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Bobbio, Il centro scrittorio


Nel Medioevo furono le scuole monastiche a proporsi come eredi per trasmettere il patrimonio culturale classico, se pur sentito in una prospettiva funzionale e rapportato a fini di preghiera e dei riti religiosi. Necessitava una preparazione letteraria per creare i testi liturgici e il commento della Bibbia e dei salmi, come pure una iniziazione musicale per dare veste melica ai testi. A Bobbio il monaco irlandese Colombano fondò l'abbazia nel 612, trapiantando con la sua cultura anche musicale la regola di Bangor e la poetica innodica irlandese. Esempi ne sono i testi quali il Liber hymnorum e l'Antifonario di Bangor (riscoperto e pubblicato dal Muratori), raccolte di antichi canti ritmici singolarmente aperti alle novità mediolatine e nelle quali confluirono sia testi innodici del continente sia inni di fattura insulare in una notevole varietà di procedimenti ritmici e di strutture meliche che influenzarono le altre scuole della regione. Tra i maestri di Bobbio del VII sec. è da ricordare Giona che, nella Vita di S. Colombano, faceva soventi riferimenti al canto, alla salmodia, alla liturgia nonché agli strumenti musicali del tempo: organi, salteri, cetre e la 'gracile' zampogna. Verso la fine del X secolo fu abate del monastero benedettino Gerbert d'Aurillac, rilevante anche per i suoi studi sulla teoria musicale, eletto nel 999 papa con il nome di Silvestro II. Dell'abbazia divenne famosa la biblioteca e il centro scrittorio che fiorì tra il IX e il XII sec. Da antichi inventari risulta che i codici erano circa 700. Già nel XV sec. iniziò la loro dispersione, che fu completata nel 1803: le preziose collezioni di diplomi, codici, documenti e incunaboli si trovano adesso in parte presso la Biblioteca Vaticana, l'Ambrosiana di Milano, la Nazionale di Torino, e altrove in Italia e all'estero. Della ricca tradizione musicale di Bobbio fanno fede vari codici che sono la testimonianza della formazione letteraria e culturale dei monaci: antifonari, prosari, salteri, graduali, con testi di canto e musica secondo la liturgia di Bobbio, che si rifaceva a quella di S. Gallen in Svizzera. Pare che sia stato composto a Bobbio dopo l'814 il Planctus de obitu Caroli.
©2011 Gaspare Nello Vetro autore del Dizionario della musica e dei musicisti del Ducato di Parma e Piacenza