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Bedonia, Gli organi


In una relazione del 1803, diretta a Moreau de Saint-Méry, per Bedonia erano citati "due organi sufficienti col suono de' quali si decorano le Feste e Fonzioni tutte che si fanno in dette Chiese, e sono gli unici di questa Giurisdizione [di Compiano]" (B.Pal.Pr, F. Moreau, c. 27. f.1). Dal che si deduce che Bedonia fosse l'unico centro musicale della zona. Il 21 ago. 1758 l'opera parrocchiale della chiesa di S. Antonino decise "che si debba fare una Tassa Generale fra i Parrocchiani, da tassarsi in quella somma che loro piacerà, per provvedere detto Organo e per fare le spese necessarie a tale opera". Lo strumento sarebbe stato collocato nella cantoria sopra "la Porta maggiore di essa Chiesa". Si stese un contratto con il "Sig. Giovanni Cavaletti da Ferrara, abitante in Parma [...], professor d'Organo". La cassa doveva misurare "braccia nove e mezzo, misura Piacentina, larga a traverso braccia cinque, larga di sfondo braccia tre", seguivano l'elenco con le caratteristiche dei registri, la qualità dei metalli, il numero dei mantici, la tastiera, la pedaliera, "insomma avrà questi, e tutti gli altri lavori necessarii per comporre un organo di tutta perfezione, quale si farà in Parma entro il termine d'un anno prossimo e si trasporterà a Bedonia a spese di detta Chiesa, e detto Sig. Giovanni Cavaletti dovrà portarsi a Bedonia e collocare detto Organo a suo luogo in detta Chiesa e sarà alimentato col suo lavorante nella sua permanenza in Bedonia, e nel viaggio si in venire da Parma, che in ritornarvi, a spese di detta Chiesa, anche per le Cavalcature". Prezzo convenuto "Zechini cento, la metà giliati e la metà di Roma", di cui 30 come anticipo e 70 dopo il collaudo. Il 7 set. 1759 iniziarono i lavori di montaggio, che si protrassero fino al 6 ott. Nel 1893, ad opera di Giuseppe Cavalli l'organo venne adattato "secondo le esigenze della riforma dell'organo italiano moderno", e un giudizio sul risultato "veramente lodevole" fu pubblicato sulla rivista Musica sacra (1893, n.2, p. 189). Sempre al XVIII sec. si fa risalire il più piccolo organo dell'Oratorio di S. Marco, primo nucleo dell'odierna basilica della Madonna di S. Marco. Nel 1763 era già funzionante. Da una nota del 3 ago. 1846 nell'Archivio parrocchiale, risulta essere stato costruito dai Cavalletti e "a giudizio delle persone intelligenti riesce armonioso e forte nel suo genere d'organi piccoli alla Romana". Nella seconda metà dell'Ottocento fu rifatto - si ignora in quale misura - dalla Premiata Fabbrica di Organi Fratelli Rieger, Jagerndorf, Slesia, Austria, opus 1056.
(Notizie in buona parte fornite dal dott. Piero Rizzi Bianchi, bibliotecario del Seminario di Bedonia).
©2011 Gaspare Nello Vetro autore del Dizionario della musica e dei musicisti del Ducato di Parma e Piacenza