Di carattere religioso e recitati in seminario, non sono da confondere con le sacre rappresentazioni, delle quali si diversificavano per la forma e il contenuto. L’Affò scrisse che nella prima metà del 600 fu prolifico autore il notaio Antonio Maria Prati. Di questi si conoscono: La Margherita ravveduta, con 8 intermedi dello stesso (Pr: appresso Anteo Viotti, 1612): rappresentato il 22 feb. 1612, nell’ultimo atto si trova un canto a solo, cui rispondono in coro gli angeli e le virtù, elementi che si riscontrano anche negli altri lavori: Maria riacquistata (1614); Egittia pentita con 4 intermedi dell’istesso (Pr: A. Viotti, 1615); Tito convertito, con 8 intermedi dell’istesso (1617); Vittoria migliorata (1623).Un altro autore fu Francesco Petrei, primicerio della cattedrale, che scrisse La natività di Cristo in 5 atti (edita nel 1643), probabilmente eseguita in seminario. Si ricordano anche i religiosi Pier Carlo Tinti, che lasciò 4 composizioni drammatiche scritte intorno al 1660; Pompeo Cadonici, autore di opere spirituali e tragiche; Gerolamo Predonini (Calestano, 1601-1668) più volte rappresentato; Ilario Politi da Parma.