dove abbiamo altresì maestri capacissimi di scrivere, ed inventar cose nuove, onde appagare la comune aspettazione" (A.S.Pr, Spettacoli e Teatri Borbonici, b. 5). Nel carnevale 1773 si dette al Teatro Ducale di Parma l'intermedio a 5 voci I tre gobbi innamorati. Dal libretto risulta che gli interpreti, Barbara Viglioli, Maria Bertolini, Ranuzio Montanari, Francesco Fava e Giuseppe Puttini erano tutti "della Scuola di Musica di SAR". Gli allievi potevano usufruire una volta alla settimana dell'ingresso gratuitoin Teatro. La G.Pr del 26 gen. 1773 parla dei festeggiamenti per il compleanno dell'infante: tra questi, un ballo eroico eseguito dagli allievi della Reale Scuola di Ballo e un intermezzo a 5 voci interpretato da quelli della Reale Scuola di Musica. Il 23 set. 1774 in via eccezionale venne ammesso alla Scuola Michele Baciner "di Feltre, Stato Veneto". (A.S.Pr, Spettacoli e Teatri Borbonici, b. 3). Nel 1774 - gli allievi erano 19 - al Poncini succedette Francesco Fortunati, già suo allievo, che (retribuito con 3000 lire annue) rimase in servizio fino al pensionamento nel 1792. A quella data i pochi allievi continuarono le lezioni con Angelo Del Bo, fino al licenziamento di questi, sancito con decreto 25 set.1795. Angelo Del Bo, dalla fondazione del 1768 allo scioglimento, fu sempre presente nella Scuola: prima assistente fino al 1792, docente poi. All'inizio era retribuito dal maestro; dal I giu. 1774, oltre al riconoscimento di 'Benemerito della Scuola', ricevette una paga di 1 zecchino al mese. Al momento del licenziamento aveva ancora il titolo di 'Aiutante Maestro' e percepiva 90 lire al mese. La scuola dei Cantanti rimase aperta anche dopo che Angelo Dal Bò era stato licenziato dal 26 set. 1795 e continuò sotto il Fortunati, che ne ebbe la supervisione fino all'ott.1803, quando il suo mandato di pagamento risulta annullato (A.S.Pr. Computisteria borbonica, Fili correnti, b.941).
BIBLIOGRAFIA: Dacci.
ultimo aggiornamento: 08/07/2014
©2011 Gaspare Nello Vetro autore del Dizionario della musica e dei musicisti del Ducato di Parma e Piacenza