Dizionario


A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z
stampa
Numero voci: 284.

Parma, La Societa'' Filo-Musico-Drammatica


La costituzione risale al 1808, quando la Società - della quale si conservano i nomi dei 20 "accademici amatori recitanti" (tra i quali il presidente Gaspare Ortalli, e i soci Angelo Mangot, Andrea Caggiati, Antonio Martini, Ferdinando Coppi, m.me Duplessis, Anna Mangot - ottenne fino al 20 dic. 1809 l'uso del Teatro di S. Caterina (A.S.Pr, Spettacoli e Teatri, 1907-1812, b. 7), con la finalità di dare uno spettacolo alla settimana. Lunedì 28 ago. 1809 si chiusero i primi due trimestri "collo spettacolo delle due solite operette", per riprendere le recite a novembre. Erano state eseguite 32 recite, e il bilancio segnava un passivo di 3328 lire.
Su questi spettacoli esistono un foglio volante del 26 mag. 1809 (B.Pal.Pr, A 110) e un sonetto di Giambattista Sbalbi della primavera 1811, in onore dell'esecuzione dell'opera Agnese eseguita dalla Società al Teatro di S. Caterina. A decorrere dal 1810 il Teatro era stato concesso con proroghe di 3 mesi in 3 mesi, con la condizione che gli spettacoli non interferissero con quelli del Teatro Nazionale. Il 5 lug. 1810 venne rappresentato Il Pigmalione, musica di Cimadoro, cantato da Ferdinando Simonis e dalla signora Calini. Dopo un periodo di vuoto, abbiamo notizia di una lettera del 13 feb. 1821 con la richiesta - respinta dal rettore - di poter usufruire del Teatro del Collegio dei Nobili nella quaresima per un trattenimento gratuito dei soci dilettanti: autore del dramma Amelia e Leandro ossia Il trionfo della rassegnazione era il dott. Giuseppe Dall'Argine, la musica del conte Germano Liberati. Si ripiegò sul Teatro Sanvitale e lo spettacolo fu "non ingrato".
Il 21 gen. 1825 la Società, approvata dalla duchessa, chiedeva l'autorizzazione di rappresentare nel Teatro Sanvitale, a decorrere dal 24 feb, almeno 10 repliche de Il castello di Valbruna ossia L'incontro inaspettato, "un'Operetta Buffa in Musica accompagnata da un piccolo Ballo comico" dei suddetti autori. Lo spettacolo non era venale, si sarebbe tenuto mentre gli altri teatri erano chiusi, e i cantanti dilettanti erano tutti di Parma: Domenica Baistrocchi, primadonna; il dott. Virgilio Fedeli, I tenore; Ferdinando Guardini, basso; Enrico Amati, buffo; Teresa Mori, II donna; Angelo Mazzini, II tenore. (A.S.Pr, Dipartimento dell'Interno, Pubblica Istruzione, bb. 181, 210). Da una lettera del 3 mag. 1825 risulta che il presidente di questi "Dilettanti accademici" era F[ilippo ?] Pallavicino e che la Società dava spettacoli di musica e ballo al Teatro Ducale, nei giorni in cui questo era libero da impegni.
Dopo quella data non abbiamo notizie: dalla coincidenza delle date, siamo propensi a pensare che dal 1826 prese il nome di Accademia Filo-Drammatica degl'Infaticabili. Questa espletava la sua attività in casa Drugman in Ghiaja, nel 1828 si trasferì nel Teatro Sanvitale e il regolamento venne approvato con sovrano rescritto del 29 mar. 1829. Presidente era Luigi Torrigiani e, tra gli altri, ne facevano parte i musicisti Francesco Hiserich, Carlo Montanari e Pietro Rachelle. L'art. 13 del regolamento prevedeva che "i direttori d'orchestra [e] quelli che nell'orchestra presteranno l'opera loro gratuitamente [...] saranno accademici aggregati". Non siamo a conoscenza dei programmi eseguiti, ma la G.Pr del 30 apr. 1842 scriveva: "Ne è da tacere come s'accresca pregio alla Società Filodrammatica e diletto agli uditori dai giovani Filarmonici onde si compone l'orchestra. Li istruisce e dirige il Maestro signor Finelli: e frutto di grata compiacenza ne traggono le sue cure, perché que' giovani sensibilmente guadagnano dall'esercizio del suonare insieme: tanto che or più che mai vi eseguiscono in piacevole maniera degli eccellenti pezzi di musica".
ultimo aggiornamento: 08/07/2014
©2011 Gaspare Nello Vetro autore del Dizionario della musica e dei musicisti del Ducato di Parma e Piacenza