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Fiorenzuola d'Arda, La Societa Filarmonica


Nel 1828 esisteva una Società Filarmonica che contava una decina di dilettanti che, durante la stagione d'opera, le commedie e i veglioni, prestavano la loro opera. E' del 1839 una lettera di raccomandazione per il direttore della musica militare della duchessa per ricoprire il posto di maestro di musica (Fiorenzuola, Archivio Comunale), mentre è dellƎ mar. 1842 il bando di concorso, che era stato richiesto da alcuni giovani del paese l'anno prima: Il Capitolo intorno alla condotta d'un maestro di musica in Fiorenzuola fu pubblicato anche sulla G.Pr del 28 mag. Si richiedeva che sapesse suonare "strumenti da fiato e da corda", che istruisse gratuitamente 6 giovanetti poveri, cui dare 4 ore al giorno di lezione, che venisse a risiedere in paese, con le vacanze come i professori di letteratura e con una paga di 500 lire annue, divisa in dodicesimi. Si richiedeva altresì che fosse abile organista per prestare servizio nella Collegiata con un ulteriore assegno di lire 243,35. Nell'ipotesi trovasse degli scolari privati, avrebbe potuto pretendere lire 2,50 mensili. I concorrenti furono Pietro Uberti da Parma di 24 anni e Angelo Borlenghi, nato a Borgo S. Donnino il 23 set. 1820, organista da più di 3 anni a Sissa. Al concorso, tenuto il 2 ott. 1843 al Ridotto del Teatro Regio sotto la presedenza di Nicola De Giovanni, si presentò solo l'Uberti, che superò bene le prove: venne nominato il 9 ott. 1843. E' del 29 nov. 1843 il Regolamento della Scuola di musica, approvato dalla Presidenza dell'Interno il 23 feb. 1844: ma, intanto, il maestro Uberti era morto il 14 gen. 1844 e si dovette riaprire il concorso. Il 30 mag. 1844 si chiuse senza che vi fossero concorrenti, e l'Anzianato dovette portare la paga a 700 lire. Il 16 lug. Ferdinando Savazzini, che a maggio aveva vinto il concorso per Castel S. Giovanni ed era noto per quanto aveva fatto a Borgotaro, offrì i suoi servigi, come pure Giuseppe Ugolini da Guastalla, organista a Caravaggio. Considerata la vittoria di Castel S. Giovanni, il 29 ago. 1844 Savazzini venne nominato provvigionalmente e il 27 nov. dell'anno seguente la nomina definitiva fu ratificata dalla Presidenza dell'Interno. Savazzini dette subito prova di voler vivificare l'ambiente musicale: abbiamo la notizia del nolo di un pianoforte e del suo trasporto nel Ridotto del Teatro, mentre la G.Pr del 17 ott. 1844 riporta che 32 professori della Ducale Orchestra di Parma, sotto la direzione del maestro Squassoni, erano venuti a Fiorenzuola e vi avevano eseguito gratuitamente nella Collegiata una Messa e altre composizioni del Savazzini. La sua attività lo fece anche nominare organista del convento di S. Giovanni. Il 29 apr. 1845 fu nominato ispettore onorario della Scuola Carlo Meneghelli, sindaco del paese, che si prestava a suonare il violino nell'orchestra dei Filarmonici. E' del 26 dic. 1845 il programma a stampa della "Prima Accademia Vocale ed Istrumentale come Saggio degli Studii fatti nel primo anno dai Giovani Filarmonici di Fiorenzuola", da cui risultano attivi una 'piena' orchestra, cori, voci soliste, strumentisti di arpa, tromba, violino, flauto, clarinetto (A.S.Pr, Dipartimento Grazia, Giustiza e Buongoverno, b. 612, fasc. 4). La G.Pr del 3 gen. 1846 riporta che fu ripetuto il 28 dic. (di cui abbiamo anche la locandina a stampa, come pure dell'accademia del 30 mag. 1847, in cui il prezzo d'ingresso fu di cent. 44). I moti risorgimentali turbarono la pace della cittadina e il Savazzini, fedele al Duca, iniziò a non essere ben visto. Alla fine del 1849 alcuni individui che andavano "indisponendo gli animi contro il Savazzini percorrendo i caffè e le osterie", percossero il figlio, Federico Savazzini e il padre, il 5 gen. 1850 dovette presentare un esposto contro alcuni paesani che furono condannati. Questa presa di posizione lo rese maggiormente inviso e il 10 mag. 1853 l'Anzianato, prendendo il pretesto dalla "costruttura di un elegante teatro colà", deliberò che alla scadenza del 27 nov. 1954 il contratto con il Savazzini non sarebbe stato rinnovato, ma indetto il concorso, volendo "ora un Direttore d'orchestra, anziché un semplice Maestro di suono". Inviata la delibera a Parma per la ratifica, lཇ lug. 1853 il Dipartimento scrisse avvisando di stare attenti a cambiare maestro di musica e mettendo in guardia dai rischi che potevano derivarne. LƎ ott. 1853 fu inaugurato il Teatro nuovo e il direttore d'orchestra Ferdinando Squassoni rilevò che gli allievi del Savazzini erano "bastantemente istruiti per poter disimpegnare la parte che a ciascun d'essi veniva affidata". In questa occasione Savazzini, maestro al cembalo, "irritò l'animo della Commissione". Questa l'aveva negato, ma egli aveva ottenuto "dal superiore Governo la permissione di far suonare la musica di certo Inno per lui composto ad onore di Carlo III". Parte dell'Anzianato imputava al Savazzini che in 9 anni di insegnamento aveva concluso ben poco, mentre uno di loro, Luigi Lucca, ne prendeva le difese, lodandone l'abilità come organista e insegnante dato che "l'attuale nostro Teatro viene ora decorosamente servito da Filarmonici del paese stesso in gran parte da esso ammaestrati. Il capriccio di pochi sovrasta e ottiene la maggioranza in questi Municipi". Il 31 ott. 1854 Savazzini dette le dimissioni da maestro della Scuola di musica e da organista e si recò a Busseto, dove era stato nominato maestro di musica con atto del Dipartimento di Grazia e Giustizia 22 set. 1854. A Fiorenzuola, il bando che prevedeva per il maestro della scuola anche la capacità di essere I violino direttore d'orchestra (decreto n. 42 dellཇ feb. 1854), con un contratto di 6 anni e lo stipendio portato a 800 lire, andò deserto. Nel bando successivo fu elevato a 1000 lire, restando egualmente deserto. Agli allievi che sollecitavano la nomina di un nuovo maestro, il 16 gen. dette riscontro brutalmente il Dipartimento di Grazia e Giustizia: "I Fiorenzolani non hanno voluto il Savazzini, ed ora sono al cane. Sta bene: impareranno a contentarsi di quello che si può avere, e a non pretendere di avere cime di maestri". Il 29 apr. 1855 il violinista Giuseppe Austri da Piacenza eseguì un concerto al Teatro, dove dette prova di grande virtuosismo, e il giorno dopo presentò domanda per insegnare nella Scuola di musica. Il 15 giugno venne nominato provvigionalmente e il 3 lug. "entrò al disimpegno delle sue funzioni" con la clausola che dopo un anno avrebbe dovuto sottostare a un esame di conferma. Cominciarono però subito le difficoltà, in quanto Austri insegnava solo violino e non strumenti a fiato, anche se il nuovo Regolamento, approvato il 17 feb. 1854, lo prescriveva. A Busseto, intanto, Savazzini, nominato maestro di musica d'imperio dal Ducale Governo, si era venuto a trovare in mezzo a una guerra tra i fautori e i contrari alla nomina a quel posto di un nativo della cittadina, Emanuele Muzio. Essendo stato licenziato dal Monte di Pietà di Busseto, Savazzini presentò istanza (il 19 gen, ribadita il 4 lug.) di riassunzione a Fiorenzuola. "Quantunque [Austri fosse] abilissimo concertista da violino; noto per fantasia musicale, che ad eccellenza eseguisce sul proprio strumento", il 13 aprile 1857 i dilettanti Filarmonici lamentavano che, da quando era stato trasferito Savazzini, non avevano fatto più musica, mentre prima la loro banda era richiesta per esibizioni anche nei paesi vicini. Il 20 apr. l'Anzianato di Fiorenzuola a maggioranza assoluta (16 no, 1 sì) respinse la domanda del Savazzini, avendolo considerato "fomentatore di discordie", la cui presenza avrebbe tolto "in paese quella quiete che ora vi si gode". Un rapporto della Direzione di Polizia Generale riportava: "Non è vero che Savazzini sia un fomentatore di discordie e che la sua presenza possa occasionare turbolenze. E' stato di ottima condotta. Erano i componenti della Commissione del Teatro e l'ispettore della Scuola di Musica che per privata ragione avversano il Savazzini e desiderano avere a maestro certo Respighi di Borgo San Donnino". La maggioranza desiderava il ritorno del Savazzini "siccome persona conosciuta, e perché anche maestro provato: che i padri di famiglia, giovani, persone dabbene firmarono la petizione presentata al Superior Governo pel richiamo a Maestro". Quanto sopra trova conferma in un lungo dettagliato rapporto della Reale Gendarmeria e del Commissariato di Polizia di Borgo San Donnino: la ruggine era iniziata al tempo dei moti del 1848-49, in cui egli era stato favorevole al Ducale Governo. L'Anzianato, invece, si dichiarò d'accordo con la richiesta dell'Austri e suggerì di nominare un insegnante per i fiati, che sarebbe stato pagato in parte dalla Collegiata come organista: il Comune avrebbe così speso 1400 lire. Se il prefetto di Borgo San Donnino si dissociò dalla delibera, in quanto in 2 anni l'Austri aveva guadagnato 2000 lire e fatto un solo allievo, il Ministero rigettò la delibera motivando: "La sola Busseto ha 2 maestri di musica perché il Capitolo ed il Monte di Pietà pagano il proprio maestro di musica e il Comune paga solo lire 700 [...] essendo fuor di dubio che anche un maestro di violino quando sia fornito delle prime nozioni teoriche e pratiche di tutto ciò che alla istruzione strumentale riguarda (le quali nozioni qualunque suonatore di violino, che si accinga ad essere maestro, deve avere) può benissimo insegnare il suono degli strumenti da fiato quanto un maestro di pianoforte, e far allievi se non forse distinti, capaci almeno di eseguire discretamente la parte loro sì in un'orchestra come in una banda musicale". Proseguiva poi: "Se per ogni strumento fosse necessario un apposito Maestro, in allora bisognerebbe nominarne uno pel violino, uno pel violoncello, uno pel contrabasso, uno pei timpani, uno pel flauto, uno per l'oboè ecc. Oh quanti maestri per un povero paese che desidera avere qualche trattenimento musicale ma che non ha da spendere mille lire all'anno!". Il 14 agosto, vista respinta la propria richiesta, l'Austri presentò le dimissioni. Il 30 nov. 1857, chiuso il concorso senza concorrenti, Tommaso Respighi presentò domanda, chiedendo di essere nominato I violino direttore d'orchestra senza essere sottoposto all'esame. Il Ministero rispose che non aveva i requisiti, essendo stato di fatto licenziato dalla Scuola di Borgo S. Donnino per non aver fatto allievi. L'Anzianato, allora, anziché aprire un nuovo concorso, approvò la proposta del violinista Valla e del suonatore di tromba Desiderio Pogliaga, per dividere tra loro l'insegnamento strumentale. Con la fine del Ducato vengono a cessare anche le carte dell'Archivio di Stato e le notizie diventano scarse e saltuarie. Nel dic. 1860 furono nominati per concorso 2 maestri di musica: Desiderio Pogliaga di Piacenza (fiati) e Pietro Cesari da Parma (archi e I violino direttore d'orchestra). La commissione d'esame per quest'ultimo era composta da Giuseppe Jona, Gaetano Austri e dal violoncellista Giuseppe Pini. Cesari rimase in servizio probabilmente fino a tutto il 1868, in quanto nel gen. 1869 l’Euterpe pubblicò che era aperto il concorso per maestro di violino. Nel 1862 fu formalmente istituita la banda della Guardia Nazionale, composta da 30 elementi. Maestro, con il grado di tenente, fu nominato il Pogliaga. Il Corriere Piacentino del 4 apr. 1862 riporta che, assieme a quelle di Bardi e Castell’Arquato, la banda accompagnò alla stazione di Fiorenzuola una coorte della Guardia Nazionale in partenza per le Marche. Nel 1872, quando venne sciolta la Guardia Nazionale, ritornando la banda come municipale, questa - secondo le Statistiche - contava 15 strumentisti. Nel lug. 1876 il Consiglio Comunale approvò il nuovo regolamento: l’insegnamento fu diviso in 2 corsi triennali, il primo di base, il secondo di perfezionamento. Sappiamo che nel 1872 vi insegnò Pietro Cesari e dal 1880 al 1884 Primo Bandini, come pure che, essendo stato interpellato per formare la commissione giudicatrice, nell’ago. 1891 Arrigo Boito segnalò Michele Caputo, bibliotecario del Conservatorio di Parma. Probabilmente chiusa durante la I guerra mondiale, nel 1923 fu approvato un nuovo regolamento che confermava il collegamento tra il teatro e la Scuola (che fu intitolata a Giacomo Puccini) e che era preparatoria altresì per l’ammissione ai conservatori di musica. Dal 1923 al 1926 vi insegnò Giuseppe Verdi da Parma, nominato poi insegnante di esercitazioni orchestrali e solfeggio al Liceo musicale di Piacenza. Soppressa durante la II guerra mondiale, fu riaperta assieme alla banda negli anni 70.
ultimo aggiornamento: 31/07/2006
©2011 Gaspare Nello Vetro autore del Dizionario della musica e dei musicisti del Ducato di Parma e Piacenza