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Clerici Carl'Andrea


  • cantante
Fu cantore nella cappella della Steccata dal 3 apr. 1670, dove rimase fino all'apr. 1696, chiamato poi in occasione delle funzioni solenni; nel contempo il I lug. 1671 fu assunto dalla corte ducale di Parma con una provvigione mensile di 4 doppie, o sua valuta., Nel I gen. 1693 percepiva 33,80 di provvigione, più 10,60 di companatico. Il 15 feb. 1695, a seguito della riforma, la provvigione venne ridotta a 25 di moneta, comprensiva di provvigione e companatico (pane, vino, affitto di casa). Dal 19 lug. 1696 la provvigione fu aumentata a 40 di moneta e risulta retribuito fino al 15 gen. 1707, giorno in cui fu licenziato. Dal giorno successivo S.A.S. gli fece pagare ogni mese 11,16 di moneta "per gratitudine della sua lunga servitù prestata all'A. Ser.ma". Restò in ruolo a tutto il 29 apr. 1718. (A.S.Pr, Ruoli farnesiani, 1671-1682; 1683-1692, ff. 88, 407; 1693-1702, ff. 103, 471; 1702-1712, ff. 97, 391; 1713-1723, f. 115). Tra il 1700 e il 1708 lavorò anche per la cattedrale. Nei teatri di Parma si esibì in Giove d'Elide fulminato (1677); Amalasonta in Italia (1680); Amore riconciliato con Venere (1681); Dionisio Siracusano e Amor spesso inganna (carnevale 1689); Il Vespasiano (carnevale 1690); L'idea di tutte le perfezioni e Il favore degli dei (1690); Il Massimino (1692).


BIBLIOGRAFIA: Balestrieri (pp. 115-118, 120); Pelicelli; Vetro/Ducale.

©2011 Gaspare Nello Vetro autore del Dizionario della musica e dei musicisti del Ducato di Parma e Piacenza