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Numero voci: 284.

Gabbi Adalgisa


  • soprano
  • 04/05/1857
  • Parma
  • 16/12/1933
  • Milano
Adalgisa Gabbi
Adalgisa Gabbi - soprano (foto Legato Ferrarini)
Iniziò lo studio della musica a 14 anni a Bologna e nell'ott. 1872 fu ammessa alla Regia Scuola di musica di Parma nella classe di Lodovico Spiga e, scrive il Ferrarini, con Giovanni Rossi. Nel 1875 andò a perfezionarsi a Milano con il baritono Felice Varesi, che nell'ott. dello stesso anno la fece debuttare a Lecco come Anna nel Ruy Blas, cui seguì l'interpretazione di Eleonora nella Favorita, parte che ripeté un mese dopo al Teatro del Fondo di Napoli. La voce, "estesa di due ottave - culminava in un do naturale di meravigliosa potenza - omogenea e insinuante, il talento non comune e il metodo correttissimo" le garantirono subito un susseguirsi di contratti in teatri sempre maggiori. Fu, così, a Leopoli in Polonia, Nizza, Trento, Valenza, Saragozza e Santander in Spagna, Londra. Ritornò in Italia nell'autunno 1881 e cantò nell'Aida al Teatro Comunale di Bologna e nel set. 1882 al Regio di Parma nel Trovatore, allestito da Italo Campanini. Nel mar. 1884 fu al Teatro Regio di Torino negli Ugonotti, teatro nel quale fu ospitata ancora nel carnevale 1887 (I Lituani e Carmen) e nell'autunno 1890 (Cavalleria rusticana). Nel mag. 1884 era a Santiago del Cile, in una lunga stagione che si protrasse fino al mar. dell'anno seguente (tra le varie opere cantò in L'Ebrea, Faust, Rigoletto). A 31 anni ebbe l'occasione storica: il 5 feb. 1887 era stato rappresentato l'Otello alla Scala e Verdi non era rimasto soddisfatto dalla Pantaleoni, che non aveva fatto che 'stuonare'. La ripresa al Costanzi di Roma (17 apr. 1887) ebbe così nella Gabbi un nuovo soprano. Dopo Venezia (17 mag. 1887) e Brescia (10 ago. 1887), l'opera fu eseguita anche a Parma (13 set. 1887). La G.Pr del 26 ott. 1887 riportò che a Sant'Agata ebbe "l'onore di essere ricevuta da Verdi stesso in cordialissima visita col dono del proprio ritratto e dedica autografa e di fiori colti e offerti dallo stesso grande Maestro". Seguirono con lo stesso melodramma Budapest e Firenze (Teatro Pagliano, 24 apr. 1888). Al Teatro di San Carlo di Napoli cantò nei carnevali 1888 (Don Carlo, Otello, Faust, Gli Ugonotti) e 1889 (L'Africana, Otello, Tannhäuser), teatro dove ritornò nel carnevale 1892 (Gli Ugonotti) e nella primavera del 1900 (La Gioconda). Nella prima scaligera del 1889 dei Maestri cantori fu Eva e Giovannina Lucca, l'editore italiano di Wagner, le scrisse: "A Lei principalmente si deve in gran parte il successo per il modo splendido con cui ha cantato la sua parte nella tanto stupenda musica del mio amatissimo autore, il celebre Wagner". La Vanguardia di Barcellona del 22 ott. 1888 scrisse che era talmente popolare che i negozianti regalavano ai clienti "piccoli ed eleganti ritratti della grande artista" (Gran Teatro del Liceu: L'africana, Mefistofele, Lucrezia Borgia, Gli ugonotti). Al Liceu di Barcellona ritornò anche nel 1893 nella Gioconda. Seguirono altri successi al Teatro Real di Madrid (carnevale 1890, Mefistofele, Gli Ugonotti, L'Africana), all'Anfiteatro Mangano di Palermo (dic. 1890, Cavalleria rusticana), al S. Carlos di Lisbona nel 1891 (L'Africana, Cavalleria rusticana, Gli Ugonotti, Otello), all'Imperiale di Pietroburgo. Nel 1880-81 aveva iniziato la serie delle ricche tournées in America Latina: a Cuba (Teatro Tacon dell'Avana); in Argentina (Teatro dell'Opera, da mag. a lug. 1890: Otello, Mefistofele, Gli Ugonotti, La Gioconda, Don Carlo, Il trovatore; da mag. a nov. 1891: Mefistofele, Gli Ugonotti, Lucrezia Borgia, La Gioconda, L'africana, I vespri siciliani, Cavalleria rusticana); Perù Cile (1888, a giu. Valparaiso, Teatro Nacional e ago. Santiago, Teatro Municipal. Ritornò a Santiago e al Teatro Victoria di Valparaiso nel 1897-1898 come impresario e cantante in Tannhauser, Aida, Il trovatore, Otello, Faust, La Gioconda, Un ballo in maschera, L'Africana, Pagliacci, Cavalleria rusticana, Carmen, La forza del destino); Bolivia; Brasile (Rio de Janeiro, Teatro Lyrico, da lug. a ott. 1892: Mefistofele, Cavalleria rusticana, Otello, La Gioconda, Condor, Tannhäuser, Cristoforo Colombo, L'ebrea, L'africana; da apr. a sett. 1893: Tannhäuser, La Gioconda, Falstaff, Mefistofele, Cavalleria rusticana, Lohengrin, Gli Ugonotti; lug. e ago. 1894: La Gioconda, Otello, Mefistofele, Gli Ugonotti, Lohengrin, Tannhäuser, L'africana). Nel 1900, dopo una carriera durata 25 anni, in cui aveva guadagnato cifre iperboliche, decise di ritirarsi: nell'accomiatarsi da Ricordi, questi ottenne che per l'ultima volta si esibisse a Trieste nel Tristano e Isotta. Ebbe una vita affettiva alquanto intensa: aveva avuto un figlio dal concittadino Filippo Ugolotti e , un giornale scrisse che per lei si erano suicidati tre uomini: un capitano di artiglieria a Milano, alla vigilia della sua partenza per Buenos Aires; un ricco commerciante cubano; il direttore Marino Mancinelli che si sparò a Rio il 3 set. 1894, dopo il fallimento della sua impresa lirica (La Nacion, 4 set. 1894). Alla fine, si era sposata con un ricco signore di Milano, certo Quaglia. Il figlio, ufficiale dell'esercito, cadde nella battaglia del Piave il 19 giu. 1918. Riprese allora a cantare per raccogliere fondi per il Prestito Nazionale: a Buenos Aires, in una serata, riuscì a far sottoscrivere più di un milione per la vittoria. Visse a Villa Bèe sul lago Maggiore e nel suo appartamento in corso Venezia 34 a Milano, dove si spense dopo aver condotto "una vita modesta e austera segnata dal dolore". Il suo nome si trova nella prima lapide dei benefattori della Casa di Riposo Verdi di Milano, cui lasciò 200.000 lire. Un suo grande ritratto a olio dell'Affanni orna l'anticamera della sala Verdi del Conservatorio di musica di Parma. Una vera dimenticanza è quella dell'Enciclopedia dello spettacolo che non l'annovera tra i cantanti citati: conseguentemente, il suo nome non compare nemmeno sul Dizionario Biografico degli Italiani.


BIBLIOGRAFIA: Alcari; Bettòli; Bologna; Brescia; Dacci; Leone; Maione e Seller: Milano; Molossi; Moreau/S. Carlos; Parma; Pighini; Tiby; Trezzini; Tribò Venezia; G.N. Vetro. Le voci del Ducato, in G.Pr, 22 ago. 1982; Antonio Mariani. Marino Mancinelli. Lucca: Akademos, 2001.

ultimo aggiornamento: 15/12/2005
©2011 Gaspare Nello Vetro autore del Dizionario della musica e dei musicisti del Ducato di Parma e Piacenza