Il concerto di sabato 27 dicembre, alle ore 16.30, propone un viaggio attraverso pagine celebri della musica europea, rilette da un piccolo ensemble che affronta con virtuosità e spirito di gioco brani nati per grandi orchestre.
Il percorso si apre con l’energia inconfondibile dell’Allegro con brio della Quinta di Beethoven, un tema che, raccontano, il compositore descrisse come “il destino che bussa alla porta”. Dal cinema arriva poi il celebre Valzer del Gattopardo di Nino Rota, composto in soli pochi giorni per Luchino Visconti, e seguito dalla struggente sospensione dell’Intermezzo di Mascagni, scritto – secondo la leggenda – in una sola notte.
La Balalaika di Stravinsky porta un tocco di ironia russa, mentre la Marcia da Aladdin di Nielsen aggiunge una luminosità quasi fiabesca. L’Allegretto della Settima di Beethoven, amatissimo già ai suoi tempi, fu richiesto come bis immediato dopo la prima esecuzione. I due momenti mozartiani offrono una parentesi di limpida spiritualità: l’Et incarnatus est, scritto da Mozart per la voce di Constanze, e l’Ave verum corpus. Il finale brillante e teatrale di Šostakovič, con il suo Waltz n.2 e il vivacissimo Galop, chiude il programma con energia e humour.
Un concerto che alterna intensità, eleganza e leggerezza, mostrando come la musica possa rivelarsi sorprendente anche quando a interpretarla sono solo nove strumenti… ma con l’energia di un’intera orchestra.
Parma Opera Ensemble
Paola Camurri, flauto
Andrea Chenna, oboe
Luca Milani, Sergio Pellegrini, clarinetti
Danilo Marchello, corno
Luciano Cavalli, viola
Francesca Favit, violoncello
Pierluca Cilli, contrabbasso
Danilo Grassi, percussioni