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Numero voci: 284.

Giraud Fiorello


  • tenore
  • 21/10/1860
  • Parma
  • 28/03/1928
  • Parma
Fiorello Giraud
Fiorello Giraud - tenore (foto Legato Ferrarini)
Cresciuto nell'atmosfera dei successi del padre, fin dalla prima infanzia anelò di seguire le sue orme. Restato orfano a 12 anni, fu sbalzato dalla vita signorile di convittore al Maria Luigia agli stenti. Fece il garzone di fornaio, il fattorino del telegrafo, il maniscalco, finché, con l'aiuto di mecenati, poté studiare canto al Conservatorio di Parma con Auteri Manzocchi , poi a Milano con il tenore Barbacini. A 21 anni debuttò al Teatro Civico di Vercelli nel Lohengrin, dove ebbe la fortuna di essere notato da Leoncavallo. Il vero successo arrivò la sera del 21 mag. 1892, nella prima assoluta dei Pagliacci al Teatro Dal Verme Milano, per la quale era stato richiesto espressamente dal compositore: in quell'occasione si mise in luce anche un altro giovane parmigiano, il direttore Arturo Toscanini. Subito dopo cantò la fortunata opera ad Ancona (primavera 1893), Alessandria, Modena (anche nell'Africana nel nov. 1894), Milano (Teatro Manzoni nella nuova opera Il pater di Stanislao Gastaldon, apr. 1894) Verona, Ancona. In quest'ultimo teatro la serata era completata da un ballo coreografico eseguito da Virginia Zucchi. Nel set. 1894 si fece conoscere a Varsavia in Pagliacci, Faust, e Carmen. Aveva 24 anni quando approdò anche su palcoscenici più grandi, tra i quali: il Comunale di Bologna (Falstaff), La Fenice di Venezia (Falstaff e Le Villi, diretto da Toscanini, 1895; I maestri cantori di Norimberga, Il trillo del diavolo di Stanislao Falchi, Iris, carnevale 1900; Lohengrin, 1911), Pisa (1895, Falstaff e Cristoforo Colombo, ancora con Toscanini), La Pergola di Firenze, il Carlo Felice di Genova (1895), IL Teatro Lirico di Milano (ott. 1895, I Pagliacci), Teatro Nazionale di Roma (nov. 1895, I Pagliacci e Cavalleria Rusticana; gen. 1896, Fadette di De Rossi), il Comunale di Trieste, Politeama Genovese (giu. 1897, La traviata), Torino (Teatro Vittorio Emanuele, 1899, Fedora), Cento (Teatro Comunale, 1897, Manon Lescaut), Roma (Teatro Costanzi, 1903-04, dopo Tristano e Isotta, Tosca, Lohengrin, Ero e Leandro di Luigi Mancinelli), il Massimo di Palermo (1907, La walchiria, Madama Butterfly, La Wally, Sperduti nel buio di Stefano Donandy). All'estero fu al Teatro Olimpo di Rosario in Argentina (primavera 1895, teatro dove ritornò nell'ago. 1903); al Teatro del Liceu di Barcellona (1896-97, diretto da Campanini in Manon Lescaut, Falstaff, La Gioconda, Tannhàuser, Cavalleria rusticana); al Real di Madrid (1899-1900, 1900-01, 1908-09); al San Carlos di Lisbona (1898-99, 1902-03 diretto da Campanini); al Municipal di Santiago del Cile (1898, diretto da Campanini, teatro dove ritornò nella temporada 1901, nella quale cantò anche al Teatro Victoria di Valparaiso); al Khedivediale del Cairo. Benché dotato di una voce calda e vigorosa, non possedeva né l'esuberante squillo né l'omogeneità della voce del padre: in compenso era dotato di un talento, di un'arte scenica di prim'ordine, di raffinato senso musicale, di notevoli qualità di dizione, declamazione e fraseggio "alla foggia di Barbacini". Queste virty, dopo averlo fatto trionfare nel repertorio verista, (tutti i maggiori autori gli scrissero bellissime parole per le superbe interpretazioni delle loro opere) lo videro affermarsi come perfetto cantante wagneriano. Inaugurò nel 1903 la stagione del Teatro dell'Opera di Roma con Tristano e Isotta, opera che portò al successo anche a Trieste e a Brescia nel 1906; La walkiria, tra le altre, al Teatro Massimo di Palermo nel 1907, I maestri cantori e il Lohengrin alla Fenice, il Tannhauser a Barcellona (diretto da Campanini), per giungere all'apice nel 1907 con Il crepuscolo degli dei alla Scala, diretto da Toscanini. In quella stagione cantò nello stesso teatro Pelléas et Mélisande. I suoi dischi furono pochi e sono rari. Prese parte anche ai film: La stirpe (Milano, produzione Silentium Film, I visione 7 set. 1919); Bruscolo (Milano, produzione Silentium Film, 1919); La canzone delle rose (Milano, produzione Silentium Film, I visione 7 dic. 1920); Papà eccellenza (Roma, produzione Caesar Film, I visione 24 mag. 1920); Un segreto nel chiostro (Milano, produzione Silentium Film, I visione 24 gen. 1921); Feste alate (Milano, produzione Silentium Film, I visione 13 ago. 1921); La lotta per la vita (Torino, produzione Rodolfi, I visione 26 set. 1921). Ritiratosi dalle scene, nel 1920 fu nominato docente di canto al Conservatorio di Parma per chiara fama, dove rimase in servizio peri 8 anni, quando fu stroncato da "crudo morbo".


BIBLIOGRAFIA: molto estesa. Enzo Barilli. F.G. un grande maestro di canto, in G.Pr, 10 dic. 1979; Edmondo Corradi. Ricordi d'arte, in G.Pr, 11 apr. 1928; Rosario, v. II; G.N. Vetro. Le voci del Ducato, in G.Pr, 10 ott. 1982.

ultimo aggiornamento: 06/12/2005
©2011 Gaspare Nello Vetro autore del Dizionario della musica e dei musicisti del Ducato di Parma e Piacenza