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Numero voci: 284.

Parma, Le musiche militari dai Borbone a Napoleone


Attraverso i Decreti e Rescritti (A.S.Pr) del governo borbonico si può seguire lo sviluppo delle musiche militari del Ducato. Fino al 1769 il loro organico per ognuno dei 3 reggimenti era composto da un tamburo maggiore, 12 tamburini e 2 pifferi. La riforma del 9 giu. 1769 ridusse gli organici ma introdusse i clarinetti accanto ai pifferi, per cui il Reggimento Parma ebbe un corpo di musica composto da 1 tamburo maggiore, 21 tamburini, 8 clarinetti (4 primi e 4 secondi) e 8 pifferi, questi ultimi presto ridotti alla metà. Nello stesso anno nel Reggimento delle Reali Guardie (che nel corpo di musica aveva, oltre al tamburo maggiore, 18 tamburini, 8 clarinetti o corni da caccia, 8 pifferi o suonapiatti) venne riorganizzata la compagnia a cavallo che ebbe 1 timballiere (Giovanni Mazzusick) e 2 trombettieri, presto ridotto a 1 solo, Giulio Paër. Molti di questi strumentisti erano di prim'ordine e utilizzati nelle musiche a corte, in chiesa e per le opere dalla Reale Orchestra. Inoltre, previo permesso, potevano recarsi anche a suonare "all'estero". D'altronde era uso che in teatro i reparti militari fossero comandati come comparse. Anche se non fu mai utilizzato in battaglia, l'esercito ducale fu soggetto a continue riforme che coinvolsero anche l'organico della banda. Questo stato di cose venne a cessare con l'occupazione napoleonica, quando il Reggimento Parma fu probabilmente trasferito in Toscana. Nelle cronache locali, in occasione delle feste del nuovo corso (vittorie militari, la festa di S. Napoleone, il matrimonio dell'imperatore, la nascita del re di Roma), troviamo citate le musiche di bande musicali, ma non siamo in grado di dire di quali formazioni si trattasse.
BIBLIOGRAFIA: Vetro/Banda (pp. 31-38).
ultimo aggiornamento: 08/07/2014
©2011 Gaspare Nello Vetro autore del Dizionario della musica e dei musicisti del Ducato di Parma e Piacenza