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Numero voci: 430.

Crespi Federico


  • basso
  • 11/08/1807
  • Parma
Figlio di Francesco, che il 24 ago. 1819 presentò domanda per farlo entrare nella Scuola di musica del Carmine come fanciullo cantore dove studiò musica e canto, uscendone il 21 dic. 1825. Il 19 nov. 1823, in occasione della visita del vicerè del Lombardo-Veneto, cantò in un'accademia d'onore data a corte. Nella stagione 1823-24 aveva fatto parte della compagnia che operava al Teatro Ducale, e lo troviamo nuovamente nella stagione d'autunno 1826, cantandovi in diverse accademie anche nell'anno seguente. La G.Pr del 14 ott. 1828 riportò quanto aveva scritto l'Osservatore del Lago Trasimeno circa il debutto al Teatro civico di via del Verzaro di Perugia nella Semiramide (19 ago. 1828): "Nella più verde età si presenta sulla scena per la prima volta, ma provetto ci appare nel sostenere il difficile personaggio di Assur. Rara voce di basso maschia, rotonda e fortissima, ma dolce al pari, modulata ed insinuante, alla quale accoppia una scienza musicale non comune ed un eccellente metodo di canto". La stagione continuò con I due Savoiardi o sia Il pellegrino bianco, melodramma giocoso di Filippo Grazioli. Nel carnevale 1829 ritornò su quelle scene nell'Otello ("bellissima e rara voce") e nel Mosè e Faraone, sempre di Rossini, opera questa che, per il successo incontrato, fu ripresa sempre con Crespi il 2 ago. Alcuni "ammiratori del di lui merito" gli fecero omaggio di un carme scritto da Luigi Bonazzi. Nel 1830 cantò a Pisa al Teatro dei Ravvivati nella Semiramide e nella Cenerentola; nel set. 1831 era a Firenze al Teatro della Pergola (Gli esiliati in Siberia di Donizetti), nella primavera 1832 al Teatro delle Muse di Ancona nell'Anna Bolena di Donizetti e in Edoardo di Scozia di Carlo Coccia; nel 1832-33 alla Fenice (Norma, Eufemio di Messina di Giuseppe Persiani, Otello di Rossini), nel corso della stagione prese parte anche a un'accademia della Società Apollinea, e fu di nuovo nel carnevale 1834 alla Pergola di Firenze (Il Furioso all'isola di S. Domingo di Donizetti e Il matrimonio segreto di Domenico Cimarosa). Negli anni 1834 e 1835 era al S. Carlo di Napoli. A quanto risulta da una lettera del 26 mag. 1834 di Bellini a Francesco Florimo, non era gradito al compositore: "Povera Beatrice [di Tenda]! A Crespi, che non fu capace in Venezia di disimpegnare la parte di Oroveso, ora gli si dà quella di Filippo!". Dopo quella data lo incontriamo nell'estate 1836 nel Teatro degli Accademici Illuminati di Città di Castello nel Furioso all'isola di San Domingo. Sul libretto si qualificava accademico filarmonico di Firenze e Roma, come pure "al servizio di S.M. la Duchessa di Parma", qualifica, quest'ultima, a quanto risulta alle nostre ricerche, di mera fantasia. Poi se ne perdono le tracce. Il Bettòli scrisse di non meglio precisati successi all'estero.


BIBLIOGRAFIA: Bellini; Bettòli; Brumana; Ciliberti; Dacci; De Angelis; Donati; Ferrari; Mariani; Napoli; Pisa; Salvarani; Venezia; G.N. Vetro. Le voci del Ducato, in G.Pr, 27 giu. 1982.

ultimo aggiornamento: 19/12/2005
©2011 Gaspare Nello Vetro autore del Dizionario della musica e dei musicisti del Ducato di Parma e Piacenza