Fu il più importante rappresentante della famiglia. Fece ottimi violini dalla vernice dorata o rosso chiaro. Benché lavoratore prolifico, i suoi strumenti raggiungono elevatissime quotazioni. Dal 1738 al 1749 lavorò a Piacenza, poi a Milano fino al 1758, anno in cui era a Cremona. Dal 1759 al 1771 fu al servizio del duca di Parma e negli strumenti di questo periodo a volte si firmava 'cremonensis' per affermare di essere di scuola stradivariana. Nel 1765 abitava nella piazzetta della Steccata in una casa di proprietà dei Gesuiti: aveva 54 anni e nella Descrizione di tutta la popolazione della città di Parma, eseguita in quell'anno si legge "Fa violini". Aveva moglie e sei figli: Gaetano di 14 anni, Giuseppe di 8, Filippo di 4 e 3 femmine (A.S.Pr, Biblioteca, ms). Nel 1768 nacque Carlo. Era sotto la protezione del conte Cozio di Salabue, grande collezionista di violini. Nel 1771, quando il duca di Parma tolse la pensione agli artisti, la sua pensione fu ridotta a 97 lire mensili. Chiese allora di essere nominato insegnante al Collegio dei Nobili, ma la richiesta non ebbe seguito, essendo già il personale eccedente. Il 28 apr. ribadì la richiesta o un sussidio per essere lasciato libero per trasferirsi a Torino, centro attivo per la presenza di Pugnani e Viotti.. Nei Decreti e Rescritti (A.S.Pr) alla data del 20 mag. 1771 si legge infatti: "Guadagnini Gianbatta, fabbricatore di violini. Accordatagli per una volta sola la somma di lire 3 mille, ed il permesso di andare a stabilirsi dove meglio gli convenga, cessandogli l'annua pensione che gli era stata assegnata". Lo Strocchi afferma esservi due Giovanni Battista Guadagnini, uno fratello di Lorenzo (Piacenza, 1685-ivi, 1769), e il su citato, figlio di Lorenzo. Quest'ultimo è il solo indicato dal Grove.