1910

 

 

12-23 marzo 1910 - Rappresentazioni straordinarie d'opera
Gaetano Cannella Agenzia teatrale; Giuseppe Rubino dir. orch.; Carmelo Castagnino altro maestro; Agostino Fossati e Antonio Colazza m. sost.; Giovanni Urbinati sc.

mar. 12
Fedora, dramma, musica di Umberto Giordano. (8)
Aida Alloro (Fedora) s; Ameba Sannipoli (Olga) s; Egidio Cunego (Loris) t; Roberto Scifoni (De Siriex) br; Irma Barettini (Dimitri, piccolo savoiardo) c; Giuseppe Caruso (Desiré, Rouvel) t; Alberto Terrasi (Cirillo) br; Pietro Lojudice (Boroff, Lorek) br; Giovanni Scolari (Grech) bs; Enrico Fava (Nicola), Luigi Bomice (Sergio) e Pietro Urbinati (Michele) coristi; Antonio Fossati (Boleslao) e Francesco Sforzato (Muller) mimi; Ester Frattini (Marka); Olivo Olivieri (Basilio); Silvestro Silvestrelli (Ivan); Filippo Strozzi (altro agente)

Pubblico numeroso ed elegante salutò la rappresentazione con una freddezza attribuibile non alle incertezze proprie di una prima - che peraltro non mancarono - quanto al genere di opera non del tutto accetta. Si sollevò solo il secondo atto, "dove c'è un pò di musica non brutta", e in cui si ebbe un bis, mentre gli altri due ricevettero accoglienze molto riservate. Discreti gli interpreti, buona l'orchestra, decorosa la messa in scena. L'attegiamento fu più festoso nelle repliche. Il 17 marzo fu la serata d'onore di Aida Alloro, l'anima dell'opera, che eseguì il racconto della Cavalleria rusticana e "l'aria del suicidio" nella Gioconda: fu salutata con fiori, poesie, doni. Il 19 marzo il baritono Scifoni fu sostituito dal baritono Biancofiore con successo. Il 22 fu la serata d'onore del maestro Rubino, e il 23 del tenore Cunego, ambedue a prezzi popolari.

mar. 19
Pagliacci, dramma, musica di Ruggero Leoncavallo. (4)
Amelia Sannipoli (Nedda) s; Grauff (Canio) t; Ferrari (Tonio) br; Berettini (Peppe) t; Alberto Terassi (Silvio) br

L'opera, che andò in scena assieme a due atti della Fedora, era senza pretese, essendo eseguita da giovani artisti. Alla prima denunciò deficienze di preparazione e debolezze intrinseche agli interpreti: vennero comunque applauditi tutti. Alla seconda il successo fu migliore, essendosi gli artisti rinfrancati: furono bissati dal tenore "Ridi pagliaccio", e dal baritono il "Prologo". Dal 22 il baritono Ferrari fu sostituito da Roberto Scifoni, che bissò anche lui il "Prologo".

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26 marzo-10 aprile 1910 - Compagnia di operette, opere comiche e féeries Giuseppina Bianco
Luigi Lovreglio dir. orch.

mar. 26
La vedova allegra, operetta di Franz Lehar. (3)
Giuseppina Bianco (Anna Glavari); Alba De Rubeis; Renato Trucchi; Giuseppe Ansalone; Edoardo Aiani; Gabriella Paroli; ...

mar. 27
Boccaccio, operetta di Franz von Suppé. (1)
Alba De Rubeis; Tina Iris; Renato Trucchi; Gabriella Paroli; ...

mar. 29
La geisha, operetta inglese di Sidney Jones. (2)

mar.30
Il re d'Illiria, operetta di G. Roger. (2)
Giuseppina Bianco; Alba De Rubeis; Adele Baratelli, Antonio De Rubeis; Domenico Marrone; Renato Trucchi; ...

apr. 3
La gran via, zarzuela di Federico Chueca e Joaquín Valverde. (2)

apr. 4
Le campane di Corneville, opera comica di Robert Planquette. (1)
Ada Meillard (Germana); Alba De Rubeis (Sermolina); E. Vio (Rosina); M. Governato (Cesira); Giuseppe Ansalone (Gaspare); Edoardo Aiani (march. di Corneville); Domenico Marrone (Grenicheux); Renato Trucchi (podestà); Ezio Gualtieri (Cachalot, tabellione); G. Martinelli (tabellione)

apr. 5
Il paese dell'oro, operetta féerie di Léon Vasseur. (2)
Alba De Rubeis (Ketty); Gabriella Paroli (Flora); Domenico Marrone (Edgardo, cinese); Antonio De Rubeis (Prospero); Alberto Martinelli (David); Emesto Colli (Tom); Renato Trucchi (John); Valeriano Rainelli (Jak, notaio, capo stazione, Pamplin); Giuseppe Ansalone (William); Adele Baratelli (sig.a Crocket); Ada Meillard (Maud, Saponetta, Fragola di Bosco); Gontrano Trucchi (com.te, giornalaio, Jeffery); Ezio Gualtieri (Cervo Agile, Robert, maestro, saltimbanco, lustrascarpe); E. Vio (Fiorenza); Armando Gianni (venditore, cocchiere, operaio, cinese); M. Governato (Cecilia); Carolina Meillard (Fanny, fioraia); Vincenzo Atanasio (cameriere); Albino Marrone (pilota); F. Atanasio (Garzone)

apr. 1
La mascotte, operetta di Edmond Audran. (1)

apr. 7
I dragoni del re, operetta di Giuseppe Fainy. (1)

apr. 8
Helda, operetta di Angelo Fechner. (1)

apr. 9
Una notte a Venezia, operetta di Johann Strauss. (1)

apr. 10
I granatieri, operetta di Vincenzo Valente. (1)
Giuseppina Bianco (Ninì); Giuseppe Ansalone (march. Largetrou); Tina Iris (Dorotea); Renato Trucchi (Bernardo); Ada Meillard (Beatrice); Antonio De Rubeis (Odoardo); Edoardo Aiani (Giorgio); Ezio Gualtieri (sindaco); Alberto Martinelli (John); I. Aiani (vergine); E. Vio (Sofia); M. Governato (Cesira); C. Meillard (Ida) .

La stagione vide un teatro quasi sempre affollato e un pubblico tendenzialmente largo negli applausi per delle esecuzioni generalmente buone. L'apertura con la Vedova allegra pose dei paragoni insostenibili con la recente dimostrazione che aveva dato la compagnia Città di Genova: anche se i costumi erano di buon gusto, l'esecuzione risultò priva di grazia, di finezza e di brio. Piacque comunque, e il pubblico non ne era mai sazio, come dimostrò il 2 aprile nella serata in onore di Giuseppina Bianco. La novità, Il re di Illiria, era una operetta-commedia basata su una favola graziosa; c'era però troppa prosa e gli artisti ne risultarono a disagio: la musica poi non era né bella né originale né caratteristica. Se alla prima il pubblico rimase freddo, alla seconda gli scarsi presenti, a causa di una stagione inclemente, furono calorosi negli applausi. L'altra novità, Helda, non ricevette una lieta accoglienza, contando al termine anche delle disapprovazioni. Il 7 aprile fu la serata d'onore di quel giovane artista, Renato Trucchi, che già dimostrava belle doti di comicità, e che era destinato a occupare un posto di assoluto rilievo nella storia italiana di questo genere di spettacolo.

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18-24 aprile 1910 - Rappresentazioni straordinarie d'opera della “celebre” Compagnia lilipuziana
Direttore fondatore Ernesto Guerra; Pietro Ciammarusti dir. orch.

apr. 18
Lucia di Lammermoor, dramma tragico, musica di Gaetano Donizetti. (2)
Giovannino Cortivo (Ashton, Normanno); T. De Franco (Lucia); Eugenio Petranzan (Edgardo); Amorino Avondo (Arthur); Annetto Ricciolini (Raimondo); Peppina Moretti (Alice)

apr. 19
Carmen, dramma lirico, musica di George Bizet. (2)
Maria Ricci (Carmen); Amorino Avondo (José); Pasquale Fortunio (Escamillo); Annina Deliberato (Mercede); Peppina Moretti (Pasquita); T. De Franco (Micaela); Annetto Ricciolini (Zuniga); Giovannino Cortivo (serg., dancairo); Eugenio Petranzan (remendado)

apr. 20
Crispino e la Comare, melodramma fantastico giocoso di Luigi e Federico Ricci. (1)
Pasquale Fortunio (Crispino); Annina Deliberato (Annetta); Maria Ricci (Comare); Peppina Moretti (dott. Asdrubale); Francesco Fiore (Fabrizio); Giovannino Cortivo (contino)

apr. 21
Cavalleria rusticana; melodramma, musica di Pietro Mascagni. (2)
Annina Deliberato (Santuzza); Eugenio Petranzan (Turiddu); Giovannino Cortivo (Alfio); Maria Ricci (Lola); M. Cernia (mamma Lucia)

apr. 23
Il barbiere di Siviglia, melodramma buffo, musica di Gioacchino Rossini. (2)
Maria Ricci (Almaviva); Pasquale Fortunio (Figaro); Annetto Ricciolini (Bartolo); Annina Deliberato (Rosina); Giovannino Cortivo (Basilio); Concettina Rendine (Berta); Deserto Ciaccheri (uff.)

L'accoglienza fu festosissima e il clamore degli applausi, che aumentò ad ogni rappresentazione, da fare invidia a interpreti adulti. In ogni occasione i giovanissimi artisti dimostrarono di essere dei veri professionisti per impegno e disinvoltura, dando vita a esecuzioni affiatate a colorite: anche il coro era attento e intonatissimo. Sulla bontà degli allestimenti basti ricordare che nell'assolo della Lucia il solista era Paolo Cristoforetti, maestro del conservatorio e accompagnatore con il suo flauto delle più grandi dive del melodramma. Il 20, dopo l'opera, si tenne la sfida dei "Tre piccoli Tamagno" che cantarono e gridarono "la pira" del Trovatore: Il pubblico applaudì in particolar modo Giovannino Cortivo, divertentissimo nella sua serietà e spigliatezza sulla scena. Il 21 aprile Cavalleria rusticana fu data dopo i primi due atti della Lucia, e il 24 dopo i primi due del Barbiere di Síviglia.

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14 maggio 1910 - “Gran” Concerto vocale
Bice Marini rns; Maria Gattaini s; Massimo Dionigi "dell'Operà di Parigi" t; Egidio Garavaglia bs; Luigi Fossati pf.

Parte I. Giacomo Meyerbeer: Il profeta, "Figlio mio" (ms); Carlos Gomes: Salvator Rosa, romanza (bs); Giacomo Puccini: Manon Lescaut, romanza (s); Giuseppe Verdi: Ernani, romanza (bs); Giuseppe Verdi: Un ballo in maschera, "Re dell'abisso" (ms); Gaetano Donizetti: Elisir d'amore, "Una furtiva lacrima" (t).
Parte II. Pietro Mascagni: Cavalleria rusticana, "Racconto" (s); Arrigo Boito: Mefistofele, romanza (t); Gaetano Donizetti: La favorita, "O mio Fernando" (ms); Pietro Mascagni: Cavalleria rusticana, "Siciliana" (t); Giacomo Puccini: La bohème, "Racconto" (s); Giuseppe Verdi: Simon Boccanegra, romanza (bs)

La stampa non riportò la cronaca.

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30 maggio 1910 - Concerto pro Assistenza pubblica
Dina Barberini s.

Anche su questo concerto la Gazzetta non riportò la cronaca. Il giorno prima era stato pubblicato un lungo articolo che ricordava il recente successo della cantante alla Sala Pichetti di Roma, e riassumeva la passata attività lirica del soprano.

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1-9 giugno 1910 - Compagnia di opere comiche ed operette Maurizio Parigi
Adriano Battaglini dir. orch.

giu. 1
La vedova allegra, operetta di Franz Lehar. (4)
Franco Uzzo Cappelli (bar. Mirco); Margherita Palazzi (Valencienne); Maurizio Parigi (Danilo); Naldina Angelelli (Anna Glavari); Enrico Valter (Camillo); Valente Del Corso (visc. Cascada); Enrico Besesti (Raoul); Giuseppe Ratti (Bogdanovitsch); Bianca Battaglini (Silviana); Gioacchino Leccardi (Kromow); Gemma Gaia (Olga); Vittorio Sornaga (Pristchistch); E. Bellini (Praschovia) G. Leoni (Njegus)

giu. 2
Sogno di un valzer, operetta di Oscar Straus. (3)
Franco Uzzo Cappelli (Gioachino XIII); Margherita Palazzi (Elena); Enrico Besesti (Lotario); Maurizio Parigi (Niki); Enrico Valter (Monsci); E. Beltini (Federica); Gioacchino Leccardi (Vendolino); Valente Del Corso (Sigismondo); Naldina Angelelli (Franzi); Egizia Villani (Fifì); Bianca Battaglini (Annetta); G. Botti (Linda); T. Valletti (Rizzi)

giu. 3
La poupée, operetta di Edmond Audran. (1)
Naldina Angelelli (Alessia); C. Bettini (m.me Ilario); B. Battaglini (Gudoline); Gino Leoni (Ilario); Maurizio Parigi (Lancillotto); Franco Uzzo Cappelli (bar. Chanterelle); Gioacchino Leccardi (conte Leremois); Valente Del Corso (Massimino); Enrico Valter (Baldassarre); A. Pattinieri (Angelino); L. De Gregorio (Basilio); M. Ratti (Benedetto); Vittorio Sornaga (Jesse); E. Gaia (Luisa); E. Nelly (Maria)

giu. 4
Il soldato valoroso, operetta di Oscar Straus. (1)
Maurizio Parigi (Bumerli); Franco Uzzo Cappelli (col. Popoff); E. Beltini (Aurelia); B. Dalmas (Nadina); Carmen Mariani (Mascha); Enrico Besesti (magg. Spiridoff); Gino Leoni (cap. Massakroff); Vittorio Sornaga (Stefano); Enrico Valter (Anna); Gemma Gaia (Geltrude)

giu. 6
Bertoldo, opera comica italiana di Gellio Coronaro. (1)
Franco Uzzo Cappelli (Alboino); Naldina Angelelli (Rosamunda); B. Dalmas (Rosalba); Valente Del Corso (Bertoldo); Enrico Valter (bar. di Pannonia); Gino Leoni (conte Westafalà); Margherita Palazzi (Astolfo); Vittorio Sornaga (cap. Giglione); G. Botti (cap. Rodiferro); Enrico Besesti (araldo); Gioacchino Leccardi (cap.le dei pestazzieri); R. Riccieri (mastro Accorcia); E. Beltini (Amelia); Bianca Battaglini (Lisa); P. Rezzadoro (Geltrude); L. Ratti (Piero); L. De Gregorio (Sigozzo)

L'accoglienza del pubblico fu nel complesso favorevole, e questo giudizio positivo è ricorrente, anche perché il livello qualitativo delle compagnie operettistiche che si presentavano al Teatro Reinach era ormai elevato. La concorrenza non consentiva alle piccole imprese di esibirsi in grandi teatri, e queste avevano ripiegato sui centri minori o sulle piccole sale di periferia che, però, non godevano dell'attenzione della cronaca dei giornali. Alla prima "il teatro era pieno come non si vedeva da un pezzo, ed erano ritornate pure tutte le belle ed eleganti signore nostre e - novità da porre in risalto perché sia monito per le altre - tutte le più elette che sedevano in poltrona, non portavano cappello: recavano soltanto squisite pettinature di gran gusto". L'accoglienza alla Vedova allegra fu ancora una volta festosa,e il 7 giugno, ultima replica e serata d'onore di Naldina Angelelli, il pubblico tributò una vera ovazione a questa Anna Glavari, "brava e intelligente artista dalla voce fresca, sicura, intonata, espressiva, efficace". Le novità presentavano spesso la caratteristica di essere accolte con diffidenza dal pubblico di Parma, giudice che assai raramente errava nel verdetto: ben poche delle operette criticate al loro apparire, infatti, hanno sorpassato il muro dell'anonimato. In questa stagione giunse a Parma Un sogno di valzer: un valzer ... lento. Era uscito infatti da quattro anni e da quella data raccoglieva ovunque un successo trionfale: Ein Walzertraum era diventato in poco tempo Rêve de valse in Francia, Waltz dream in America, Sogno di un valzer in Italia (prima a Milano il 19 novembre 1908). L'autore, con la seduzione delle forme già sperimentate e l'effusione melodica facile, aveva inseguito tutti gli elementi per far presa sul gusto delle platee, fondendoli con le irrinunciabili intenzioni satiriche. Eppure, al Reinach il Sogno piacque, fu applaudito qua e là, ma senza entusiasmo. Proprio quello che non colpì - rilevava la Gazzetta - fu la musica, anche se aveva qualche buon momento. L'esecuzione, probabilmente, non era stata "abbastanza fine e intelligente". La seconda, con lo spettacolo messo a punto, invece fu un pienone e un grande successo, con una serie infinita di bis. Il soldato valoroso, l'altra novità, ebbe un buon successo di pubblico divertito, anche se, a detta del critico della Gazzetta, "la musica è un polpettone di motivi di tante operette". Il 9 giugno, ultima rappresentazione e serata d'onore del tenore Maurizio Parigi che, dopo il primo atto, cantò una romanza, mentre dopo il secondo Carmen Mariani fece udire le canzoni Regina del contado e Montanina.

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22 ottobre-1 novembre 1910 - Rappresentazione straordinaria d'opera
Giuseppe Podestà dir. orch.; Annibale Pizzarelli dir coro; Vittorio Navarrini sc.

Ruy Blas, dramma lirico, musica di Filippo Marchetti. (8)
Mario Russel (Sallustio) br; Attilio Perico (Ruy Blas) t; Angela De Angelis (Maria) s; Ines Vannini (Casilda) ms; Ottavio Banti (Guritano) bs; Ugo Malfatti (Pedro) t; Vittorio Navarrini (Fernando) bs; Clotilde Amadei (Giovanna) s; Arturo Montanari (usciere)

Ruy Blas mancava dalle scene di Parma da diciassette anni, ed era da considerarsi quasi nuova. Pare fosse un'opera che aveva portato dei cambiamenti sostanziali agli interpreti apparsi sulle scene del Reinach: se nella prima edizione dell'autunno 1876 aveva dato il successo un sergente, dell'esercito, quel tenore Davide Buffetti Casartelli, che poi avrebbe fatto una buona strada, in quella della primavera 1885 aveva presentato il baritono Leone Fumagalli, che poi proseguì invece la carriera nell'arte drammatica. Se il direttore Giuseppe Podestà, parmigiano, era giovanissimo, avendo debuttato su queste stesse scene l'anno prima e confermandosi poi a Trieste in una Aida, il maestro dei cori, Annibale Pizzarelli, anch'egli concittadino, aveva portato al successo in un Ballo in maschera quella massa corale che aveva potuto mettere su al Teatro di Novellara. Un'altra parmigiana era il soprano Luisa Cortese, che avrebbe dovuto interpretare la regina: anche lei alle prime armi, in quanto aveva debuttato l'anno prima a Catanzaro in Trovatore, Forza del destino e Ruy Blas: per una indisposizione dovette essere sostituita dalla De Angelis. Secondo la Gazzetta alla prima il successo non fu pieno a causa del panico che aveva preso i giovani interpreti, di cui erano state apprezzate le voci fresche e belle. L'opera; anche se, a detta dell' Idea del 29 ottobre, aveva "pagine musicali sublimi", non rispondeva più al gusto del pubblico, che si era evoluto, e questo genere si basava soltanto sulla valentia dei cantanti. Nelle repliche gli applausi furono molti e meritati, l'opera, però, interessava poco.

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21-30 novembre 1910 - Compagnia di operette Angiolo Trivelli
Amministratore Pietro Foffano; Pietro Sassòli e Raffaele Ristori dir. orch.

nov. 21
Sogno di un valzer, operetta di Oscar Straus. (1)
Virgilio Fineschi (Gioachino XIII); Ernestina Foffano (Elena); Felice Paccot (Lotario); Alfredo Plinio (Niki); Michelangelo Rossini (Monsci); T. Siddivò Trivelli (Federica); Armando Fineschi (Vendolino); Dante Baccarini (Sigismondo); Dina Piraccini (Franzi); Alfonsina Ciotti (Fifì); Beniamina Tateo (Annetta); A. Fineschi (Lizzi); B. Casanova (Mizzi); L. Maureli (Frizzi)

nov. 22
La vedova allegra, operetta di Franz Lehar. (3)
Virgilio Fineschi (bar. Mirko); Ernestina Foffano (Valencienne); Alfredo Plinio (Danilo); Edvige Vaccari (Anna Glavari); Giuseppe Ferro (Camillo); S. Siddivò (visc. Cascada); D. Raccarini (Raoul); Diego Turroni (Bodganovisch); Alfonsina Ciotti (Silviana); Armando Fineschi (Kromow); Margherita Sassoli (Olga); Salvatore Campili (Pritschitsch); A. Bassi (Proscovia); Felice Pacot (Njegus); A. Fineschi (Lolò); A. Barbetti (Dodò); C. Lonzo (Fru Fru); G. Alton (Clo Clo); F. Tateo (Margot); E. Lonzo (domestico)

nov. 24
Amor di principi, operetta di Edmund Eysler. (2)
Edvige Vaccari (Natalia); Virgilio Fineschi (Stanislao); V. Bracchi (Pufferl); Alfredo Plinio (Ewald); Dina Piraccini (Kati); Beniamina Tateo (Chiffon); T. Siddivò Trivelli (Lily); E. Picagnoli (Mimì); E. Amato (Fifì); Felice Paccot (Franz); Diego Turroni (Stampi); Armando Fineschi (maggiordomo); F. Stratta (Susanna); Alfonsina Ciotti (superiora); P. Amato (cap.); A. Fineschi (Eva); A. Barbetti (Maddalena); R. Baccarini (Tecla); Foresto Papi (cameriere)

nov. 26
Santarellina, operetta di Hervé. (1)
Dina Piraccini; Felice Pacot (Celestino); S. Siddivò Trivelli; Giuseppe Ferro; Virgilio Fineschi; Diego Turroni; ...

nov. 28
La geisha, operetta inglese di Sidney Jones. (2)
Giuseppe Ferro (Redgy); Giuseppe Campili (Dick); S. Siddivò (Arthur); Dante Baccarini (Tommy); M. Tateo (Constance); P. Crenet (Ethel); Dina Piraccini (Molly); Virgilio Fineschi (march. Imari); Armando Fineschi (Takanimi); Carlo Ciprandi (Katana); Felice Paccot (Wum-Hi); T. Siddivò Trivelli (Juliette); C. Dasiti (Nami); Beniamina Tateo (O Kik San); Eraldo Maurel (O Hama San); B. Casanova (O Kinkoto San); Ernestina Foffano (O Mimosa San)

nov. 29
Manovre d'autunno, operetta di Emmerich Kalman. (2)
Virgilio Fineschi (gen. von Lohanay); T. Siddivò trivelli (Trejska); Ernestina Foffano (bar.a von Marbach); V. Braschi (cap. von Emmerich); Carlo Ciprandi (ten. von Lorenty); L. Picagnoli (ten. Tlekes); Felice Paccot (Vallersteib); Dina Piraccini (Marosi); Armando Fineschi (Viray, Navak); S. Siddivò (sold. Tari, Kekete); Dante Baccarini (Starke); Diego Turroni (Lajos); P. Amato (Stefnhoff); B. Tateo (sig.a von Bergen); A. Fineschi (Olga); E. Berardi (col. Wulff); G. Bassi (ten. Sturmfried); A. Tosi (ten. Tetache); D. Falorni (Jurieziez); A. Trezza (Fritsche)

La compagnia Trivelli, di recente formazione, era composta con i migliori elementi della compagnia Foffano-Lauri, e aveva già all'attivo spettacoli a Prato e a Bologna. Se il cronista della Gazzetta non comprese la fortuna del Sogno di un valzer, il pubblico, numeroso, dimostò invece la sua soddisfazione, come pure nella Vedova allegra, in cui si ebbe la riprova che il buon nome degli interpreti era ben meritato. Contribuì l'eleganza del vestiario, la buona messa in scena, l'egregia direzione orchestrale. Il tenore Plinio, un festeggiatissimo conte Danilo, aveva iniziato la carriera nell'opera lirica e, anche se a noi non risulta, raccontava che aveva debuttato proprio a Parma in Cavalleria e Pagliacci. Aveva optato poi all'inizio del secolo per la lirica minore. Il cronista ebbe da ridire, malgrado la calorosa accoglienza del pubblico, sulla esecuzione della Geisha, in cui ,"il coro specialmente ha mostrato qua e là una grande indipendenza dall'orchestra e una vera ribellione all'intonazione". Repertorio esclusivo della compagnia erano Amor di principi e Manovre d'autunno. Riguardo alla prima fu rilevato che non piacque troppo: sembrava un pò vuota nell'azione scenica e povera di musica vivace: si salvava soltanto qualche pagina. Era "come se il pubblico fosse stanco dei soliti valzer lenti e sospirati". Un ritardo ferroviario portò sulle scene al posto delle Manovre d'autunno la vecchia Santarellina "più giovane di tante attuali" in cui Dina Piraccini "dette prova ulteriore di saper cantare bene, di essere attrice comica, intelligente, piena di brio". La stagione si chiuse con Manovre d'autunno, in cui il pubblico numeroso dimostrò il gradimento per la musica elegante e di buon gusto e per l'accurata messa in scena, e salutò la compagnia con un cordiale arrivederci.

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1-12 dicembre 1910 - Compagnia dialettale di prosa e canto Città di Napoli
Direttore proprietario Carlo Nunziata; Pietro Muller dir. orch.

dic. 10
Piedigrotta a Parma, commedia musicale scritta espressamente per la compagnia, musica originale di Pietro Muller. (1)
Carlo Nunziata (Felice Sciosciammocca); Giovanni Schettini (Bernardo); Eugenio Ajello (Salvatore); G. Gallo (Concetta); Giulio Donadio (Giuliano); Gennaro Manzo (Lorenzo); Concetta Di Napoli (Carmela); Amelia Schettini (Carmeluccia); Pasquale Buonandi (Gennarino, Antonio); E. Gallo (Saverio); Carlo Cafferecci (Errico); Alberto Nunziata (Luigi); Clorinda Muller (Nanninella); Gennaro Trengi (Mimì); E. Varriale (Luigiello); Elvira Ajello (Rosina); Rosina Trengi (Teresella); Gemma Schettini (Angiolina); L. Varriale (Rafiluccia); L. Palance (Vincenzio)

Questa stagione, portatrice di motivi popolari napoletani, (che sembravano una proiezione sul teatro minore della moda dei morti ammazzati che Cavalleria rusticana aveva portato nella lirica) era impostata su scene a forti tinte, in cui spiccavano camorra, tarantelle, canzonette, e ... coltellate. Il pubblico accorse numeroso. Questa Piedigrotta era una sceneggiata ambientata nella famosa festa napoletana. Essendo in coincidenza con un convegno delle matricole, ed essendo previste delle scene audaci, le signorine erano invitate dalla locandina a non intervenire. Il successo, ovviamente, fu rumoroso.

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