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Nani Enrico


  • baritono
  • 04/11/1872
  • Parma
  • 22/12/1940
  • Roma
Enrico Nani
Enrico Nani - baritono (foto Legato Ferrarini)
Il Caputo scrive che era nato nel 1873. Originario da una famiglia di patrioti, trasferitasi quando era ancora bambino a Roma, vi compì gli studi classici, laureandosi in lettere e, malgrado l'ostilità della famiglia, iniziò a studiare canto con Antonio Cotogni, che lo istruì gratuitamente. Il 17 mag. 1899 al Teatro Comunale di Gubbio, in un concerto di beneficenza si esibì con le glorie locali, i fratelli Giuseppe e Alessandro Procacci. Nella stagione della fiera d'autunno del 1899 debuttò al Teatro Sociale di Codogno in Cavalleria (Compare Alfio) e Pagliacci (Silvio). Nella cronaca cittadina si legge che, accompagnandosi con la fisarmonica, nelle sere del riposo del teatro, eseguiva all'albergo Tre Re romanze di Francesco Paolo Tosti e di Luigi Denza. Nella sua serata d'onore si esibì in teatro quella allora famosissima romanza di Augusto Rotoli, La mia bandiera. Nel dic. 1899 fu al Teatro Duse di Bologna Pagliacci. Subito dopo fu a Piacenza nella Traviata e al Teatro della Fortuna di Fano (ago. 1900, Bohème e Lucia). Nell'ago. 1901 fu al Teatro Goldoni di Livorno in Aida, La favorita e Un ballo in maschera e nel nov. uno storico Rigoletto diretto da Mugnone al Teatro Comunale di Bologna assieme a Caruso, gli aprì le porte della fama: seguì una Traviata con Gemma Bellincioni che si alternava con la Darclée. Nel 1902 fu alla Scala, teatro in cui ritornò nel 1914 con un Otello; fu per diverse stagioni al Colon di Buenos Aires; per 5 stagioni dal 1903 fu al Teatro di S. Carlo di Napoli; 3 al Liceu di Barcellona; 2 al S. Carlo di Lisbona, 2 al Real di Madrid, alla Fenice di Venezia, al Massimo di Palermo, al Conservatorio di S. Pietroburgo; fu presente anche al Cairo, al Municipal di Santiago del Chile e al Teatro Victoria di Valparaiso (estati 1903 e 1906), all'Imperiale di Vienna, al Politeama di Torino, al Solis di Montevideo (1905, 1907, 1910), al Reale di Malta, al Grande di Brescia, al Comunale di Cesena (con Bonci nel Faust), a Trieste, nei vari teatri di Genova, al Teatro Politeama di La Spezia (mag. 1916), al Grand Théatre de l'Opérà di Montecarlo (Tosca, La fanciulla del West, apr. 1919). Il 16 mar. 1924 abbandonò la carriera dopo un'Adriana di Cilea al Carlo Felice di Genova e si ritirò nella sua casa di Piazza Navona a Roma. Si narra che la notte del 21 dic. 1940, rientrando a casa, sostò nella piazza e si mise a cantare: la voce era ancora splendida. 2 ore dopo era morto. Gran signore nei modi, fu attore di straordinarie risorse sia nei ruoli tragici che comici. Di ineccepibile scuola, aveva in repertorio circa 90 opere: sapeva fare uso sapiente della mezzavoce e la sua emissione era apprezzata per la sonorità, l'ampiezza, la duttilità, l'omogeneità in tutti i registri. Ha lasciato alcune registrazioni con la Fonotipia (dal Nabucco: "Chi mi toglie", "Donna chi sei?", e con Giannina Russ "Oh di qual onta aggravasi", "Deh, perdona ad un padre").
BIBLIOGRAFIA: Oltre alle cronologie dei teatri su citati, Alcide Aimi. Il baritono E.N., in G.Pr, 22 gen. 1941; Pietro Caputo. Cotogni, Lauri Volpi e... Bo: Bongiovanni, 1980, pp. 31-32; G.N. Vetro. Le voci del Ducato, in G.Pr, 19 dic. 1982.
ultimo aggiornamento: 21/10/2005
©2011 Gaspare Nello Vetro autore del Dizionario della musica e dei musicisti del Ducato di Parma e Piacenza