Detto 'Botigoni' o "Bottigoni", tra il 1699 e il 1700 suonò a Soragna nella sacra rappresentazione che si teneva in paese la vigilia della festa dell'Assunta. Il I set. 1701 fu retribuito con 240 lire per aver suonato il "violoncino" nella pastorale eseguita nel nuovo Teatrino della Rocca di Soragna. Nel 1702 la somma pagatagli per lo spettacolo di ago.-set. fu 200 lire, come pure nel 1703. Nel 1705, per l'esecuzione del Neroncino, ricevette "anche per suo fratello" Giovanni 300 lire, come pure l'anno dopo per Il Giustino. Fu attivo nelle cerimonie in musica della cattedrale di Parma dal 1705 al 3 mag. 1747 e alla Steccata dal 1715 al 1743: alla data dellƎ ago. 1716 fu ricordato nella cronaca del Borra come "eccellentissimo Sonatore di Violoncello", cui l'elettore di Baviera, dopo un concerto alla Steccata a Parma, "hà regalato un Ungaro da 10 ungari d'oro". Il Pelicelli e il Lasagni lo citano come due persone diverse sia alla voce Bottigone che Zoni. Nella B.Cons. Pr al nome di Bottigoni si trova il ms della Sonata n. 7 in fa magg. per fl o ob e bc (ristampata Bo: Ut Orpheus Edizioni, 2002).