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Cavalli


  • Fabbrica di organi
Prende origine da Angelo (Lodi, ... - Berceto, 10 set. 1890), che aveva trasferito la sua attività a Piacenza. Mentre il figlio Gaetano tenne aperta la fabbrica di Lodi fino al 1915, l'altro, Giuseppe (Lodi, 1887 - Piacenza, 1 nov. 1940) continuò l'attività a Piacenza, prima in via S. Agnese 5, poi in via S. Matteo 10. Il lavoro nella costruzione e nei restauri era talmente intenso, che nel primo decennio del secolo aprì una sede anche a Parma, dove venivano convogliate le ordinazioni dall'Emilia e dalla Liguria. Questa venne chiusa con la crisi della I guerra mondiale. Il figlio di Giuseppe, Enrico (Piacenza 1902 - ivi, 22 giu. 1949) continuò l'attività paterna sia come fabbricante che restauratore di organi. Nel 1936 era residente a Reggio Emilia ed era molto attivo assieme al figlio.
Gli organi che si trovano nel Parmense furono, a opera di Angelo, a: S. Giuseppe a Parma; Fontevivo; Marano; San Vitale Baganza; Mattaleto; Ravadese;
di Gaetano: Maria Assunta a Pontremoli; S. Quintino a Parma; S. Maria a Colorno; Ronco Campo Canneto; Roncopascolo; Traversetolo; Bianconese; restaurò l'Adeodato Bossi di Noceto e i Poncini Negri di Basilicagoiano e di Vigatto;
di Giuseppe: Bedonia; San Secondo Parmense.


BIBLIOGRAFIA: Giovannini e Tollari; Luigi Salamina. Organaria lodigiana, in "Archivio storico per la città e i Comuni del territorio lodigiano e della diocesi", LIX (1940), pp. 148-153; Giuseppe Martini. Una dinastia di valenti organari, in G.Pr, 15 feb. 1999: Francesco Baroni ha curato le ricerche storiche in L'organoi di S. Sepolcro in Parma, a cura di Sara Dieci. Parma: Accademia Organistica di Parma 2006.

ultimo aggiornamento: 08/09/2009
©2011 Gaspare Nello Vetro autore del Dizionario della musica e dei musicisti del Ducato di Parma e Piacenza