Dizionario


A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z
stampa
Numero voci: 284.

Piacenza, Il Teatro Ducale della Cittadella


Nella Cittadella farnesiana, nel carnevale 1641, per festeggiare la nascita di Ottavio Farnese, fu dato il ballo La vittoria d'Amore, musica di Claudio Monteverdi: "con apparato di macchine, di musiche e d'invenzioni, spiegate in versi e descritte da Bernardo Morando ", direttore degli spettacoli di corte. Grande fu l'affluenza dei forestieri e "infinite le meraviglie". Nel carnevale 1644, il 13 mar, vi si tenne da parte di nobili interpreti il balletto Le ninfe del Po, poesia sempre del Morando "e dal medesimo brevemente descritto", con musiche di Giuseppe Allevi. Successivamente (il Bussi ipotizza nel 1680) fu costruito il Teatro Ducale della Cittadella in un fabbricato a fianco della rocchetta viscontea adiacente al Palazzo Farnese, cui era unito da un cavalcavia per consentire ai sovrani l'accesso per vie interne. Si articolava in una platea a forma di U, con 5 ordini di 25 palchi. Nel 1686 Ranuccio II fece rimodernare il palazzo Farnese e profuse le sue cure anche al Teatro: vi dedicò le sue cure Ferdinando Galli Bibiena, che fornì le scene anche all'opera Furio Camillo, musica di Francesco Sabadini. Lo stesso Bibiena fu l'autore anche nell'apr. 1687 di quelle per il Didio Giuliano, opera con la quale il nuovo teatro fu inaugurato solennemente e in set. per il Zenone tiranno, entrambe su testo di Lotto Lotti e musica del Sabatini. Per lo splendido successo conseguito con le scene del Didio (10 incisioni delle scene sono inserite nel libretto stampato a Parma per l'occasione), Ferdinando Bibiena fu assunto stabilmente dalla corte ducale, per la quale lavorò 28 anni. Lo stesso nella Direzione della prospettica teorica (Bo, 1753, p. 107) scrisse che poté dare il massimo splendore agli apparati teatrali, in quanto vi era a disposizione tutto ciò che desiderava "senza soggezione alcuna di risparmio". L'attività del Teatro Ducale piacentino fu intensa e sempre Ferdinando Bibiena lo conferma: "Le opere di Piacenza si facevano due volte all'anno, una nel mese di aprile e l'altra nel mese di novembre". Nel 1698 il nuovo duca Francesco dovette ridurre le spese per i divertimenti e la conseguenza fu un diradarsi dell'attività, che invece si andava facendo più intensa a Parma e Colorno. Un inventario dell'arredo del Teatro Grande detto della Cittadella, fu redatto nel 1774 (A.S.Pr, Spettacoli e Teatri Borbonici, b. 3). Annesso al Teatro vi era il Casino de' Virtuosi di Musica, che serviva da alloggio agli artisti che prestavano la loro opera in Teatro, e per questa ragione era posto a disposizione degli impresari delle stagioni. Questo casino, "altre volte chiamato Casino de' Cavaglieri" (A.S.Pr, Spettacoli e Teatri Borbonici, b. 3), si trovava al I piano di una costruzione aderente al palcoscenico del Teatro Grande della Cittadella e al pianoterra ospitava l'osteria del Teatro. (Un disegno è conservato in A.S.Pr, Spettacoli e Teatri Borbonici, b. 5). Il Teatro della Cittadella fu restaurato nel 1730 e fu distrutto da un incendio sviluppatosi nella notte tra il 24 e il 25 dic. 1793. Lo spazio, in attesa della costruzione di un nuovo teatro, che fu realizzato altrove, venne utilizzato fino al 1861 per spettacoli all'aperto di second'ordine.
BIBLIOGRAFIA: Attilio Rapetti. Il Teatro Ducale della Cittadella, in B.S.Pc, XLVI(1951), I, pp. 1-3; Giuseppe Cirillo e Giovanni Godi. L'attività di Ferdinando e Francesco Galli Bibiena alla genesi del 700 piacentino, in "Società e cultura nella Piacenza del Settecento". Pc: Cassa di Risparmio, 1979, pp. 89-104; Francesco Bussi. I teatri d'opera a Piacenza prima della costruzione del Teatro Municipale (1804), in NRMI, XXIV(1990), 3/4, pp. 456-464.
©2011 Gaspare Nello Vetro autore del Dizionario della musica e dei musicisti del Ducato di Parma e Piacenza