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Numero voci: 284.

Giraud Lodovico


  • tenore
  • 02/03/1846
  • Parma
  • 16/10/1882
  • Guadalajara
Lodovico Giraud
Lodovico Giraud - tenore (foto Legato Ferrarini)
Di famiglia del popolo (il fratello Pio era cassoniere), lavorò da maniscalco fin dopo i 20 anni presso certo Domenico Fugazza che, accortosi della predisposizione del giovane, lo fece studiare privatamente e il I nov. 1867 lo iscrisse a sue spese alla Regia Scuola di musica di Parma come alunno esterno nella classe di Griffini e dal 1870 con Lodovico Spiga. Il 28 feb. 1871 uscì dall'istituto e andò a Milano, dove un anno dopo debuttò al Politeama nella Jone. Ebbe una buona carriera, pur non toccando mai le sale maggiori. Nel nov. 1875 il direttore d'orchestra Riccardo Furlotti, essendo indisposto il tenore al Teatro Gaffurio di Lodi, lo chiamò a interpretare il Ruy Blas. Nel carnevale 1876 fu al Teatro Avvalorati di Livorno (La contessa di Mous di Lauro Rossi, La forza del destino, Ruy Blas). Fu poi al Teatro Regio di Parma (carnevale 1877: Diana di Chaverny di Filippo Sangiorgi, Il trovatore, Jone e carnevale 1880: Roberto il diavolo di Meyerbeer e Niccolò dei Lapi di Giovanni Pacini), nell'estate 1877 ad Alessandria (Guarany e Jone), poi al Municipale di Piacenza (carnevale 1878: Aida, Il trovatore, Agnese di Guindani), al Pagliano di Firenze (carnevale 1879: Aida, Ruy Blas, Norma), al Marrucino di Chieti (primavera 1879: Ruy Blas e L'assedio di Cesarea di Persiani), al Brunetti di Bologna, al Malibran di Venezia, al Ristori di Verona, al Politeama di Firenze, al Politeama Genovese (carnevale 1881: Aida). Lavorò anche in Spagna (Teatro Principal di Barcellona, 1876) e in vari paesi dell'America Latina (Paraguay, Cuba, Messico, Brasile). Ritornato nel 1880 dal Brasile, dove aveva cantato trionfalmente nel Guarany e nel Salvator Rosa di Gomes, messi in scena dall'autore, fece dono al Museo di Antichità di armi e costumi amazzonici che aveva ricevuto in omaggio. Sempre in Brasile, a Gadalajara, il 15 ott. 1882, benché ammalato di febbre gialla, volle cantare egualmente in un Trovatore. Al termine dello spettacolo ebbe un collasso e il giorno dopo morì: venne sepolto al Pantheon di Belém. In suo ricordo il 23 nov. 1884 fu scoperta nella Villetta di Parma una lapide, che ancora oggi si può leggere nella Cappella Bottesini, il Pantheon dei musicisti parmigiani. Fu scritto che "la purezza del timbro, l'ampiezza dello squillo, il colorito alquanto baritonale e il vigore con cui sosteneva le tessiture piy gravose [Norma, Ernani, Il trovatore, Aida, Ruy Blas] lo misero in evidenza tra i tenori drammatici", ma alcune critiche rilevarono che aveva la tendenza a fare uso smodato della voce potente.


BIBLIOGRAFIA: Alcari; Bettòli; Chieti; Dacci; Ferrari; Ferrarini; Frassoni; Papi; Pariset; Parma; Venturini; Virella; G.N.Vetro. Le voci del Ducato, in G.Pr, 17 ott. 1982.

ultimo aggiornamento: 26/07/2005
©2011 Gaspare Nello Vetro autore del Dizionario della musica e dei musicisti del Ducato di Parma e Piacenza