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Numero voci: 284.

Gandolfi Gino


  • direttore d'orchestra
  • 24/10/1887
  • Parma
  • 11/11/1977
  • Salsomaggiore
Alunno del Conservatorio di musica di Parma, a 14 anni diventò organista della chiesa parrocchiale di Langhirano, posto che tenne fino al diploma in tromba, che conseguì nel 1906. LƎ sett. dello stesso anno mise in scena e diresse in un teatro all'aperto allestito nel cortile del palazzo Sozzi di Langhirano la sua operetta Artiglieria rusticana, cui non arrise il successo. Una curiosità: abbiamo trovato che nel 1891, al Politeama di Napoli, fu eseguita un'operetta di Giovanni Tartarini con lo stesso titolo. Nel 1911 lo troviamo maestro sostituto al Teatro Reinach, e subito dopo si recò come pianista a Losanna e Berna con una compagnia francese di operette, della quale assunse poi la direzione, lavorando per 2 anni anche nella Francia meridionale. Tornato a Parma nel 1913, nel gen. vide eseguita una sua romanza dal tenore Alberto Dardani, nella serata d'onore al Teatro Reinach, lavorò come sostituto di Campanini nella stagione verdiana (gli dedicò il valzer Boston) e compose l'Inno a Verdi per soli, coro e orchestra (che fu eseguito nel 1961 da Radio Torino in occasione delle celebrazioni del centenario dell'unità d'Italia). All'attività di direttore di coro, continuò a unire quella di compositore e il 26 ott. 1915, in un intermezzo dell'opera al Teatro Reinach, il soprano Anita Conti cantò il suo poemetto elegiaco per soli, coro e orchestra, Il canto della morte. Nel 1919 debuttò come direttore d'orchestra a Brescia in Traviata e Andrea Chenier, nella stagione di carnevale, in sostituzione di Tullio Serafin, diresse un'Aida al Teatro Regio di Parma e, nello stesso teatro, il 4 apr. 1920 la prima assoluta della Samaritana di Arnaldo Furlotti, che ripeté l'anno dopo al Teatro Coliseo di Buenos Aires, città dove lavorò in diverse occasioni. Nel 1920fu maestro suggeritore nella compagnia che inSud America toccò i teatri Colòn di Buenos Aires, Salis di Montevideo e Municipal di Rio. Come direttore fu al Teatro Reinach di Parma (1922), al Verdi di Pisa (1922-23), a Prato, Trento, Padova, Milano (Teatro Nuovo per concerti); Roma (Teatro Adriano), Torino (Orchestra della RAI), Parma (Teatro Regio). Concluse la carriera nella primavera 1965 con un concerto televisivo dell'Orchestra Scarlatti di Napoli. Il suo nome h però legato all'attività musicale di Salsomaggiore: nel mag. 1924 fondò l'Orchestra Sinfonica delle Terme, formazione semistabile che lavorava 7 mesi l'anno e che diresse per un quarantennio. Sono da ricordare l'esecuzione della Madama Butterfly sul laghetto del parco davanti a piy di 3000 spettatori, una Carmen al Poggio Diana, i balletti dell'Arlesienne, come pure i concerti wagneriani, beethoveniani e mozartiani degli anni Trenta. Fu autore di musica per banda, sonate per pf, arie per voce e pf (in parte pubblicate da Ricordi), inni sacri (Edizioni Santa Cecilia). Scrisse le sue memorie, che furono pubblicate a puntate sulla G.Pr, in parte postume, e che vennero raccolte in un libro dal figlio (Note fuori dal pentagramma, Ed. Atheneum, s.l, 1992). Un suo ritratto a olio si trova nel Museo Barilla del Conservatorio di musica di Parma.


BIBLIOGRAFIA: Alcari; Feroldi; Cigala; OER; Vetro/Reinach; G.C., in G.Pr, 24 ott. 1977; Paola Mecarelli. G. G: ovvero l'orchestra nella civiltà parmense, in A.Pr, LXXIX(1995), set. dic. pp. 267-283, ill. Esaustiva sulla biografia e l'orchestra di Salsomaggiore, è la tesi di laurea di Stefano Fregonese (vedi [Salsomaggiore]).

ultimo aggiornamento: 06/12/2005
©2011 Gaspare Nello Vetro autore del Dizionario della musica e dei musicisti del Ducato di Parma e Piacenza