Dopo gli studi classici, si dedicò alla musica e nel 1908 si diplomò in composizione al Conservatorio di Parma. Mentre era ancora allievo, la Società dei Concerti di Parma eseguì le sue composizioni Poemetto per violoncello e orchestra e Medusa. Data la profonda preparazione, fu attivo in ambedue i campi: con il volume di poesie Lux et umbra (Pr: Tip. Coop, 1907) ricevette il plauso della critica; un romanzo inedito, Episodi della vita di un artista, ebbe la prefazione di Ildebrando Pizzetti; fondò la rivista d'arte Medusa, e negli anni attorno al 1910 collaborò con critiche musicali alla G.Pr e alla rivista La rinascita musicale. Scrisse il libretto Ippolito dalla tragedia di Euripide (che Pizzetti avrebbe dovuto musicare), e La samaritana, che divenne il lavoro di maggior successo di Arnaldo Furlotti. La sua lirica Sera d'inverno fu musicata da Pizzetti (1908) e da Gastone Zuccoli (Trieste: Schmidl, 1938). Il 18 e 19 mag. 1912, in un concerto vocale e strumentale tenuto al Teatro Reinach di Parma, diresse una sua lirica per soprano e orchestra, L'alba di aprile, eseguita dalla marchesa Clementina Paveri Fontana. Per quel che riguarda la direzione, il suo nome è legato alla prima esecuzione in Italia delle Danze di Debussy per arpa e archi. Morì di tifo: troppo giovane per portare a compimento la sua opera, dove aveva già dimostrato un vivace ingegno. Fu commemorato al Ridotto del Teatro Regio dal poeta Ildebrando Cocconi: in quell'occasione furono eseguiti i suoi: Monna Vanna e Dafne e Cloe (poemi sinfonici), Messa da requiem; una Sonata e un Notturno per vl e pf.