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Numero voci: 284.

Grandini Edmondo


  • baritono
  • 09/01/1882
  • Parma
  • 08/02/1952
  • Brescia
Da giovane faceva il muratore e, non avendo mezzi di sussistenza, si arruolò volontario in anticipo sul servizio di leva. Destinato a Milano, si iscrisse al Conservatorio e studiò con il direttore Giuseppe Gallignani. Per aiutarlo nelle spese, il Monte di Credito di Busseto gli assegnò una borsa di studio di 40 lire mensili e, non essendo sufficienti, fu aiutato da Temistocle Orlandi. Non sappiamo dove avvenne il debutto, in quanto lo troviamo per la prima volta il 7 gen. 1909 al Teatro Massimo di Palermo nel Simon Boccanegra e nell'Amico Fritz. Nel teatro siciliano ritornò nel 1929 in Nerone e Aida. Nell'ott. 1910 fu a Livorno (Teatro Goldoni, La Wally), città dove ritornò al Politeama per la stessa opera nell'ott. 1918. Fu presente varie volte al Teatro Regio di Parma (Salomé, Andrea Chenier, Isabeau, Lohengrin, Aida, La cena delle beffe); al Metastasio di Prato in Pagliacci, opera che ripeté all'Opera di Roma (1911) assieme alla Cavalleria; al Teatro Verdi di Pisa (1911: Aida e La forza del destino); alla Fenice di Venezia (Otello); alla Scala (Salomé, Loreley, Fedra). Nel 1913 fu ad Asti nella Traviata per le celebrazioni verdiane, poi, in autunno, al Teatro Adriano di Roma; nel 1914 inaugurò il riaperto Teatro Piccinni di Bari con Lucia assieme alla Galli Curci e a Tito Schipa, teatro in cui ritornò nel 1915 e 1926. A Lecce, Politeama Greco, cantò in un concerto il 31 dic. 1914 e nella primavera 1927 nella Bohème e in Aida. Nel 1919 in un Rigoletto a Lugo si dovettero sostituire 2 baritoni fino a quando non venne chiamato lui, mentre Zandonai lo prescelse per la nuova opera Il grillo del focolare, scritta per l'inaugurazione del Teatro Chiarella di Torino. Cantò per 9 stagioni al Teatro Grande di Brescia, per 3 al Teatro Petruzzelli di Bari, e ancora al Teatro Bellini di Catania, al S. Carlo di Napoli, all'Argentina di Roma, alla Pergola di Firenze, alle Muse di Ancona, al Comunale di Bologna, al Municipale di Piacenza, al Filarmonico di Verona, al Carlo Felice e al Politeama di Genova, al Regio di Torino, al Politeama Rossetti di Trieste, a Bergamo. Fu anche all'estero: all'Opéra di Nizza, al Teatro del Liceu di Barcellona, al Teatro Municipale di Santiago del Cile (1925); al Teatro Coliseu di Lisbona (1928: Pagliacci, Rigoletto e Barbiere; 1929: La traviata), al Reale del Cairo, allo Statale di Budapest, in Cile, Cuba, Australia. Rimase sempre legato a Busseto: vi cantò nel 1913, vi ritornò nel 1916 in concerti diretti da Del Campo a beneficio delle famiglie dei richiamati, nel 1919 in un Rigoletto, e nell'ago. 1939 negli spettacoli allestiti in piazza, fu Figaro nel Barbiere, in cui Rosina era Mercedes Capsir. Finita la carriera si stabilì a Brescia, dove si dette all'insegnamento, non rifiutandosi mai di partecipare a concerti di beneficenza.


BIBLIOGRAFIA: Alcari; Bignami; Brescia; Frajese; Geddo; Giovine; Leone; Milano; Moreau (II, p. 930, 1076, 1087); Pisa; Salvarani; Venezia; Paltrinieri. L'amico baritono, in G.Pr, 28 mag. 1979; Venturini; G.N. Vetro. Le voci del Ducato, in G.Pr, 24 ott. 1982.

ultimo aggiornamento: 01/12/2005
©2011 Gaspare Nello Vetro autore del Dizionario della musica e dei musicisti del Ducato di Parma e Piacenza