Nel mag. 1690, per le nozze del principe Odoardo, fu giudicata "meravigliosa per l'invenzione" la naumachia sulle acque della peschiera che Ranuccio II Farnese aveva fatto scavare per l'occasione. Il Notari, nella descrizione delle nozze, così lo descriveva: "Fece nello spazio di pochi mesi, da migliaia d'uomini escavare una gran Peschiera di forma ovata che assomigliarsi ad un lago delizioso. [ ... ] Sorge nel mezzo di questa una piccola isoletta, a bello studio lasciatavi, sopra la quale fu eretto lo spazioso palco nel quale fu rappresentato il festivo spettacolo. Fingevasi in questo un delizioso ritiro, con porticati sostenuti da alte colonne, con statue, festoni, e pitture [ ... ]; eranvi alti piedistalli, in cima de' quali sopra finti cavalli. Girava sopra l'estremità della ripa un'ordine di balaustri dipinti a marmo, sopra quali in eguale distanza, stavano disposti gran vasi di cedri fioriti. In distanza di cinque passi circa, alzavasi un anfiteatro, fabbricato di tavole di quattrocento e più braccia di giro, quale ergendosi in sette giri di scalinate, terminava con un'ordine di grandi e comodi palchi vagamente dipinti, con statue che sostenevano gli architravi di quelli. Sopra a soddetti sporgeva in fuori per riparo del sole una finissima tela, dipinta a liste di varij colori, sostenuta da aste colorate [ ... ]. Nel mezzo del sodetto anfiteatro miravasi un gran palco coperto da eminente cupola, sostenuta da quattro colonne dorate e ornato da gran tappeti di velluto cremesino trinati d'oro, che ben dimostrava esser quello il luogo destinato per i serenissimi Sposi, per il sereniss.mo Sig. Duca, e principi della Serenissima Casa". Furono rappresentate Le glorie d'amore, parole di Aurelio Aureli, musica di Bernardo Sabadini.