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Borgotaro, La Scuola Di Musica E L'Accademia Filarmonica


Sappiamo, a riprova dell'esistenza di una notevole vita musicale, che alla fine del XVIII sec. prestava servizio a Borgotaro, quale maestro di cappella e docente di musica, Carlo Gervasoni (Milano, 4 nov. 1762 - Borgotaro, 4 giu. 1819), autore del volume Nuova teoria di musica (Pr: Blancon, 1812). Gervasoni, attivo a Borgotaro dal 1787 alla morte, oltre a dare notizie dei suoi rapporti con le maggiori personalità musicali del tempo, ricordava che, prima di lui, insegnanti di musica e maestri della cappella della matrice erano stati dal 1772 il veneziano Carlo Mischiatti, seguito da Vincenzo Baruffaldi da Viadana. Lui istruiva un notevole gruppo di allievi, per i quali pagava Silvio Piccinardi, mentre un altro era sovvenzionato da don Vincenzo Marchini. Scriveva inoltre che era fiorente un'orchestra di Filarmonici "degna veramente d'una più grande città", diretta egregiamente dal violinista Francesco Piccinardi. Alla morte del Gervasoni seguirono una quindicina di anni di 'squallore'. Il Molossi, nel Vocabolario topografico del Ducato pubblicato in quegli anni (p. 607), rilevava l'esistenza di una Scuola di musica, mentre la G.Pr del 22 lug. 1833 riportava che si era tenuta al Teatro di Borgotaro "un'accademia di musica vocale e strumentale a profitto del maestro Ferdinando Savazzini, chiamato là da più mesi". Vennero eseguite composizione "quali create, quali ridotte" dal maestro mentre suonarono alunni e dilettanti con vivo successo. Il 22 gen. 1834 è riportato che, durante il carnevale, in Teatro suonava "ogni sera una piccola sì, ma scelta orchestra, composta di alunni e in massima parte di dilettanti, parecchi de' quali appartengono a distinta classe d'impiegati. Cosiffatto eletto stuolo di giovani filarmonici viene egregiamente diretto per la esecuzione dall'espertissimo primo violino signor Conte Nasalli ed è guidato poi nel non facile aringo con ogni maniera di cure e di ammaestramento dal valoroso e generoso Maestro di musica signor Ferdinando Savazzini parmigiano, che abbiamo la fortuna di qui possedere, e cui è veramente dovuto se dopo un trilustre squallore nella città, che siede prima nel Valtaro, ha potuto rifiorire l'arte musicale, fonte preziosa di civiltà e d'ogni gentil costume". La sera del 29 mag. 1836, in occasione della visita di Maria Luigia, i Filarmonici, rinforzati da elementi fatti venire da Parma, dettero un'accademia strumentale al Teatro Comunitativo. Non sappiamo il nome del maestro, in quanto Savazzini si era trasferito nel 1835 a Monticelli d'Ongina: probabilmente era il Lamberti. La G.Pr del 4 set. 1839 ci fa sapere che era aperto il concorso per il posto di organista e maestro di cappella: la retribuzione offerta era di 500 lire annue dalla Fabbrica, di 200 dal Pio Istituto Manara per insegnare a 3 alunni, ed erano previste altre 100 lire circa provenienti da funzioni varie e alunni privati. Non conosciamo l'esito, ma la G.Pr del 26 set. 1844 scrive che il maestro della scuola era Valentino Guido Austri. Nell'A.S.Pr (Dipartimento Grazia, Giustizia e Buongoverno, b. 646) si trova la pratica relativa all'istituzione di una Società Filarmonica. In una lettera del prefetto di Borgotaro del 22 ott. 1856 si legge che "evvi stabilito in questa città un maestro di musica, diversi giovani istruiti in quest'arte si riuniscono o per passatempo e per viemmeglio istruirsi o per Feste religiose nelle chiese o per giorni di esultanza. Direbbesi perciò essersi formata in fatto una Società Filarmonica". Si richiedeva pertanto l'autorizzazione di una regolare istituzione, sia per non contravvenire all'art. 287 del codice penale, che vietava le riunioni non autorizzate oltre un certo numero di persone, sia per avere la certezza delle regole. Il Ministero autorizzò le adunanze per predisporre il regolamento da sottoporre all'approvazione. Il 15 dic. 1857 i Filarmonici approvarono un progetto in 87 articoli predisposto da una commissione. L'imminente inaugurazione della stagione teatrale era uno degli stimoli per poter avere "variati e più graditi i futuri serali divertimenti". Dato che occorreva approfondire lo studio della musica, necessitava nominare un nuovo istruttore o impegnare quello attuale, che al momento si prestava disinteressatamente. Questi era stipendiato dall'opera parrocchiale e dall'Istituto Domenico Manara. Il regolamento della Società Filarmonica prevedeva 2 categorie di soci: i contribuenti, che giunsero al numero di 70, e i filarmonici, che erano 14; i compiti di un ispettore "che dovrà essere intelligente di musica": sorvegliare l'istruzione, fissare gli orari delle lezioni e delle prove, scegliere i programmi, vigilare sul maestro, esprimere giudizi di idoneità a far parte dei concerti, curare l'archivio, proporre l'acquisto degli strumenti e le riparazioni; del maestro che, oltre all'istruzione e alla direzione delle esecuzioni, doveva impartire l'insegnamento teorico e copiare le musiche. Il 21 apr. 1858 la Società Filarmonica venne approvata e il 16 mag. fu nominato maestro quello che era già il docente della scuola di musica, il piacentino Valentino Guido Austri, che rimase fino al 1863. Nell'illustrazione di un programma, leggiamo che aveva le mansioni di organista, di maestro della Scuola di musica, di direttore della banda, e di concertatore dell'orchestra in teatro durante la stagione di carnevale e della Fiera. Il 18 ott, per sopperire in parte alle spese, che erano interamente a carico dei soci, l'Anzianato deliberò un contributo di 200 lire annue: pari cifra fu concordata con l'Opera parrocchiale al fine di disporre della musica per le funzioni principali. Nel 1861 la banda prese il nome di Banda Nazionale e nel 1863 di Banda Civica. A successivi adeguamenti (che ignoriamo) faceva riferimento la Statistica del 1872, quando riporta il 1866 come data della costituzione. Il I gen. 1880 venne nominato maestro il bergamasco Giulio Mosconi: originario di Leffe, aveva studiato negli istituti musicali di Bergamo prima, di Perugia poi. Maestro di cappella a Orvieto, vi ebbe allieva la figlia di un consigliere comunale. Quando lui vinse il concorso a Borgotaro, si sposarono, ma la donna morì di tisi dopo un anno. Ottimo organista, autore di diverse composizioni, la sua fama era tale che, per ascoltare i suoi virtuosismi sul Serassi di S. Antonino, la gente accorreva da tutta la Valtaro. Gli anni di Mosconi furono fecondi anche per la scuola e la banda: se alla prima si formarono il flautista Giuseppe Brugnoli, il contrabbassista Aristeo Brugnoli, Giovanni Devoti (docente di canto a Genova), Cesare Ferrari (cornettista attivo all'estero), il livello artistico conseguito dalla banda fu eccellente, tanto che vinse il concorso dell'Esposizione di Parma del 1887 e la medaglia d'argento dorato al concorso nazionale di Genova del 1892. Alla morte del Mosconi (estate 1901), Ildebrando Pizzetti, neo diplomato al Conservatorio di Parma, presentò domanda al Comune per essere nominato docente: gli venne preferito altro concorrente, il Galaverna. Il corpo musicale si sciolse durante la I guerra mondiale e negli anni 20 se ne costituirono due: l'Imbriani, diretto da Vincenzo Gasparini, e il Mosconi da Eugenio Forni. La vita del primo fu breve, e i suonatori confluirono nella banda Mosconi. Le prove si svolgevano nelle sale superiori del vecchio teatro. Nel 1925, in occasione del congresso eucaristico, la banda dette ottima prova in un concerto in teatro, tanto che si guadagnò una gita premio a Varese Ligure. La Banda Mosconi rimase attiva fino al 1944, per ricostituirsi nel 1946. Nei primi anni 60 sospese l'attività, per ricomporsi nel 1967. I maestri che si sono succeduti sono: Valentino Guido Austri (prima del set. 1844-1863); Domenico Belli (1863-1872); Giacomo Bottarelli (I gen. 1878-31 dic. 1879); Giulio Mosconi (I gen. 1880-31 ago. 1901); Italo Baldi (I set. 1901-31 dic. 1901); Italo Galaverna (I giu. 1902-31 mag. 1905); Italo Baldi (I gen. 1906-31 ago. 1908); Arturo Delnevo (1912-1914); Vincenzo Gasparini e Ulisse Murena (1920-1923); Eugenio Forni (1923-1925); ... Belardi (1925-1926); Nino Rocchi (1926-1927); Giuseppe Musini (1928-1930); Mario Calise (I ago. 1931-31 lug. 1933); Alberto Pioppi (I giu. 1934-31 gen. 1944); Walter Brindani (I ago. 1946-31 dic. 1974 con interruzioni); Pietro Bozzia (I gen. 1975-31 dic. 1976); Adua Viotti Marusi (I gen. 1977-10 ott. 1981); Orlando Bricca (I nov. 1981-5 ott. 1982); Vittorio Zucconi (6 gen. 1983-30 ago. 1985); Mario Zecca (I set. 1985-31 ago. 1987); Francesco Baroni (I nov. 1987-30 set. 1988); Pietro Conforti (dal I mar. 1989). Nel 2004 è diretta da Francesco Zarba, collaborando spesso con il complesso di Fornovo, diretto dallo stesso maestro.
BIBLIOGRAFIA: G.Pr., 9 feb.2004
ultimo aggiornamento: 13/06/2006
©2011 Gaspare Nello Vetro autore del Dizionario della musica e dei musicisti del Ducato di Parma e Piacenza