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Numero voci: 215.

Salvoni Luigi Bernardo


  • librettista e compositore
  • 26/09/1723
  • Parma
  • 01/05/1788
  • Parma
Studiò in seminario a Parma, ma avendo il padre aperto a Piacenza un caffè, che divenne presto uno dei più frequentati della città, a 11 anni si stabilì nella seconda città del Ducato. "Accademico Fluttuante, ed Infecondo, e fra gli Arcadi di Roma e della Trebbiense Colonia, Nisalvo Euritense", in una vita movimentata, fu scrittore, poeta, musicista, regista, editore. Nel 1746 rilevò l'antica stamperia Bazachi di Piacenza, dove era già stato correttore di bozze e, circa questa attività, in una lettera da Genova del 2 feb. 1754, si legge che aveva iniziato nel 1750 l'edizione delle poesie del Metastasio. Lo scrivente lamentava che l'editore ancora non aveva consegnato ai sottoscrittori il quinto volume: chiedeva così al ministro Roberto Rice di intervenire nei confronti del Salvoni che si trovava in quel tempo a Parma "per dirigere quell'opera in musica".(A.S.Pr, Carteggio Borbonico, Genova, 1751-1777, b. 145). Nel 1754, essendo diventato agente generale per l'Emilia e la Lombardia della casata Sforza Cesarini, cedette la tipografia al fratello uterino Andrea Bellicci (la stamperia continuò l'attività con il marchio Bellicci Salvoni fino ai primi anni del secolo XIX), mentre lui nel 1766 si trasferì a Parma. La notizia dell'attività nell'ambito teatrale è confermata sia da una nota apposta in un carme di nozze dedicato al patrizio lucchese Cristofaro Balbani, in cui il Salvoni scrisse che "l'Autore ebbe l'onore di regolare e dirigere nel Teatro di Lucca una splendidissima opera in musica", che da un mandato di pagamento di 1912 lire a suo favore del Teatro Ducale di Parma, relativo al carnevale 1756-57. Organizzò gli spettacoli dati a Parma nell'autunno 1760 per le nozze della principessa Isabella con l'arciduca Giuseppe d'Austria. Nel 1769 pose in scena e "diresse le musiche" degli spettacoli al Teatro Sanvitale e al Teatro Ducale "nelle Allegrezze in occasione delle Reali Nozze" (A.S.Pr, Computisteria borbonica, Fili correnti, b. 934a). Nel carnevale 1770 ricevette 1290 lire "per aver accomodato i due drammi giocosi fatti diversi cambiamenti per adattarli al primo buffo", aver istruito gli attori, messo in scena e diretto gli spettacoli al Teatro Ducale. Stesse mansioni esplicò nel carnevale 1771 (A.S.Pr, Computisteria borbonica, Fili correnti, b. 934b). Nell'estate 1773 fu retribuito con 1612 lire per l'assistenza e il 'regolamento' delle rappresentazioni della pastorale Uranio ed Erasitea eseguita per la nascita del Real Figlio primogenito Lodovico (A.S.Pr, Computisteria borbonica, Fili correnti, b. 935a). Da una lettera del 26 dic. 1776, riguardante la stampa dei libretti e dei manifesti per i Teatri Ducali di Piacenza, risulta che era cognato dell'impresario Lorenzo Sirena. Tenne il posto presso la casata Sforza Cesarini fino al 1774, anche se dal lug. 1773 era stato nominato direttore dei Teatri Ducali. Nel 1774 fu incaricato da Don Ferdinando di formare una compagnia italiana, basata sulle scuole di canto e ballo funzionanti nel Ducato, per riprendere la serie degli spettacoli, come aveva fatto il Delisle con quella francese. La compagnia era stipendiata dalla corte e avrebbe dovuto funzionare dalla pasqua 1774 a quella del 1777. L'esito di questa " Accademica Unione Teatrale al servizio di SAR" pare non fosse felice (A.S.Pr, Spettacoli e Teatri Borbonici, b. 3). Come liquidazione il Salvoni fu nominato direttore della "Posta delle Lettere". Nel 1783 scrisse il testo di una cantata in occasione della nascita del secondogenito del duca (Pc: presso Andrea Bellicci Salvoni) che, musicata da Francesco Fortunati nella I parte e da diversi autori nella II, fu eseguita dalla Nobile Accademia Filarmonica di Parma. Nel 1748, su libretto di Francesco Saverio Baldini, musicò un dramma di cui ignoriamo il titolo come pure se venne eseguito o meno, e l'anno dopo scrisse L'arrivo di Enea in Italia (Pc: presso Salvoni), "componimento drammatico di Luigi Bernardo Salvoni Parmigiano fra gli Arcadi Silvano, per onorare la venuta del duca" Don Filippo di Borbone a Piacenza (Accademia degli Arcadi Silvani). Anche di questo non sappiamo se venne musicato in qualche cantata di circostanza. Nel 1754 il suo dramma Artaserse fu musicato da Domenico Fischietti e altri e rappresentato al Teatro Ducale di Piacenza. Scrisse il libretto (edito a Piacenza) per il dramma giocoso Le gare degli amanti, musicato da Francesco Fortunati e rappresentato da una compagnia che lui stesso diresse nel 1772 al Teatro Ducale di Parma. Pubblicò (presso Bellicci Salvoni) Opere poetiche di Luigi Bernardo Salvoni, direttore del R. Ufficio delle Lettere di Parma: nel I vi sono compresi i libretti del Tolomeo (oltre all'opera musicata da Giuseppe Colla nel carnevale 1774, ci risulta messo in scena a Reggiolo nella stagione di Fiera 1778) e de L'isola di Circe, nel II il dramma Fedra e una poesia dedicata al compositore Giuseppe Carcani (dopo l'ascolto delle sue musiche), oltre a cantate e canzoni. Un decreto del 6 mag. 1788 risulta che venne accordata la pensione vedovile a Domitilla Salvoni per un importo di "3 mille lire" all'anno per il marito direttore della "Posta delle Lettere". Dato che, ai sensi del decreto 17 ott. 1781, salvo casi eccezionali indicati volta per volta, la pensione equivaleva a un terzo del soldo percepito dal marito, si deduce che godesse di un soldo veramente eccezionale (A.S.Pr, Decreti e Rescritti). Il Paciaudi lasciò memoria di lui con un'epigrafe. Un ritratto, eseguito da Simon Ravenet, è inciso sull'antiporta delle Opere poetiche (I v).
BIBLIOGRAFIA: Bédarida; Bocchia (pp. 156-157); Fiori; Mensi; Pezzana (v. VII, pp. 249-253).
ultimo aggiornamento: 21/10/2005
©2011 Gaspare Nello Vetro autore del Dizionario della musica e dei musicisti del Ducato di Parma e Piacenza