Sappiamo che nel 1453 vi fu collocato un organo dei fratelli reggiani Bartolomeo e Guglielmo Dell'Alpa che, probabilmente, fu ceduto quando nel 1579 ne fu istallato uno nuovo di Gian Giacomo Calvi, allievo del celebre Facchetti, e del nipote Nicolò Galli, pagato 100 zecchini. Nel 1639 lo strumento fu radicalmente restaurato da un ignoto organaro e nel 1654 venne 'accomodato' dal milanese Stefano Carboni, residente in Piacenza. Nel 1671 i lavori vennero affidati a Francesco Grasselli e il 15 set. 1699 "ritrovandosi in pessimo stato l'Organo della chiesa risolvono li Padri di consegnarlo perché lo accomodi a certo eremita per nome Luigi Gallo capitato per accidente". Nei primi decenni del 700 fu curato da Bernardo Poncini, mentre nel 1765 si ricorse a Giovanni Cavalletti, che vi apportò modifiche innovative nel somiere e nelle canne, conservandone alcune cinquecentesche. La manutenzione ordinaria fu affidata poi a Pietro Cavalletti, figlio di Giovanni, fino al 1797. Nel 1832 lo strumento venne nuovamente restaurato. La chiesa venne poi adibita a deposito militare e quando venne riaperta, nel 1885, utilizzando il materiale originale, fu ricostruito da Carlo Aletti di Monza; nel 1906 l'organaro piacentino Gaetano Ferranti vi operò pesanti modifiche, in ottemperanza alle norme liturgiche musicali in vigore. Rimase in funzione fino al 1970. Nel 2001 fu deciso di affidare il restauro all'organaro Giorgio Mariano Persico di Nembro(Bergamo).Su 1632 canne, 120 appartengono all'organo del Calvi, 800 sono attribuite al Poncini, le altre sono nuove. Il 26 ottobre 2003 è stato inaugurato con un concerto di Giuseppina Perotti.