1871

 

 

13 febbraio 1871 - Serata di apertura.
Il teatro fu inaugurato con un "trattenimento drammatico vocale istrumentale" a cura della Società del Carnevale i cui utili vennero devoluti a favore dei danneggiati dall'inondazione di Roma. Si articolava nella commedia di Parmenio Bettoli, Il gerente responsabile, recitata dalla Società Filodrammatica degli Operai, a in un concerto, diretto da Giusto Dacci, il cui programma vedeva:

Daniel Auber: La muta di Portici, sinfonia; Giusto Dacci: Ridda (premiata al concorso italiano di Firenze); Giovanni Rossi: Pezzo concertato; Giusto Dacci: L'inondazione di Roma, cantata di Pietro Martini

"Esito nel complesso soddisfacentissimo... L'architetto Pancrazio Soncini venne acclamato dal pubblico numerosissimo con due chiamate all'onore del palcoscenico. Della cantata, eseguita da un coro di trecento esecutori, si volle la replica: a detta del cronista del Presente, era "un pezzo pregevole pieno d'effetto e lavorato con molta scienza".

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8-16 luglio 1871 - Stagione d'opera.
Eraclio Gerbella conc.; Attilio Grazioli dir. orch.; Giuseppe Griffini dir. coro; Augusto Franzoni m. sost.

Ernani, dramma lirico, musica di Giuseppe Verdi. (5) Amedeo Grazzi (Ernani) t; Domenico Cesari (Carlo) br; Teresa D'Ippolito (Elvira) s; Giuditta Agretti (Giovanna) ms; Severino Mazza (Ruy Gomez de Silva) bs

L'opera ebbe esito felice. Il 13, dopo il secondo atto, Giuditta Agretti "si prestò a cantare un Aria nuovissima del sig. Ulisse Giannelli, Amore e trappole". Anche se il "Corso di rappresentazioni musicali" prevedeva le opere Ernani e Maria di Rohan di "Donnizzetti", venne eseguita soltanto questa.

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2 agosto-11 settembre 1871 - Compagnia drammatica
Direttore Augusto Bertini; Attilio Grazioli dir. orch.

ago. 14
Trionfo d'amore, operetta in prosa, in versi, musica con danze analoghe e fuochi del bengala, musica di R. Matteini. (7) Florido Bertini (Amore); Enrichetta Bertini (Silvia); Enrico Da Caprile (Aminta) t; Augusta Bertini; Pietro Cesari; Gentiloni; ...

"Cresce ogni sera più quel favore che seppe meritamente acquistarsi sin dalla sua prima rappresentazione", ma il capocomico, per attirare sempre più pubblico a teatro, tra le commedie e le farse mise in scena anche quest'operetta, che ottenne un vero trionfo, con applausi a bis specie per il tenore Da Caprile. Per Il Presente la musica era "pressocchè tutta una miscellanea di rimembranze, qualche pensiero grazioso, facile, toccante, lodevolmente istrumentato". Il Diavoletto del 20 agosto cosi parlò dello spettacolo; "Trionfo d'Amore? Che razza di titolo! Dafne, Cloe, Silvia, Aminta? Che razza di nomi! Tutto il decrepito mondo d'Arcadia nel solito pieno (ne ho pieno!) Secolo XIX! Dichiaro che intitolare un vaudeville-operetta in due atti Trionfo   d'Amore, è per lo meno fuori di luogo... e di tempo. [...] No, vi rispondo netto, l'Arcadia ha fatto le sue prove, è morta ed un Lazzaro par suo non deve più risorgere. La musica può correre, se ne togli qua e là alcune reminiscenze. A me però basta di constatare che la Compagnia Bertini, tanto in prosa che in musica, merita un sincero mirallegro. Anzi m'affretto a mandare una stretta di mano, che viene dal cuore, al brillante Gentiloni il quale ci fa smascellare dalle risa senza cadere nell'esagerato e senza mostrarsi buffone". Il 29 agosto per la beneficiata della"donna giovine" Laura Soarez Da Caprile fu eseguito il terzetto dell'operetta. Il I settembre venne data una recita "a benefizio della sciagurata famiglia Biancardi, musicante della Guardia Nazionale di Parma, che geme nella miseria e nel dolore". Venne devoluta metà dell'introito, ammontante a £. 63,04. La sera dell'11, "onde rendere più allegro il trattenimento", fu eseguito da Enrichetta Bertini a Pietro Cesari il duetto tra soprano e buffo nell'Elixir d'amore

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