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Numero voci: 430.

Carcani Giuseppe Maria


  • compositore
  • 1701 ca.
  • Piacenza
  • 17/12/1778
  • Piacenza
Ci sono discordanze circa l'origine e la data di nascita, che alcuni vogliono a Crema e nel 1703. Dedicatosi allo studio dell'organo e della composizione, nel 1726 sposò Rosalba Marchi, sorella della moglie del compositore colornese Geminiano Giacomelli. Nel 1734 ebbe un figlio, Giacomo (che il Fiori dice nato a Venezia), e nel 1739 entrò come maestro di cappella al Conservatorio degli Incurabili di Venezia, in sostituzione di Hasse che, tornato a Dresda, lo aveva caldeggiato come successore. Rientrato a Piacenza il 4 set. 1744, dopo la morte di Giovanni Battista Benzoni da Lodi (I lug. 1744), divenne maestro di cappella provvisorio del duomo di Piacenza, posto che poi occupò fino alla morte. Dal 1744 tenne lo stesso incarico nella chiesa di S. Giovanni in Canale fino al 1760, come pure lavorò in altre chiese, tra le quali S. Maria di Campagna dal 1750 al 1776 e S. Alessandro. Nel 1752, maestro di cappella, aggiustò nel Teatro di Piacenza l'opera che doveva essere rappresentata, nella quale compose i cori e parte dei recitativi, suonando in tutte le recite: fu retribuito con 20 zecchini. Dal 1749 fu ammesso alla corte borbonica, per la quale fu maestro di cappella e organista a Colorno negli anni attorno al 1760. Secondo l'Eitner sarebbe stato anche maestro di cappella a S. Pietro in Roma, ma non abbiamo riscontri. Tra le lettere a padre Martini ve ne è una del 23 dic. 1756, in cui egli diceva che si stava recando a Mantova per la musica di un'opera , e, in un'altra dell'11 lug. 1757, scriveva che avrebbe concorso per il posto del duomo di Piacenza, posto che gli venne assegnato definitivamente. Nel nov. 1758 fu ascritto fra i membri dell'Accademia Filarmonica di Bologna. Dalle seconde nozze nacquero 2 figlie, delle quali una, Bradamante, sposò Giuseppe Doffa, maestro di cappella a Cremona. Nel 1760 il ministro Dutillot gli ingiunse di abbandonare la cappella di S. Alessandro, alla cui direzione gli succedette il figlio Giacomo. Il 15 giu. 1768 Hasse intercedette per lettera per farlo ritornare agli Incurabili, da dove a suo tempo si era dimesso, ma non risulta che la cosa fosse andata avanti. Con i monasteri femminili di Piacenza aveva stipulato un contratto di servizio proscioglibile solo con la sua morte. In una lettera del 25 giu. 1784, 5 anni dopo la morte, il figlio Giacomo prometteva a padre Martini un ritratto del padre, opera di un pittore già suo amico e che, pertanto, avrebbe potuto ritrarlo somigliante. Compose le opere: Amleto, di Apostolo Zeno e Pietro Pariati (Ve, Teatro Tron di S. Cassiano, carnevale 1742); Il Demetrio, libretto del Metastasio (Crema, Teatro Civico, 23 set. 1742); Alcibiade, di Aurelio Aureli (Ve, Teatro Tron di S. Cassiano, autunno 1746); Artaserse, di Metastasio (Pc, Teatro della Cittadella, carnevale 1748); Alcuni avvenimenti di Telemaco, di Guido Rivera (id, nov. 1749); Il Tigrane, di Carlo Goldoni (Mi, Regio Ducal Teatro, carnevale 1750); Arianna e Teseo, di A. Zeno e P. Pariati (Pc, Teatro della Cittadella, 1757); L'Eumene (Brescia, Teatro dell'Accademia degli Erranti, ago. 1757); Olimpiade di Metastasio (Mantova, carnevale 1757). Oratori e cantate: La concordia del tempo con la fama di F. Giovannardi (Ve, Conservatorio degli Incurabili, 1740); Il trionfo della gloria, componimento drammatico cantato in musica in occasione del giuramento della Comunità di Piacenza a Elisabetta Farnese, testo di Bonaventura Giovenazzi (Pc, 10 nov. 1745); Giuditta figura di Cristo, di Maria e della Chiesa (Foligno, 1745); Serenata a 4 voci (Foligno, 19 nov. 1749); Santa Barbara, da cantarsi a 4 v nell'oratorio dei Padri della Congregazione dell'Oratorio di Roma (Ve, oratorio di S. Filippo Neri, 1760); Pastorale per la natività di Gesù Cristo (Ve, S. Maria della Consolazione, 1761). Compose inoltre le arie: Lascia di tormentarmi, aria per s. con acc. di b.c. oppure vl o ob; Per quel paterno amplesso, per voce sola e b.c; Cara sposa un tuo bel guardo, per t, vla e b.c. Musica sacra: Salve Regina, per c, 2 vl e b.c. (Ve, 1740); Laudate pueri, a 4 v con vl, cor, org (Ve, 1741); Ecce nunc benedicite, a 4 v con archi, corno, org (Pc, 21 mar. 1767); Domine ad adiuvandum, a 4 v con archi, ob, corni da caccia e org (1775); Cum invocarem e Gloria Patri, mottetto a 4 v con strumenti; Magnificat per Vespero, per s, t, bs con ripieni e orch; Nisi Dominus e Gloria, per 2 s e bs, 2 vl, vla e org; Terza a 8 voci per li pontificali, in 2 cori con vl, vla, cello, cbs, cor, org; Vicisti, o felix anima, mottetto a canto solo con strumenti, per s, 2 vl,vla. Musica strumentale: Sonata, in "Sei Sonate a tre con 2 flauti traversieri e basso" (Paris: M.me Boivin, 1750); Tris a 2 flauti traversi con basso; Sonata per 2 violini e basso, in "Six Sonatas in three parts" (London: Walsh, 1760); Sinfonia in "Sinfonie a 2 violini e basso dei più celebri autori d'Italia" (Charles Estien, 1741); Concertino notturno a 2 violini e basso; Concertino a tre stromenti, op. III; Quintetto a 2 flauti o 2 violini, 2 corni e basso; Movimento per clavicembalo (1746).


BIBLIOGRAFIA: M.L. Bussi; DBI; Eitner; Fiori; Grove; Mensi; Sartori; Schmidl; Antonella Galli. Il Telemaco, un'opera in musica piacentina per Filippo di Borbone, in B.S.Pc, XCI(1996), n. 1, pp. 41-66.

©2011 Gaspare Nello Vetro autore del Dizionario della musica e dei musicisti del Ducato di Parma e Piacenza