1907

 

 

23 febbraio-17 marzo 1907 - «Primaria» Compagnia di opere comiche ed operette
Proprietario e direttore cav. Giulio Marchetti; Giovanni Vergotti, Armando Buratti e Camillo Squarzoni dir. orch.

feb. 23
Surcouf, opera comica di Robert Planquette. (2)
Silvia Gordini Marchetti (Ivonne); Dante Pinelli (Surcouf); Elvira Minoretti (Arabella); Adriano Marchetti (Herbinion); Arturo Petrucci (Gargousse); Arnaldo Fontana (Flagolet); Dante Forconi (Marcof); Teobaldo Rinaldi (Tompson); Gaspare Favi (MacFarlaine, Painbeauf); Antonio Vernati (uff.); Italo Bolis (Bernadek); Antonio Ubertazzi (secondo di bordo); Maria Minoretti (m.me Painbeauf); Edoardo Gheduzzi a Giovanni Giordano (marinai)

feb. 25
La bella Elena, opera buffa di Jacques Offenbach. (2)
Giulio Marchetti (Calcante); Mercedes Diaz (Elena); Lea Blanche (Paride); Maria Minoretti, Dante Pinelli, Arturo Petrucci, Gaetano Tani; ...

feb. 26
11 sire di Vergy, operetta parodia di Claude Terrasse. (2)
Silvia Gordini Marchetti (Gabriella); Elvira Minoretti (Jolanda); Dante Pinelli (sire di Coucy); Giulio Marchetti (sire di Vergy); Arturo Petrucci (bar. di Milpertuis); Pina Ciotti (Mitzy); Arnaldo Fontana (Macaco); Gaetano Tani (Cocò); Gaspare Favi (Leandry); Teobaldo Rinaldi (Alcofribante); Adriano Marchetti (conte Massimo); Amalia Tani (Fridolino); Camilla Ricci (Gildetta); Maria Minoretti (Isabella); Elettra Cecchini (Isotta); Ada Lafon (Alice); Angelina Filippini (Viviana)

mar. 1
Boccaccio, operetta di Franz von Suppè. "Nuova versione". (4)
Pina Ciotti (Boccaccio); Carlo Almansi (princ. di Palermo); Gaetano Tani (Scalza); Laura Migliazzi (Beatrice); Dante Pinelli (Lotteringhi); Mercedes Diaz (Isabella); Giulio Marchetti (Lambertuccio); Enrichetta Cattaneo (Peronella); Lia Blanche (Fiammetta); Attilio Volta (Leonetto); Arturo Petrucci (vendistorie); Giovanni Giordano (Aldo); Amalia Tani (Nunzia); Arnaldo Fontana (mendicante); Gaspare Favi (famiglio); O. Petrucci (Pieruccio)

mar. 4
La geisha, operetta inglese di Sidney Jones. (5)
Carlo Almansi (Redgy); Gino Tessari (Dick); Felice Ciampolini (Arthur); Elettra Cecchini (Tommy); Camilla Ricci (Costance); 1. Marchi (Ethel); Pina Ciotti (Molly); Italo Bolis (Kuly); Arturo Petrucci (march. Imari); Gaspare Favi (Takanimi); Attilio Volta (Katana); Gaetano Tani (Wum-Hi); Fanny Lyona (Juliette); Corinna Verpa (O Hama San); Emma Verpa (O Kincoto San); Amabilia Minoretti (Komurasaki San); Silvia Gordini Marchetti (O Mimosa San); Irma Pinelli (Sala Brodè San); Amelia Belli Blanes (Flaug ma nao San); Arnaldo Fontana (Smithson); Eduardo Gheduzzi (Richter); Maria Minoretti (miss Franklin); Ada Lafon (Maud); Adriano Marchetti (ten.)

mar. 6
Il duchino, operetta di Charles Lecocq. (1)
Silvia Gordini Marchetti (duca di Parthenay); Lya Blanche (duch.na di Parthenay); Enrichetta Cattaneo (Diana); Dante Pinelli (Montlandry); Giulio Marchetti (Baccello); Teobaldo Rinaldi (sig. Navaille); Alessandro Silicani (sig. Merignac); Attilio Baldeschi (sig. Nancy); Camilla Ricci (Ruggero); Maria Minoretti (Gerard); Amalia Tani (Gontrano); Ada Lafon (Giuliano); Elettra Cecchini (Armando); 1. Marchi (Gastone); Lina Cavarra (Enrico); T. Lorenzi (Osvaldo); Antonio Giordano (Buckingam); Gaspare Favi (ordinanza); Adriano Marchetti e Arnaldo Fontana (cuochi); Emma Murro (sottomaestra); Irma Pinelli (Irma); Corinna Verpa (Corinna); Emma Verpa (Emma); Amabilia Minoretti (Amabilia); Elisa Carretto (m.la Campopiano); Amelia Belli Blanes (m.la Roccatuono)

mar. 8
La Cicala e la Formica, opera comica di Edmond Audran. (2)
Silvia Gordini Marchetti (Teresa); Elvira Minoretti (Carlotta); Fanny Lyona (Leonora); Attilio Volta (cav. Frantz); Giulio Marchetti (duca di Fayensberg); Arturo Petrucci (Mattia); Dante Pinelli (Vincenzo); Arnaldo Fontana (Guglielmo); Maria Calamini (Caterina); Camilla Ricci (la Frivolini); Alessandro Silicani (Kuaps) Giovanni Giordano (mendicante); Edoardo Gheduzzi (Corrado); Amalia Alfieri (Elena)

mar. 11
Madame Favart, opera comica di Jacques Offenbach. (1)
Pina Ciotti (m.me Favart); Elvira Minoretti (Susanna); Dante Pinelli (Favart); Giulio Marchetti (march. di Pontsamblè); Carlo Almansi (Ettore); Arturo Petrucci (magg. Cotignac); Gaetano Tani (Biscottino); Gaspare Favi (serg. La Rosa); Alessandro Silicani (tappezziere); Camilla Ricci (Sannette); Maria Minoretti (Babette, uff.); Corinna Verpa (Senzaquartiere); Amabilia Minoretti (Larisolle); Elisa Carretto (tamburino); M. Allegro (piffero); Angelina Filippini (vivandiera); Ada Lafon (m.me Dubois); Amelia Belli Blanes (M.me Beaucresson)

mar. 13
La duchessa di Danzica (Madame Sans Gêne), opera comica di Ivan Caryll. (3)
Pina Ciotti (Caterina Upscher detta Sans Gêne); Laura Migliazzi (Lisetta); Dante Pinelli (serg. poi mar.lo Lefebure); Gaetano Tani (Papillon); Dante Forconi (visc. di Bethune); Giovanni Giordano (cap. Regner); Gaspare Favi (serg. Flageot); Abele Volta (serg. Gildon); Amalia Paoli (Giovanna); Corinna Verpa (Matilde); Amabilia Minoretti (Giacomina); Maria Minoretti (Teresa); Ada Won (Luisa); Irma Pinelli (Marianna, m.me de Chatel); Carlo Almansi (Napoleone); Mercedes Diaz (Giuseppina); Fanny Lyona (Carolina Murat); Camilla Ricci (Paolina Borghese); Elvira Minoretti (Renata); Laura Migliazzi (Lisetta); Gino Tessari (visc. Ademaro); Gaetano Tani (Papillon); Aristodemo Ciotti (mar.lo Davoust); Alessandro Silicani (mar.lo Bessiers); Felice Ciampolini (mar.lo Junot); Edoardo Gheduzzi (mar.lo Soult); Antonio Ubertazzi (mar.lo Berthier); Attilio Baldeschi (mar.lo Massena); Alessandro Sterzini. (mar.lo Ney); Antonio Giordano (conte Krazinsky); Ernesto Ceccarelli (bar. Larrey); Felice Tati (col. Gourgand); Antonio Vernati (Roustan); A. Raimondi (araldo); Italo Bolis (maggiordomo); Amabilia Minoretti (cont.a di Laborde); Amelia Belli Blanes (m.me di Beauffremont); Elisa Caretto (m.me de Legrange)

mar. 16
Histoire d'un Pierrot, pantomima di Mario Costa. (2)
Silvia Gordini Marchetti (Pierrot); Irma Pinelli (Louisette); Giulio Marchetti (Fochinet); Gaspare Favi (Julot); Annita Forconi (Fifine); Irma Pinelli (piccolo Pierrot)

mar. 16
Dos canarios de café, zarzuela di Angel Rubio. (2)
Mercedes Diaz (Elisa); Giulio Marchetti (Raffaele); Annita Forconi (Geltrude); Irma Pinelli (Ines)

Per assistere agli spettacoli della Compagnia Marchetti, il teatro, quando non fu tutto esaurito, presentò dei pienoni straordinari, in quanto il pubblico si divertiva immensamente. Erano infatti famose le esecuzioni splendide, piene di movimento e di vita, mentre i quadri d'insieme denotavano un'ammirabile fusione. I costumi, quanto di più elegante si potesse vedere nella "piccola" lirica, erano stati ritagliati su figurini di Caramaba, mentre gli scenari erano stati dipinti da Ugo Gheduzzi, Antonio Rovescalli, Angelo Bosio. Giulio Marchetti, "acuto direttore della compagnia, scrupoloso intelligente e coraggioso capocomico, come artista si dimostrava comico sempre bizzarro, corretto, inappuntabile, divertentissimo nello sfoderare un numero grandissimo di freddure tremende". Degli interpreti, se Silvia Gordini Marchetti era una "impareggiabile cantante, dalla voce calda, vibrante, finissima nelle mezze note, limpida e colorita negli acuti, inimitabile nell'azione scenica, sempre efficace, nonchè diseuse seducente per grazia nella recitazion", Dante Pinelli era "insuperabile per azione e voce", Lia Blanche "dalla figura graziosa e dalla simpatica voce", Gaetano Tani "che sciorinava dei couplets uno più piccante dell'altro", Mercedes Diaz "veramente bella", Fanny Lyona "simpatica ed elegante", anche tutti gli altri indistintamente meritavano le lodi: ci si trovava dinanzi a "qualcosa di più che a operettai: un senso intimo e profondo d'arte si manifestava sia nelle espressioni sceniche individuali che nel complesso curato nei dettagli minimi con gusto severo, con grazia, con evidente concetto d'armonia. Per cui lo spettacolo aveva dignità d'arte e risultava completo". Così la Gazzetta di Parma. Tra gli spettacoli, tutti osannati e riuscitissimi, la nuova riduzione del commediografo fiorentino Augusto Novelli donò a Boccaccio "un maggior valore locale e sapore, essendo le modifiche apportate fatte con criterio storico", mentre l'interpretazione finissima, la ricchezza squisita dei costumi e delle scene denotavano una cura minuziosa perchè nessun particolare nell'insieme venisse a mancare. Il 7 ottobre fu la serata d'onore di Pina Ciotti: "l'intelligente, simpatica e valorosa artista" interpretò negli intermezzi alcune canzonette del suo repertorio con quella "verve, civetteria birichina e affascinante che la resero un giorno una stella del cafè chantant e la rendono oggi una diva dell'operetta". Per l'unica rappresentazione del Duchino, la stampa scrisse che Giulio Marchetti era "il Baccello dei Baccelli", e nella Duchessa di Danzica il pubblico dimenticò la povertà musicale del lavoro, abbacinato dalla continua festa per gli occhi che i meravigliosi costumi di Caramba donavano: le ricche vesti impero erano un modello di eleganza e fedeltà storica, mentre Pina Ciotti e Carlo Almansi "vinsero il confronto anche con i migliori attori del teatro drammatico". Con La geisha la stampa riportava altre lodi della Gordini Marchetti, "diva autentica del regno operettistico, insuperabile Mimosa, creatrice di tanti differenti caratteri, nei quali porta sempre un cachet personale". Il 16 una parte della compagnia partì per sostenere alcuni spettacoli a Reggio Emilia, e al Reinach vennero messi in scena Histoire d'un Pierrot, "dalla musica deliziosa e piena di sentimento", e la farsa musicale Dos canarios de café, "che provocò una schietta ilarità": questi spettacoli vennero replicati il 17 come spettacolo di chiusura della stagione, e Pina Ciotti sostituì la Gordini Marchetti come Pierrot. Al termine, il pubblico non voleva lasciare la sala, continuando gli applausi e le chiamate.

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30 marzo-14 aprile 1907 - Rappresentazione straordinaria d'opera
Marani & Ceccotti impr.;Angelo Ferrari dir. orch.; Eraclio Gerbella dir. coro; Carlo Gelati m. sost.

La favorita, dramma, musica di Gaetano Donizetti. (10)
Giovanni Albinolo (Alfonso XI) br; Tina Alasia (Leonora) s; Agostino Guarnieri (Fernando) t; Lodovico Contini (Baldassarre) bs; Ugo Panerai (Gaspare) t; Gisella Adorni (Ines) ms

Il teatro affollatissimo tributò un plauso meritato a una edizione soddisfacente, anche se per la Gazzetta non certo delle migliori: riconosceva comunque che ll teatro riusciva a portare avanti le sue stagioni d'opera pur senza contributi di sorta. Se la Alasia, "formosa protagonista", denotò una voce sicura ed estesa e delle buone qualità di cantante, e il tenore Guarnieri, giovanissimo, sembrava destinato a un lietissimo avvenire, se Contini fu festeggiatissimo assieme all'altra concittadina Gisella Adorni, lasciò a desiderare il baritono Albinolo, influenzato. La Gazzetta del 3 riportava che questi, ancora malato, aveva rescisso il contratto, e il giorno dopo la parte di Alfonso XI fu ricoperta con buon esito da Isidoro Barettin, applaudito "per la voce facile e sicura dagli splendidi acuti". Il 9 aprile il tenore Guamieri cantò nella sua serata la romanza della Luisa Miller, che replicò l'11 nella serata d'onore del baritono e del basso. Costoro, al termine della serata, eseguirono a piena orchestra "Suoni la tromba" nei Puritani: applausi e chiamate. Il 13 fu la volta del soprano che dopo il secondo atto cantò l'aria di Eboli "O don fatale" nel Don Carlos, mentre il baritono Barettin "che gentilmente si presta per favorite la Seratante" fece udire "Santa medaglia" nel Faust. Il 14, ultima, il tenore si fece applaudire in "Dai campi, dai prati" nel Mefistofele, e il baritono e il basso replicarono il duetto nei Puritani. L'11 aprile la Gazzetta riportava che l'impresa aveva comunicato che, benchè annunciata, non avrebbe messo in scena La traviata "temendo di non ricavarne le spese, data la presenza della giostra Opitz nel piazzale del teatro. Almeno così essa ci scrive".

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12-16 giugno 1907 - Rappresentazione straordinaria d'opera
Almerico Vinaccia dir. orch.; Eraclio Gerbella dir. coro.

Il trovatore, dramma, musica di Giuseppe Verdi. (4)
Gaetano Azzolini (conte di Luna) br; Silvia Vecchione (Leonora) s; Linda Monti Brunner (Azucena) c; Francisco Granados (Manrico) t; Mario Spoto (Ferrando) bs; Gisella Adorni (Ines) ms; Napoleone Michelotti (Ruiz) t

L'esito della prima fu assai mediocre. Il successo toccò alla sola Azucena: gli altri interpreti furono qua e là applauditi, ma più spesso contestati dal pubblico, "e non gli si può dar torto". La rappresentazione finì tra unanimi disapprovazioni. Malgrado questo, gli spettacoli continuarono per il periodo previsto.

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23-30 giugno 1907 - Rappresentazione straordinaria d'opera
Salvatore Gentili dir. orch.; Eracho Gerbella dir. coro.

Il trovatore, dramma, musica di Giuseppe Verdi. (5)
Oreste Mieli (conte di Luna) br; Anna De Revers (Leonora) s; Linda Monti Brunner (Azucena) c; Giovanni Tegonini (Manrico) t; Mario Spoto (Ferrando) bs; Gisella Adorni (Ines) ms; Napoleone Michelotti (Ruiz) t

"Per quanto non si sentisse il bisogno di questa seconda incarnazione dell'opera verdiana", la ripresa, allestita da un'altra impresa, sortì grande successo. Dell'edizione appena naufragata erano restati la Monti Brunner, splendida Azucena, il basso Spoto, la Adorni e Michelotti. Il tenore parmigiano Tegonini, "migliorato da quando anni fa cantò al Regio", destò entusiasmo e alla prima dovette trissare "la pira". Anche le repliche incontrarono il successo. Il 26 non si potè andare in scena per indisposizione del baritono Mieli, che il giorno dopo fu cambiato, ma le cronache non riportano il nome del sostituto. Mieli ritornò per gli ultimi due spettacoli del 29 e 30. Il 27 fu la serata d'onore del Tegonini, che ricevette preziosi regali, e il 29 della De Revers, anch'essa applaudita.

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1 novembre-13 dicembre 1907 - Stagione d'opera d'autunno
Giuseppe Borboni impr.; Pietro Duffau dir. orch.; Salvatore Gentili altro dir.; Antenore Carcano dir. coro; Achille Cerati m. sost.

nov. 1
Pagliacci, dramma, musica di Ruggero Leoncavallo. (11)
Amina Macca (Nedda) s; Remo Andreini (Canio) t; Carlo Silvestri (Tonio) br; Carlo Lessè (Peppe) t; Alfredo Costa (Silvio) br

L'opera, andata in scena con la dioscura Cavalleria, inaugurò la stagione sotto i più lieti auspici: teatro esaurito, incasso superiore alle 2000 lire. L'esecuzione, soddisfacente, fu salutata con cordiali applausi, e l'Andreini dovette bissare "Ridi pagliaccio". Anche le repliche videro il teatro tutto esaurito. Il 3 novembre il Lessè abbandonò improvvisamente la piazza: la sua parte venne sostenuta scenicamente dal tenore utilitè Michele Durini, mentre vocalmente, tra le quinte, Umberto Macnez cantò egregiamente la "serenata". L'11, serata di gala per la festa nazionale, le opere vennero dirette dal maestro Gentili. L'esecuzione fu preceduta dalla Marcia reale. Il 21, alla ripresa dell'opera, essendo il baritono Costa indisposto, il   "Prologo" venne cantato dal Silvestri, mentre la parte di Silvio venne interpretata da un cantante diverso, di cui però la cronaca non ha riportato il nome.

nov. 7
Cavalleria rusticana, melodramma, musica di Pietro Mascagni. (13)
Adelina Rizzini (Santuzza) s; Gisella Adorni (Lola) ms; Umberto Macnez (Turiddu) t; Carlo Silvestri (Alfio) br

All'inaugurazione l'opera parve eseguita con più sicurezza dell'altra: piacquero specialmente i cori e l'orchestra, che dovette bissare l'intermezzo orchestrate, mentre la scenografia parve meschina. Dal 7 novembre il tenore divenne con successo Plinio Gabardo. Il 21 l'opera venne ripresa con Macnez (Turiddu) eRita Marghieri (Santuzza). Quest'ultima "aveva appena cominciato a cantare che dovette smettere, tanto grande era stato il godimento provato dal pubblico alle poche note emesse dalla gola di questa nuova artista". In parole povere, fu un tale disastro che dopo il concertato "Inneggiam al Signore" si dovette calare il sipario. Dopo una breve sospensione, l'opera venne ripresa dalla Rizzini: successo. Il 27, serata d'onore della Rizzini, assieme a Cavalleria vennero rappresentati il secondo e terzo atto della Mignon: la festeggiata eseguì la "nenia" del Mefistofele e conseguì un successo memorabile, reso tangibile con fiori e regali. Il 3 dicembre, nella serata d'onore, il tenore Andreini cantò anche in Cavalleria, e nell'intervallo eseguì "O tu che in seno agli angeli" dalla Forza del destino, sollevando un entusiasmo di applausi. Il 10 dicembre l'opera fece coppia con la prima di Sarrona.

nov. 14
Mignon, dramma lirico, musica di Ambroise Thoms. (11)
Adelina Rizzini (Mignon) ms; Isoraide Sarzanini (Filina) s; Vittorio Salbego (Guglielmo) t; Enrico Molinari (Lotario) bs; Guido Checchi (Laerte) br; Umberto Stagno (Giarno) bs; Aida Ballarin (Federico) ms

L'opera doveva andare in scena il 13: ritardò di un giorno, in quanto i costumi non erano giunti in tempo. L'aspettativa grandissima non fu interamente soddisfatta per la tensione degli artisti. Il pubblico, riservato, riconobbe il merito della Rizzini, mentre gli altri se la cavarono. Bene orchestra e direttore, incerti i cori. Alla seconda, rinfrancati gli interpreti, le approvazioni furono unanimi: anche le repliche ebbero sempre dei "teatroni" e il successo caloroso si ripetè. Il 20 novembre, geneatliaco della regina, venne data una serata di gala. Il 30 la parte di Laerte fu sostenuta dal Lessè che, senza prove, fece del suo meglio: la serata fu comunque coronata da successo. Il 9 si dette l'ultima della Mignon, e sulla Gazzetta si legge che il tenore russo Sarajeff, che era stato scritturato per quest'opera, e che non aveva mai cantato, si era sciolto dal contratto, rinunciando a ogni spettanza. L'impresario Borboni ribattè che non era stato utilizzato, essendo stato dopo l'audizione protestato dal maestro Duffau.

nov. 26
Zazà, commedia lirica, musica di Ruggero Leoncavallo. (2)
Isabella Orbellini (Zazà) s; Aida Ballarin (Anaide) ms; Rosina Gamba (Floriana, sig.a Dufresne) s; Maria Zanini (Natalia) s; Remo Andreini (Milio Dufresne) t; Alfredo Costa (Cascart) br; Renato Magnelli (Bussy) br; Carlo Lesse (Malardot, Marco) t; Giuseppe Di Bernardi (Courtois) br; Michele Durini (Augusto) t; Enrico Molinari (Lartigon) bs; Guido Checchi (Duclou) br; Umberto Stagno (Michelin); Mariettina Orbellini (Totò); Ada Maggi (Claretta)

La serata della prima fu burrascosa, e dopo il primo e il secondo atto il pubblico manifestò il suo malcontento; alla fine vi furono alcune chiamate a Isabella e Mariettina Orbellini, che peraltro suscitarono delle contestazioni. Negli intervalli si svolsero grandi discussioni nell'atrio. Se escludiamo gli applausi per la romanza del terzo atto al tenore Andreini (che bissò il valzer del primo atto), la scena finale e l'aria del baritono "Zazà piccola zingara", che venne apprezzata, l'opera non piacque e il pubblico manifestò il suo malcontento. Il 28, alla seconda, l'esito fu migliore, ma l'opera fu prudentemente tolta dal cartellone. Circa l'affluenza del pubblico, si legge sulla Gazzetta: "Ormai è stabilito che per trovare posto al Reinach bisogna andarci un'ora prima che incominci lo spettacolo".

dic. 5
Lucia di Lammermoor, dramma tragico, musica di Gaetano Donizetti. (5)
Gori (Enrico) br; Cecilia Tamanti Zavaski (Lucia) s; Remo Andreini (Edgardo) t; Carlo Lesse (Arturo) t; Enrico Molinari (Raimondo) bs; Rosina Gamba (Alisa) ms; Michele Durini (Normanno) t

L'opera non era in cartellone: visto il tonfo di Zazà, sostituì La canzone fatale di Harvey Worthington Loomis, probabilmente ritenuta dall'impresa troppo rischiosa, mentre Lucia rappresentava sempre un terreno sicuro. La prima, invece, fu un insuccesso che, pare, non fu dovuto alla deficienza del baritono Gori (sul manifesto era stato indicato Giovanni Novelli che, avendo dato forfait, era stato sostituito all'ultimo momento), bensì ad una rappresaglia effettuata da parte del pubblico contro l'impresa perchè non aveva fatto cantare il tenore russo Vano Sarajeff nella Mignon. Il soprano e il tenore riuscirono a tratti a domare la bufera e a farsi applaudire, "degli altri esecutori meglio è serbare un prudente silenzio". Applauditi l'arpista Grossi e il flautista Cristoforetti. A1 terzo atto " i famosi gorgheggi della scena del delirio, quando Lucia, per testimoniare della perdita della propria ragione, compie un quantità di gargarismi con la complicità del flauto dinanzi ai coristi impietriti, vennero resi dalla Tamanti con un gusto ed una nettezza non comuni in questi tempi di barbarie, nei quali il canto ha acquistato una funzione esclusivamente drammatica". Il 7, per la seconda, Umberto Macnez sostituì l'Andreini indisposto, e Giovanni Giani prese il posto del Gori. La sofferta stagione si chiuse il 13 ancora con Lucia. Dalla seconda applausi fin troppo calorosi.

dic. 10
Sarrona, musica di Howland Legrand. (3)
Adelina Rizzini s; Amina Macca; Maddalon Dureya; Umberto Macnez t; Carlo Silvestri br.

La prima dell'opera in un atto del giovane compositore americano, abbinata alla Cavalleria, ebbe successo, anche se la cronaca non si espresse minimamente su di essa. Il 12 fu rappresentata assieme alla Lucia senza l'ultimo quadro e con l'aria della Carmen "Il fior che avevi a me tu dato": programma ripetuto anche il 13, serata d'onore del direttore d'orchestra, che presentò La festa delle sirene di Guglielmo Zuelli. Anche se la stagione doveva chiudere il 14, questo fu l'ultimo spettacolo.

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16 dicembre 1907 - Concerto strumentale e vocale
Guido Alberto Fano dir. orch.

Parte I. Ludwig van Beethoven: Leonora, ouverture n.3; Guido Alberto Fano: 2 poemi per canto e grande orchestra (Lungi, lungi; La mia sera) Oliva Petrella s.
Parte II. Nikolaj Rimskij Korsakov: Capriccio spagnolo; Claude Debussy: Prèlude à l'après midi dun faune; Richard Wagner: Parsifal, " Incantesimo del Venerdì santo"; Tristano e Isotta, "Morte di Isotta"

Il concerto, con cui la Società dei Concerti iniziava l'anno artistico, fu seguito da un pubblico affollato e attento che tributò uno splendido successo all'iniziativa: vennero bissati La mia sera di Fano e La morte di Isotta. Sulla Gazzetta la recensione portava la firma di Mario Silvani, che plaudì al programma, auspicando che potesse diventare lievito di vita per la cultura della città.

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22 dicembre 1907 - Serata di gala
indetta dal Circolo Artistico Letterario a beneficio dei danneggiati del terremoto e delle inondazioni.

Il programma vide una conferenza, l'esecuzione di alcune arie da parte del soprano signora Carosello (che sostituì Adelina Rizzini non giunta in tempo da Milano) e un concerto del Circolo mandolinistico Paisiello di Milano, diretto da Armanno Morlacchi. Esecuzione coronata dalla concessione di tre bis.

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