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Numero voci: 430.

Carcani Giacomo


  • compositore
Figlio di Giuseppe, il Fiori lo dice nato a Venezia. Dal padre fu avviato alla musica. Perfezionò la preparazione con padre Martini dal 1754 e nel dic. 1756 il genitore scriveva al dotto frate che era contento dei progressi del figlio, del quale, nel feb. precedente aveva inviato 2 terzetti. Non dovette avere una giovinezza irreprensibile se il padre in alcune lettere lamentava il modo di vivere del figlio, che nell'ott. 1757 aveva avuto dei problemi con un avvocato. Nel 1759 fu accolto come compositore in seno alla prestigiosa Accademia Filarmonica di Bologna e nel 1760 sostituì il padre nelle funzioni tenute a Colorno, Nel giu. di quell'anno scriveva a padre Martini che gli era stato promesso il posto del padre, ma che doveva superare la formalità di un esame: gli inviava pertanto un'antifona che intendeva presentare, e lo pregava di rivederla e di restituirgliela per consegnarla alla commissione, in modo che "sarà certo di un pezzo di pane per tutta la vita". In una lettera del 28 ott. 1761, inviata da Quirino Gasperini, maestro di cappella della cattedrale di Torino a padre Martini, si legge: "Intorno al figlio del Sig. Carcani io avevo ritrovato un competente collocamento sino che il Padre viveva, e la Capitolazione sottoscritta era già stata mandata. Ma siccome il figlio poco si intende col Padre la cosa è andatta al vento. Il posto era stato da me provisto ad istanza di una tempesta di lettere del Padre, per il ché non poca pena ho provato, e li Sig.ri Besozzi ne son testimonij". Nel giu. 1762 fu nominato maestro di cappella della Metropolitana di Ravenna e la sua presenza è documentata fino al feb. 1774, divisa tra i consueti impegni della cappella vocale e strumentale del duomo e delle chiese cittadine, l'attività didattica (insegnante d'organo dei gioveni professi di Classe) e le manifestazioni delle locali accademie (dal 1765 al 1768 sono documentati suoi interventi musicali richiesti dagli accademici Concordi). Il 18 lug. 1763 diresse in S. Giovanni Battista una messa policorale per la festa del beato Angelo Mazzinghi (Gazzetta di Ravenna, 2 ago. 1763). Si ha notizia che per un'accademia degli Informi, che si tenne il 2 feb. 1771 al Teatro Comunitativo, scrisse una cantata a 2 voci, eseguita da 2 famosi cantanti ravennati. Anche dopo aver lasciato la città fu ricercato dall'abbazia di S. Vitale per comporre il duetto sacro Quae nunc virgines beatae, per la consacrazione di alcune monache benedettine (28 mag. 1776): il duetto fu stampato a Ravenna da Antonio Roveri. Ritornò a Piacenza nel 1776, prendendo fin dal carnevale 1777 il posto di maestro al cembalo nel Ducali Teatri, che fino allora era stato occupato da Omobono Nicolini, malgrado gli esposti di quest'ultimo. Per espressa designazione della corte, alla morte del padre, nel 1779 gli succedette come maestro e organista della cattedrale di Piacenza, posto che tenne fino al 1811. Fu maestro di cappella anche di S. Alessandro e di altre cappelle minori e lavorò anche a S. Maria di Campagna. Fu maestro al cembalo al Teatro Municipale di Piacenza dall'inaugurazione (1804) al 1816. Dava anche lezioni di musica e canto e, tra i suoi allievi, vi fu Claudio Bonoldi e Rosmunda Pisaroni. Nella Biblioteca musicale di Bologna si conservano: Sinfonia per strumenti ad arco (1755); due Intermezzi drammatici a 2 v; un Magnificat a 8 v; un Vespro a 4 v; degli inni e dei salmi, oltre alle Lezioni di contrappunto fatte alla scuola del P. Martini e incominciate a dì 22 agosto 1754. Il Fabbri gli attribuisce due composizioni sacre ms: Responsori per la notte di natale (1770) e In nocte nativitatis D.N.I.C:, responsorio a 4 voci del 1772 (Ravenna, Archivio Capitolare).


BIBLIOGRAFIA: Fiori/Notizie; Genesi/Pc(p. 142); Grove; Indice; Paolo Fabbri. Tre secoli di musica a Ravenna. Ravenna: Longo, 1983, pp. 86-87, 100; Marino Anesa. La celeste armonia. Gaudino, Comune di Gaudino, 2002, p.265.

ultimo aggiornamento: 01/02/2006
©2011 Gaspare Nello Vetro autore del Dizionario della musica e dei musicisti del Ducato di Parma e Piacenza