Roberto Bonati |direzione e composizione
Giulia Zaniboni |voce
Riccardo Luppi |flauti e sax
Mario Arcari |oboe
Marco Ignoti |clarinetti
Michael Gassmann |tromba, flicorno
Paolo Botti |violino
Gregorio Buti |violoncello
Luca Perciballi |chitarra
Tommaso Salvadori |vibrafono
Andrea Grossi |contrabbasso
Roberto Dani |percussioni e batteria
E con gli studenti - ospiti delle accademie internazionali -
Benjiamin Löfgren – tromba (Gotheborg, Svezia)
Ingrid Berg – violino (Oslo,Norvegia)
Simon Herberholz- tenore (sax) (Glasgow, Scozia)
Fabius Mey-trombone (Norimberga, Germania)
Finn Henrik Stamer - violino (Amburgo, Germania)
SimonAndreas Fredheim Folkvord - sax contralto (Stavanger, Norvegia)
“La Fòla de l’Oca, un antico e surreale ritornello che gira a vuoto su se stesso, una ironica cantilena che mia nonna mi ripeteva spesso da bambino e che per me ha l’odore della terra, della nostra campagna, di un mondo che non è più ma nel quale sono le mie radici. È sembrato un titolo adatto per un lavoro sul Tempo, un progetto che prende avvio dalle riflessioni di ieri e cerca nel passato le strade per raccontare la complessità del nostro presente e il mistero del futuro”. Così Roberto Bonati spiega una storia raccontata attraverso la musica, l’arte che, nel tempo, nasce e muore, scolpendone lo scorrere. Che indica la bellezza dell’istante, il quì e ora, senza passato, senza futuro, ma che – allo stesso tempo – ricorda e si proietta in avanti. Un’arte che vive nel tempo e che è metafora della nostra stessa esistenza essendo, come ci dice Seneca, sospesa “in un istante del tempo che fugge”.
Il progetto de La Fòla de l’Oca vede protagonista un’edizione speciale della
ParmaFrontiere Orchestra in collaborazione con giovani musicisti e una rete di prestigiose scuole europee: la Norwegian Academy of Music, la Academy of Music and Drama di Göteborg, la Faculty of Performing Arts dell’Università di Stavanger, Il Royal Conservatoire of Scotland, la Hochschule di Amburgo e la Hochschule di Norimberga. Le scuole hanno selezionato i loro studenti e li hanno inviati in residenza artistica a ParmaFrontiere per partecipare alla ParmaFrontiere Orchestra 2021.
La ParmaFrontiere Orchestra è stata creata da Roberto Bonati nel 1998,
all’interno del festival ParmaJazz Frontiere. L’organico ha voluto proporsi come una risposta alla necessità di fondare un ensemble duttile e in grado di muoversi a suo agio sia nel campo del linguaggio contemporaneo sia in quello della musica improvvisata, riunendo alcuni dei migliori musicisti della scena attuale. Si tratta di un’orchestra di grandi solisti che portano all’interno della musica di Bonati le loro diverse esperienze e la loro speciale sensibilità. La ricerca sul rapporto tra i linguaggi e sulle possibilità timbriche, strutturali e formali che scaturiscono da un organico così particolare (oboe, archi, percussioni, elettronica, ottoni) è alla base della scrittura lirica e appassionata di Bonati.