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Busseto, I teatri


Nel 1832 il Molossi scriveva nel Vocabolario topografico: "Quanto al teatro, direm solo che ve ne ha uno nella rocca, di tanta meschinità da non meritare ricordo". Malgrado questi apprezzamenti, in quella sala passarono anche compagnie musicali e drammatiche di un certo rilievo. L'Indice del 1781 riporta che nell'autunno vennero rappresentati diversi drammi giocosi: La selva incantata; La donna militare; La locanda; Le donne invidiose; L'avaro; La scuola de' gelosi; Il cavaliere magnifico, opere dei più eseguiti maestri dell'epoca. Dopo un progetto del 1845 per la costruzione di un nuovo teatro - per la cui inaugurazione Verdi avrebbe dovuto scrivere un'opera nuova - l'idea venne ripresa nel 1856, quando il Comune divenne proprietario della rocca. Il progetto fu affidato all'architetto parmigiano Pier Luigi Montecchini e fu approvato il 18 giu. 1857. La decorazione venne rimessa ai due artisti bussetani Gioacchino Levi e Lorenzo Gelati, sostituito, dopo la morte prematura, dai pittori Giuseppe Baisi e Alessandro Malpeli di Parma. Il nuovo teatro, che sorge sul lato destro della rocca, nello stesso punto dove vi era quello precedente, conservò quasi integralmente la struttura primitiva, della quale mancano alcuni locali (la sala d'aspetto, la trattoria, la stanza per l'orchestra, quella per la stufa). Il nuovo teatro, intitolato a Verdi, è nel suo genere un gioiello: la platea è a ferro di cavallo con pavimento in legno e un centinaio di poltrone, 2 ordini di 16 palchi lignei ciascuno, un palco d'onore, il loggione: circa 300 posti. I medaglioni della volta, opera del Levi, rappresentano la Commedia, la Tragedia, il Melodramma, il Dramma romantico. Sul palcoscenico fanno ancora mostra le scene del Falstaff create nel 1926 per il Teatro alla Scala. Il 15 ago. 1868 vi fu l'inaugurazione, assente il dedicatario, con le rappresentazioni del Rigoletto poi di Un ballo in maschera. Nel ballo danzò una quasi debuttante, Virginia Zucchi, quella che divenne una delle dive più famose. Toscanini vi diresse nel 1913, centenario della nascita di Verdi, e nel 1926, a 25 anni dalla morte del compositore. Anche la piazza antistante al teatro è stata utilizzata per stagioni liriche all'aperto.
©2011 Gaspare Nello Vetro autore del Dizionario della musica e dei musicisti del Ducato di Parma e Piacenza