Figlio di Giacomo, comunemente chiamato Pietro, da giovane si trasferì a Piacenza, dove studiò all'Istituto Gazzola e si perfezionò a Milano con il Sanquirico, con il quale, nel 1827, lavorò alla decorazione del Teatro Municipale di Piacenza. Insegnò all'Istituto Gazzola, dove sono conservate due scenografie firmate e datate 1817: un cortile regio e un sotterraneo sepolcrale: una si rifa allo stile di Giuseppe Bibiena aggiornato col gusto neoclassico, l'altra al Piranesi. Nel 1820 esordì al Teatro Ducale di Parma nell'Aureliano in Palmira (il bozzetto si conserva all'Acc.BB.AA.Pr) e nella stagione 1823-24 lavorò assieme a Giuseppe Boccaccio per le scene di Pietro il Grande del Vaccaj. Lavorò in chiese, palazzi e costruì macchine pirotecniche. Nella seduta del 20 dic. 1832 fu ascritto tra i soci dell'Acc.BB.AA.Pr e l'11 gen. 1833 la duchessa lo elevò a accademico d'onore. Fu attivo come scenografo anche a Brescia, Genova, Firenze, Roma, Napoli e al Teatro Municipale di Piacenza dove, nella stagione 1839-40, collaborò con il Badiaschi, il Prati e il Magnani. Fu ancora al Teatro Ducale di Parma in quella 1842-43, quando dipinse le scene del ballo e nel 1844-45 quale inventore e pittore delle scene d'architettura.